Umanità Nova, numero 26 del 17 luglio 2005, Anno 85
La sera dell'8 luglio intorno alle 11 di sera un folto gruppo di fascisti di Alternativa Sociale tentano di abbattere la porta di una sala prove in via Mazzini frequentata da compagni. Non è che l'ultima di una serie di aggressioni che i fascisti di Alternativa Sociale, che da qualche mese hanno aperto la loro sede proprio in via Mazzini, hanno attuato nei confronti di antifascisti tarantini. Solo pochi giorni prima si era verificata un'aggressione con feriti, anche se di lieve entità.
Dall'interno del locale assediato da fascisti armati di coltelli, bastoni e bottiglie rotte parte una richiesta d'aiuto. Sul posto arrivano in soccorso altri antifascisti. Segue una colluttazione. I compagni, diversamente dai fasci, non hanno coltelli e si difendono come possono. Uno dei fascisti più tardi verrà ricoverato in ospedale pare per una ferita da arma da taglio.
Due ore dopo nell'abitazione di Flavio, un anarchico tarantino, si presentano le forze del disordine statale e lo traggono in arresto. Ad additare Flavio alla polizia sarebbero stati gli stessi fascisti: peccato che nella sua abitazione non sia stata trovata alcuna arma e neppure la maglietta che, sempre secondo i fascisti, Flavio avrebbe indossato. Nonostante ciò il compagno viene gettato in galera con l'accusa di tentato omicidio. Mentre si allunga la lista delle aggressioni fasciste, parallelo è l'elenco degli antifascisti perseguitati dalla polizia.
Per il fine settimana sono previste due opposte manifestazioni: una di Alternativa Sociale, l'altra degli antifascisti tarantini. Un'estate sempre più calda questa del 2005.
Antifa (da info telefoniche)