Umanità Nova, numero 26 del 17 luglio 2005, Anno 85
La scorsa settimana è stata approvata la legge che vieta in Italia l'infibulazione. Ora il testo tornerà alla Camera per la ratifica di alcune modifiche, ma l'approvazione è praticamente scontata.
I giornali hanno titolato il fatto così: "da oggi vietata l'infibulazione in Italia", come a dire che prima fosse permessa.
Cerchiamo di capire meglio.
Questa legge è stata presentata in Parlamento circa 4 anni da Cè, esponente della Lega Nord; io utilizzo Cè come cartina al tornasole: se qualcosa è proposta da lui sono sicura che si tratti di una sciocchezza spaventosa.
L'infibulazione è una pratica orrenda, niente affatto di altri tempi: l'Organizzazione mondiale della sanità stima che ogni giorno circa 6000 bambine subiscono questo orrore. Quanto ci mettete a leggere questo articolo: 5 minuti? In questo tempo 20 bambine vengono mutilate e rimarranno segnate nel corpo, nel cuore e nella mente a vita.
Una pratica che va oltre il precetto religioso, legato alla necessità di controllare il corpo della donna, la sua sessualità, il suo piacere, il suo comportamento.
È ovvio che qualsiasi iniziativa possa mettere un freno a questa barbarie è benvenuta, ma questa legge è altro.
Come dicevo all'inizio se, come viene affermato, con questa legge, l'infibulazione è vietata, voleva dire che prima di essa era permessa. È vero che spesso i rappresentanti del governo sono dei barbari, ma effettivamente questo sarebbe troppo. L'infibulazione è ed era vietata e perseguibile attraverso gli articoli 582 e 583 del Codice Penale relativi alle lesioni personali, ma questo non impedisce che essa venga praticata clandestinamente anche in Italia.
Questa legge non è nata per aiutare donne in difficoltà, ma con chiari intenti razzisti. Nel testo con cui fu presentata si leggeva: "…per garantire l'effettivo rispetto del diritto alla dignità personale e all'integrità fisica e morale, nonché della cultura italiana". Qualcuno riesce a capire che cosa c'entri la cultura italiana? Se non un ennesimo modo per sottolineare che siamo, secondo loro, attaccati dai barbari e dobbiamo difenderci.
Se questa legge avesse veramente voluto fornire degli strumenti di difesa per le donne maltrattate avrebbe dovuto, come misura minima, consentire alle donne che si ribellano a questa pratica il diritto di asilo. Ed invece questo non è neppure preso in considerazione. Cioè in sintesi: l'infibulazione è una pratica oscena, noi la vietiamo perché siamo più civili degli altri, metteremo qualche straniero in più in prigione, e con ciò la nostra coscienza è a posto. Nessun sostegno viene previsto per le donne che hanno subito questa pratica, nessuno per quelle a rischio, nessuno per quelle che si ribellano.
La cosa più ridicola, e quasi oscena come le pratiche di cui vuole occuparsi, è che la proposta di concedere il diritto d'asilo alle donne che rifiutano l'infibulazione sottraendosi alla pressione della famiglia non è stata accettata per problemi "legati alla copertura finanziaria".
Cioè ci sono i soldi per mantenere sempre più carceri ma non ci sono per aiutare e sostenere alcuna pratica di libertà.
R.P.