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Umanità Nova, numero 24 del 3 luglio 2005, Anno 85

Soldi cemento galera
Grandi pulizie a Torino per TAV e Olimpiadi



Torino, giugno 2005. Caldo afoso, umido e polvere, polvere dei tanti cantieri aperti in città. Della Fiat non si parla più, ma in realtà non se ne è mai parlato molto, giacché nessuno ha chiesto seriamente conto agli Agnelli di come si sia arrivati al collasso dell'auto, allo svuotamento di Mirafiori, alla desertificazione delle attività dell'indotto. Del resto, l'Avvocato ha procurato a Torino, prima di morire, le Olimpiadi della neve 2006, con relativa pioggia di soldi e cemento. Intanto, attraverso le stesse montagne olimpiche della Val di Susa è stato progettato il passaggio del Treno ad Alta Velocità (TAV) Torino-Lione con una linea tutta nuova e gallerie mostruosamente lunghe. I lavori, con i primi sondaggi, dovevano proprio inziare in questi giorni. L'affare TAV è grosso, molto grosso. Così come l'affare Olimpiadi.

Giugno 2005, Torino: fa caldo, veramente caldo. Ancor più caldo avranno Massimiliano e Silvio che stanno alle Vallette, arrestati durante una manifestazione antifascista sabato 18 giugno, reclusi in attesa di giudizio per esigenze cautelari (?!…) la cui unica colpa è l'aver partecipato alla suddetta manifestazione. Caldo avranno gli abitanti dei tanti posti occupati di Torino, nel mirino da sempre dei fascisti in doppiopetto di AN, di recente anche delle teste rasate armate di coltello, nonché del sindaco DS Chiamparino che vedrebbe bene delle belle pulizie d'estate (la primavera è passata) nella città che si prepara a diventare una vetrina internazionale.

Forse non fa caldo (avranno il climatizzatore) nelle redazioni de La Stampa e de La Repubblica che con sincronica efficienza  questurina han pubblicato domenica 26 giugno, la prima, un articolo in cui anarchici e Brigate Rosse, buste esplosive e manifestazioni antifasciste eran mischiati in un pastone rivoltante ed infamante; l'altra, un commento del severo Saverio Vertone, intellettuale gauchiste a la mode, che dichiarava esser finito il tempo del buonismo (sic) con i centri sociali. Al che non capisci se si vuol dare il via libera alle lame dei fascisti o ai manganelli della celere o forse ad entrambi, per liberare Torino da questi fastidiosi nei costituiti dalle case occupate. Sta di fatto che l'opera infamante dei giornali locali prosegue determinata: a questo punto lor signori hanno un disegno ed è bello scoperto…

Anche nel palazzo della Regione avranno il climatizzatore, per mantenersi lucidi in questo delicato momento. La neopresidente ulivista Mercedes Bresso ha promesso ai valsusini tre mesi di moratoria di inizio dei lavori del TAV. Solo che il governo non pare proprio d'accordo. Spunta quindi una proposta DS di mediazione che distingue tra primi lavori buoni e quelli cattivi: i primi naturalmente si possono iniziare… Come un meccanismo che non aspettava altro di scattare, si levan gli applausi del solito paladino con la candidatura a parlamentare in tasca: ti pareva che anche in questa vicenda ce ne fosse uno… Si leva un coro di stupore tra i fan del paladino, anziani e molti giovani, da sempre antagonisti e refrattari alle melmose mediazioni politiche… finché le fanno gli altri… in altre città….

Di certo farà più fresco in valle, su ai presidi che gente comune ha allestito per dire no a chi vuol toglier vita e salute, stravolgere la terra che è loro, montagna già troppo ferita e violentata.

Fa caldo a Torino e il sole picchia impietoso sulle lapidi poste agli angoli di tante strade, in tante piazze. Son lapidi, alcune pure con le foto, che han tutte la stessa scritta accanto a uno o più nomi. Caduto per la libertà. Son lapidi di memoria, contro l'oblio, di uomini e donne uccisi al sorgere del fascismo negli anni '20 o durante la guerra di Liberazione. Torturati, fucilati, ammazzati vigliaccamente da vigliacchi che pensavamo la storia e questo paese avessero condannato e invece ce li siamo visti sdoganare dai revisionisti pacificatori alla Violante e alla Pansa, i ragazzi di Salò, Brigate Nere e Decima Mas compari dei nazisti, assassini e aguzzini di chi combatteva per la libertà e il pane. E ci tocca adesso vedere i fascisti al governo e le teste rasate protette dalla polizia.

Picchia il sole su Torino. Ma nessuna crisi economica, nessuna pastetta politica, nessuna velina di questura su carta stampata, potrà nulla contro chi oggi come ieri lotta per libertà uguaglianza giustizia. Ben vivi nella lotta quotidiana, fratelli di ogni giorno, gli antifascisti di Torino ci dicono silenziosamente da quale parte è giusto stare.

Giuseppe Salasso






































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