testata di Umanità Nova

Umanità Nova, numero 25 del 10 luglio 2005, Anno 85

Polizia segreta?
Scoprire per coprire



Gli arresti domiciliari, le denunce e le perquisizioni per la clamorosa scoperta di una "polizia parallela" facente capo al neonato DSSA (Dipartimento studi strategici antiterrorismo) appaiono a tutti gli effetti un'operazione di depistaggio che potrebbe proporsi diversi scopi, tra i quali si possono ipotizzare: distogliere l'attenzione dall'imbarazzante caso del rapimento dell'imam di Milano compiuto dalla CIA con la connivenza del governo italiano, riabilitare la Digos genovese già screditata per il comportamento dei suoi dirigenti durante i giorni del G8, ma anche forse annullare preventivamente l'emergere di ben più seri livelli "coperti" e di nuove strutture istituzionalmente "deviate" all'interno degli apparati repressivi e militari dello Stato, operanti fuori da ogni controllo democratico. 

Non è infatti credibile l'ipotesi ventilata anche su alcuni giornali di sinistra che si sia di fronte ad una sorta di caso Gladio.

Il cosiddetto DSSA, ufficialmente attivo dal 26 marzo 2004 dopo gli attentati di Madrid, appare soprattutto una trovata per fare soldi ed infatti i reati contestati sono indicativi: associazione per delinquere finalizzata all'usurpazione di pubbliche funzioni (art.416 CP); usurpazione di funzioni pubbliche (art.247 CP); illecito utilizzo di dati ed informazioni riservate attraverso l'illegale consultazione delle banche dati del ministero dell'Interno (art.12 della legge 121/'81).

Patetico l'armamentario di tale organismo: pacchiani tesserini taroccati simili a quelli delle forze dell'ordine, palette segnaletiche e lampeggianti per auto.

Paradossale il suo sito in cui, tra l'altro, appare una specie di santino glorificante i "baluardi inespugnabili" del nuovo ordine mondiale, della fede Giudeo Cristiana e dell'Occidente, ossia George W. Bush e Gaetano Saya, l'ispiratore e direttore generale del DSSA. Nello stesso sito si vanta l'affiliazione con la CIA, senza far mistero della fantomatica strutturazione in ben sei divisioni, coordinate da ex agenti e collaboratori dei servizi segreti ed infarcite di sedicenti ufficiali già organici nell'organizzazione Nato "Stay Behind" e consulenti stranieri, tutti impegnati a produrre ed offrire informative sul terrorismo islamico.

Lo stesso Saya e il suo vice Riccardo Sindoca appaiono affetti da una specie di mitomania dell'agente segreto stile anni Settanta, vantando non dimostrate appartenenze a Gladio, amicizie con il capo della Loggia P2 Licio Gelli, nonché importanti incarichi nei servizi segreti della Nato, nel Sisde e nel Sismi.

Nonostante questo curriculum, Saya a Firenze ha già guadagnato un'imputazione per una presunta truffa legata a carte di credito e, nel novembre scorso, è stato rinviato a giudizio per propaganda di idee fondate sulla superiorità e l'odio razziale, ossia in conseguenza della sua attività politica. Egli infatti è anche il fondatore di un gruppetto "almirantiano" denominato Nuovo MSI-Destra Nazionale, reclamizzato da vari siti internet tra i quali uno omonimo di Forza Nuova, il cui primo logo era una brutta copia di quello della CIA.

In passato tale sigla si è fatta promotrice, beninteso virtualmente, della costituzione di "reparti di protezione" in camicia grigia, con tanto di giuramento di "fedeltà, valore ed obbedienza fino alla morte" allo stesso Saya; gli esordi sono stati comunque un po' miserelli: a Verona si ricorda ancora un corteo con ben sette persone. Nell'ambito dell'inchiesta sulla DSSA è stato arrestato con l'accusa di detenzione di armi Salvatore Costanzo, ex vicecommissario a Vigevano, attualmente consigliere comunale a Magenta per il Nuovo MSI-Destra Nazionale.
Non sappiamo invece niente della sorte di Tacconi, l'ex portiere della Nazionale e della Juventus, candidato come Governatore della Lombardia alle ultime elezioni regionali proprio per il Nuovo MSI-Destra Nazionale; speriamo che se la cavi solo con un'ammonizione.

Anti





































una storiasommarioarchiviocontatticomunicaticollegamenti