testata di Umanità Nova

Umanità Nova, numero 29 del 18 settembre 2005, Anno 85

Ciao Alfo!



Ciao Alfo!

Alfonso Nicolazzi ci ha lasciati. Un malore improvviso ed inesorabile l'ha colto mentre stava preparandosi a mandare in stampa il numero di U.N. che state leggendo. È morto in quella tipografia che aveva contribuito a creare e che per più di trent'anni è stata un punto di riferimento per innumerevoli testate e case editrici, per quanti - e sono un'infinità - passavano da Carrara. Se la notizia è di quelle che non si vorrebbero mai dare, ci rimane l'unica consolazione che Alfo è morto nel posto che più amava, il posto dove le parole divengono concrete, dove le idee si materializzano nella carta, dove si diffonde quell'ideale che ha attraversato la vita cosciente di tanti compagni. 

Ma Alfo non è stato solo tipografo. Impegnato da sempre sul terreno della solidarietà internazionalista era un componente importante del sistema di relazioni dell'IFA; sul fronte ambientalista era stato in prima fila contro la Montedison di Massa; in campo sindacale aveva contribuito alla nascita dei primi organismi di base dei lavoratori dell'Alitalia. 

Umanità Nova esce comunque, grazie a Donato e agli altri compagni che si sono subito stretti intorno alla tipografia: Alfo non avrebbe consentito che si fosse saltato un numero, qualunque fosse il motivo; in più di trent'anni non è mai avvenuto.

Caro Alfo, questa volta il "Vieni o maggio" lo intoneremo noi in tuo saluto, ma non sarà mai bello come quello che hai cantato tu tante volte.

Un abbraccio, tenero e forte, da tutti noi a Ruxandra, Soledad, Siro, Paola, Raffaella, Roberto, Ruggero, alle compagne e compagni della tipografia e del Germinal, da tutti noi: sempre avanti.











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