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Umanità Nova, numero 24 del 3 luglio 2005, Anno 85

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Denunciane uno per spiarne seimila
Nell'ambito di una delle tante inchieste sugli "anarcoinsurrezionalisti", è venuto alla luce un episodio che la dice lunga sui sistemi correntemente adoperati dagli apparati repressivi dello stato e sul mito della riservatezza delle comunicazioni.
Il mese scorso, i tribunali di Roma e Bologna, ordinavano il sequestro delle pagine web di "crocenera anarchica" e delle relative caselle di posta elettronica. Solo la settimana scorsa si è però saputo che un anno or sono la Polizia Postale (quella che si occupa del lato informatico dei reati) aveva chiesto ed ottenuto di mettere le mani su un computer dell'associazione "Autistici/inventati" proprio allo scopo di spiare la posta elettronica di "crocenera".
Peccato che sullo stesso computer fossero ospitate anche le caselle di posta elettronica di altre 6000 persone e circa 500 liste di discussione.
Inutile disquisire sulla questione della "legalità-illegalità" di un simile modo di operare o piangere calde lacrime sulla violazione della riservatezza: da sempre il sistema di potere spia non solo i presunti terroristi ma, a scopo di controllo sociale, anche tutti quelli che gli capitano a tiro.
E questo ultimo caso dimostra solo che si è passati dall'apertura delle lettere di carta alla copia degli hard disk, un salto tecnologico indispensabile visto l'evolversi dei canali di comunicazione fra le persone.
Piuttosto che sperare nelle immancabili ed inutili interrogazioni parlamentari o nelle lamentele dei paladini della privacy, sarebbe meglio che chiunque usa strumenti di comunicazione elettronica si attrezzasse, in prima persona, per rendere perlomeno più difficile la vita ai ficcanaso di stato.
Maggiori informazioni ed aggiornamenti su
http://autistici.org/ai/crackdown/
Anarchip

Torino: solidarietà a Massi e Silvio
Domenica 19 giugno, il giorno successivo alla manifestazione antifascista caricata dalla polizia e l'arresto di Massimiliano e Silvio, si è svolto un presidio al carcere della Vallette, dove sono rinchiusi i due anarchici. Presenza massiccia di polizia.
Molti slogan, qualche intervento e le canzoni di Francesco di fronte alle mura della galera.
Il 24 giugno, triste festa patronale a Torino, in piazza Vittorio, dove la gente si raduna per vedere i fuochi, erano presenti anche numerosi anarchici, che distribuivano volantini ed esibivano striscioni in solidarietà ai due anarchici arrestati. Fischiato l'inno di Mameli.
Nel volantino distribuito dalla FAI torinese l'annuncio del corteo del 2 e l'invito a partecipare. "Sabato 2 luglio scenderemo ancora in piazza. Invitiamo tutti i torinesi a venire per guardare con i propri occhi chi stampa, polizia, e sinistri amministratori hanno descritto come delinquenti.
Passeremo dai luoghi che ricordano la storia antifascista di questa città. Questa città alla vogliamo parlare del fascismo che torna, dei padroni che sfruttano, degli amministratori che badano solo alle loro poltrone, della polizia che picchia, della stampa asservita, della magistratura che getta in carcere due anarchici colpevoli di essere tali. Colpevoli di amare la giustizia, quella di un mondo di liberi ed eguali, di amare la libertà. Una libertà che stanno portando via giorno per giorno a tutti i torinesi."
Euf.




































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