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Umanità Nova, numero 27 del 4 settembre 2005, Anno 85

Il "pacchetto" Pisanu
Lotta al terrorismo e terrorismo di stato



A partire dalle bombe di Londra del luglio scorso e per tutta l'estate è andata avanti nella penisola una commedia tragica all'insegna dell'emergenza terrorismo fatta di veline, dichiarazioni e previsioni assortite.

All'inizio tutti prevedevano che gli attentati londinesi avrebbero avuto una "inevitabile" continuazione in Italia, poi il "nostro" ineffabile Ministro degli Interni ha dichiarato alla stampa che l'attentato non è "ineluttabile" ma ha anche - contraddittoriamente - annunciato una serie di "esercitazioni" volte proprio a gestire tale eventualità.

Il primo frutto di questa nuova stagione emergenziale è stata l'approvazione, in tempi record, di un pacchetto di norme votate a larga maggioranza dal Parlamento con le sole opposizioni di PRC, Verdi e PdCI. Il Decreto Legge (DL 27/7/05 n.144) è composto da diciannove articoli che in parte modificano norme già esistenti ed in parte ne introducono di nuove. Riassumiamone brevemente il contenuto.

Alcuni articoli (artt. 1, 10, 12, 17, 18) ampliano ulteriormente i poteri delle numerose polizie esistenti, soprattutto per quanto riguarda la cosiddetta prevenzione: vengono resi più facili gli interrogatori, viene consentito il prelievo forzato di capelli o di saliva per il test del DNA, vengono emanate nuove norme sulla verifica dell'identità e vengono affidati compiti di polizia alle guardie giurate ed all'esercito.

Altri articoli (artt. 2, 8, 9, 11, 13, 14, 15) modificano normative esistenti: si va dalla possibilità di concedere il permesso di soggiorno a chi collabora con la polizia, all'espulsione facilitata dei "sospetti", alle restrizioni relative alle scuole di volo; dall'introduzione del permesso di soggiorno elettronico all'arresto obbligatorio anche per reati che prevedono condanne minime di 4 anni. Viene anche aumentato da 12 a 24 ore il fermo di polizia. Infine, ciliegia sulla torta, il famigerato art. 270 del Codice Penale raddoppia: dopo il "bis" ed il "ter" arrivano il "quater", il "quinquies" ed il "sexies".
I primi due articoli riguardano l'arruolamento e l'addestramento di terroristi mentre il terzo si inventa delle pericolosamente generiche "condotte con finalità di terrorismo".

Ci sono poi alcuni articoli (artt. 6, 7, 7bis) dedicati all'attività degli spioni, che prevedono nuove norme relative al controllo ed all'archiviazione del traffico telefonico e telematico: in sostanza viene stabilito l'obbligo per i gestori delle comunicazioni di conservare traccia, fino al 31 dicembre 2007, delle comunicazioni dei loro utenti.
Gli Internet Point dovranno avere una autorizzazione del Questore ed i gestori dovranno archiviare i dati personali ed i collegamenti dei loro clienti. Il 7bis prevede l'impunità per gli agenti che, per cause di servizio, violino qualche legge nel campo delle telecomunicazioni.

Appare chiaro che le misure approvate sono l'ennesimo giro di vite sulle libertà personali di tutti e non solo degli immigrati che sono ormai diventati un comodo capro espiatorio per i Governi di tutto l'Occidente. È anche evidente che questi provvedimenti non serviranno certo a fermare un attacco suicida ma soltanto a rafforzare le fondamenta di uno stato di polizia dove la presunta sicurezza andrà pagata a scapito delle libertà personali e sociali.

Il caso inglese è più che indicativo, visto che gli attentatori erano tutti cittadini di Sua Maestà con documenti più che in regola e non certo clandestini in arrivo da un campo di addestramento afgano.
Eppure, anche nel Regno Unito si preparano misure sempre più liberticide ed in Germania si sta discutendo dell'introduzione di provvedimenti dello stesso genere.

L'approvazione di norme che riducono le libertà personali, oltre ad alimentare il terrore tra le persone, possono anche causare direttamente delle vere e proprie stragi, si pensi alla Bossi-Fini (degna erede della Turco-Napolitano), che ha riempito il mare lungo le coste della penisola di centinaia di cadaveri.

Il terrorismo statale ha due principali bersagli: prima di tutto l'intera popolazione che viene costretta a vivere tra la minaccia di un attentato ed il rischio di restare vittima di episodi come quello accaduto a Londra nel quale la polizia ha assassinato una persona solo perché "sospetta".

Il secondo bersaglio è quello formato dai settori di società che esprimono conflitto rispetto alle politiche neo-liberiste che nel corso degli ultimi venticinque anni hanno impoverito la maggioranza dei cittadini a vantaggio di una élite sempre più ricca. Un conflitto sociale che potrebbe essere forzato a mantenere un profilo basso per evitare di prestare il fianco ad una repressione sempre più agguerrita ed alla inevitabile accusa di "sabotare" lo sforzo internazionale nella lotta al terrorismo. Cosa volete che importino le pensioni tagliate, i contratti scaduti, il precariato diffuso davanti alla minaccia di un attentato!

E, come se non bastasse, intellettuali, politici, governo e media continuano a soffiare sul fuoco della "guerra tra civiltà", alimentando quell'imbarbarimento dei rapporti sociali perseguito, con mezzi diversi ma con il medesimo impegno, dagli integralismi occidentali ed islamici.

Col rischio di riportare l'intera società indietro nel tempo, verso secoli bui dai quali pensavamo di essere definitivamente lontani.

Pepsy







































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