Umanità Nova, numero 23 del 26 giugno 2005, Anno 85
Viareggio: no ai pattugliatori militari!
Gruppo Azimut Benetti e Fincantieri si sono accordate recentemente per
produrre nuovi pattugliatori militari. Non è dato sapere quante
unità navali di questo tipo verranno costruite, ma sappiamo bene
a cosa serviranno. Migliaia sono i migranti che, in questi ultimi anni,
sono morti speronati e affondati nei mari del Mediterraneo. Dopo aver
lasciato il loro paese a causa delle condizioni di povertà,
guerra ed oppressione in cui erano costretti a vivere, queste persone
"colpevoli" di aver cercato di fuggire disperatamente dalla loro terra
alla ricerca di una vita migliore, si sono trovate di fronte uomini e
mezzi militari pronti ad eseguire l'ordine governativo: respingere chi
si avvicina alle coste italiane in tutti i modi, compreso quello di far
morire affogati in mare. I pattugliatori militari sono quindi strumenti
necessari ed indispensabili per far si che il governo continui nella
politica repressiva anti immigrati, una politica fatta di leggi
razziste (Turco-Napolitano-Bossi-Fini), campi di concentramento (i
CPT), rastrellamenti, deportazioni, espulsioni e, per l'appunto,
moderni e supertecnologici pattugliatori a difesa della Fortezza Europa.
A Viareggio(LU) si trovano gli uffici e i cantieri del Gruppo Azimut
Benetti, dove vengono costruite imbarcazioni e yacht per ricchi e vip
vari (e sulla "normalità" di queste produzioni pro divertimento
dei padroni ci sarebbe molto da dire e da discutere…). A Viareggio e in
Versilia, diversi gruppi e realtà di movimento si stanno
attivando per contrastare l'accordo tra Gruppo Azimut Benetti e
Fincantieri che porterà all'ennesima produzione militare e
coinvolgerà, oltre a Viareggio, anche le città e i
cantieri navali di Livorno e La Spezia.
Giovanni
Ancona: la rivolta del 1920
Il 16 Giugno 2005 il Circolo anarchico "Errico Malatesta" e
l'Associazione Culturale Universitaria "Gulliver" hanno dato vita a una
giornata di iniziative sulla rivolta nel 1920 che hanno riscosso un
successo pieno per la partecipazione numerosa di pubblico e per
l'attenzione viva e interessata. Grazie alla collaborazione del circolo
universitario "Gulliver" dopo 85 anni gli anarchici sono tornati nella
Caserma Villarey (oggi sede dell'Università, Facoltà di
Economia) per dar vita a nuove iniziative negli stessi identici luoghi
da dove partì l'ammutinamento dei bersaglieri del giugno 1920,
con la rivolta della popolazione di Ancona.
Una pagina importantissima per l'anarchismo e per la storia della lotta
di classe nel nostro paese, probabilmente meno conosciuta di altre
(forse per la "cancellazione" operata dal fascismo e dai poteri
successivi a causa della sua dirompente carica rivoluzionaria e
antimilitarista) che abbiamo cercato di ricordare, ampliandone la
memoria e collegandola alle tematiche attuali della nostra lotta
(questioni sociali, opposizione alla guerra, ecc.).
In piccolo è stato un "evento" per Ancona che ha contribuito ad
informare chi (studenti, ecc.) poco sapeva di quei fatti e suscitando
la partecipazione attiva di chi nella popolazione locale ha avuto,
nella famiglia, collegamenti e radici con quegli avvenimenti
(ricordiamoci, ad esempio, che una generazione di militanti e attivisti
fu costretta all'esilio a causa dei fatti di Ancona del 1920).
Nella caserma Villarey, dove è stata allestita una mostra con
documentazione dell'epoca e cronistoria dei fatti, si è svolta,
in un'aula attigua alle vecchie prigioni, un'affollata conferenza sulla
rivolta.
Cantata e suonata magistralmente da Sandro e Riccardo è
risuonata la canzone originale della rivolta (Soldato che parti
per Valona, non ti scordar del popolo di Ancona che impose col suo
sangue la tua liberazione…) seguita da una breve ricostruzione dei
fatti. Dopo due piccoli interventi introduttivi del "Gulliver" e del
"Malatesta, Giorgio Sacchetti ha ben collegato i fatti di Ancona in un
contesto sociale più ampio (da Fiume al biennio rosso) dando
particolare risalto all'aspetto antimilitarista della rivolta mentre
Antonio Luccarini si è invece soffermato ad aspetti più
locali dei fatti.
Un ricco, e anche acceso, dibattito ha poi coinvolto i presenti in sala
dandoci l'esatta dimensione dell'interesse per i temi trattati che
sicuramente dovranno essere in futuro ancora analizzati con nuove
ricerche e nuovi strumenti.
Alla sera nell'ampio e suggestivo cortile interno dell'ex Caserma si
è svolto il concerto del cantautore anarchico Alessio Lega.
Con un pubblico (in gran parte giovanile) di alcune centinaia di
spettatori, Alessio ha, come sempre, coinvolto e trascinato i presenti
con le sue bellissime canzoni. Particolarmente richiesto, "Mare Nero",
nuovo inno anarchico, ha creato momenti di vero grande entusiasmo.
Certamente questa del 16 è stata la più riuscita e
partecipata iniziativa negli ultimi anni ad Ancona. Un buon segnale per
far sì che l'anarchismo anche nella nostra città possa
riprendere un ruolo da protagonista.
Gruppo "Malatesta" Ancona
Borgone di Susa: centinaia di persone al blocco antiTAV
Continua ed entra nel vivo la lotta contro l'alta velocità
ferroviaria. Le ditte appaltatrici dei vari lavori premono per
iniziare, la neo-governatrice Bresso sostiene che andrà avanti a
tutti i costi, nonostante l'opposizione del valsusini e di quelli della
Gronda Ovest.
Al fianco di Bresso & C. schiere di giornalisti che non perdono
occasione per tentare di criminalizzare gli antiTAV, specie dopo la
campagna contro gli anarchici seguita alla dura repressione che ha
colpito gli antifascisti torinesi negli stessi giorni (cfr. art. a pag.
1).
Nel frattempo un'organizzazione certo non sospettabile di tentazioni
eversive come Pronatura ha presentato un esposto alla magistratura
perché sospetta che l'incendio che il 4 giugno ha provocato la
morte di due persone e la chiusura del tunnel del Frejus per qualche
mese possa essere di natura dolosa. Ricordiamo che il 4 giugno poche
ore prima del disastro del Frejus si era conclusa la grande marcia dei
30mila antiTav ed era iniziato il presidio permanente a Venaus. A
pensar male si fa peccato…
Lunedì 21 giugno centinaia di persone si sono raccolte a Borgone
di Susa, dove era stato annunciato un sondaggio preparatorio dei lavori
dell'Alta Velocità. Nel prato nei pressi del "Maometto", dove
era previsto il sondaggio, si è svolto per l'intera giornata un
consiglio comunale aperto, mentre i manifestanti occupavano l'intera
area. Sin dalle prime ore del mattino erano ben visibili numerose
camionette di polizia e esponenti della Digos che hanno più
volte tentato di "trattare" l'ingresso dei tecnici. La risposta della
gente, in gran parte intere famiglie di valligiani, è stata
pacifica ma decisa: "qui non entrate, non vi vogliamo".
Respinto anche il tentativo del giornalista del Tg 3 Bianco, da sempre
iperallineato con la lobby del TAV, di riprendere ed intervistare le
persone
Il clima tra la gente era molto sereno: forte la determinazione ad impedire lo scempio del TAV.
In serata una grande festa ha chiuso il blocco, che proseguirà nei prossimi giorni.
La prossima settimana si annuncia incandescente. Nuovi appuntamenti per
il blocco dei carotaggi a Bruzolo il 27 e a Venaus il 29. Quella del 29
sarà una data importante per un movimento che in questi mesi si
sta giocando una lotta che va avanti da oltre 10 anni.
Fermare il treno della morte di deve e si può.
Eufelia