Umanità Nova, numero 30 del 25 settembre 2005, Anno 85
La finanziaria è lo strumento utilizzato, nel processo di
redazione del bilancio dello stato, per modificare le entrate e le
uscite.
Trattandosi di soldi (da prendere e da dare) è una delle leggi che fa più discutere. Non c'è politico che non provi a usarla per favorire la categoria sociale o il territorio da cui prende i voti.
In questi giorni è stato presentato dal ministro del tesoro, Siniscalco, il progetto di legge finanziaria per il 2006.
Non deve trarre troppo in inganno il fatto che nessuno si stia stracciando le vesti nel dibattito, che sembra anzi un po' afasico, rispetto a quelli degli anni precedenti. Il fatto è che tutti sanno che questa è una proposta presentata per far piacere all'Unione Europea, ma che quella che verrà licenziata dal parlamento sarà notevolmente diversa da questa.
E ci mancherebbe altro! In un anno elettorale non si è mai visto, dall'invenzione del suffragio universale in poi, che un onorevole non cercasse di rimediare qualcosina per sé o per i propri accoliti e per garantirsi, se non la rielezione, almeno una vecchiaia tranquilla.
Figurarsi se poi il tutto avviene in una situazione come questa, in cui la maggior parte dei parlamentari sa di avere scarse possibilità di riconferma e gli uomini di governo sanno che, probabilmente, non saranno loro a gestire gli eventuali buchi nei conti futuri.
D'altro canto il suo bravo compitino Siniscalco doveva pur farlo.
Si è sempre presentato come "tecnico" benché sia nato
politicamente con i socialisti. È amico di Giuliano Amato che,
dopo averlo fatto entrare al ministero del tesoro, ha convinto D'Alema
a nominarlo direttore generale. È rimasto direttore generale con
il governo D'Alema, con il governo Amato e con il governo Berlusconi,
fino alla sua nomina a ministro. Cerca di fare l'amico di tutti, tanto
che non si è dimesso dal comitato scientifico di
"Italianieuropei", la fondazione presieduta da Massimo D'Alema,
nonostante la sua nomina a ministro.
Insomma Siniscalco sa che la propria sopravvivenza lavorativa nel
futuro, finito il governo Berlusconi, è legata al suo spacciarsi
per "tecnico", al suo poter dire un domani "Io non volevo fare il buco
nei conti, mi hanno obbligato". D'altro canto Siniscalco sa anche che
la sua sopravvivenza nell'oggi è legata al non calpestare troppi
calli ed all'eseguire pedissequamente i desiderata del padrone del
vapore.
È nata così questa proposta di finanziaria, una proposta barzotta, destinata ad essere sostanzialmente modificata nella prossime settimane.
Però alcuni elementi interessanti (indipendentemente dalla loro transitorietà) ci sono comunque.
Sul lato delle spese risulta di tutta evidenza che ormai la politica economica si fa a Bruxelles e non nei singoli paesi. Sono destinati alla riduzione del deficit (voluta dalla BCE) 11.500 milioni di euro sui 21.310 di tutte le uscite. Se a questi ci aggiungiamo i 2 miliardi per la riduzione dell'IRAP (anche questa voluta dall'Unione Europea), abbiamo che quasi i due terzi di tutta la manovra sulle spese viene decisa altrove.
Le altre voci di spesa sono poca roba.
Vengono dati a Lunardi 3 miliardi per le "grandi opere" cioè per i TAV e le devastazioni del territorio. A questi vanno aggiunti 1,5 miliardi per gli investimenti della pubblica amministrazione. Insomma la voce più grossa degli stanziamenti va in appalti che serviranno a riconquistare i favori di Confindustria o, almeno, di qualche grosso gruppo industriale.
C'è una ridicola elemosina di 200 milioni di Euro per le famiglie "povere" contro il caro petrolio. Ora, visto che i beneficiari sono più di due milioni, si arriva alla incredibile cifra di ben 100 euro a famiglia! Quest'elemosina ha una sua logica che non è, ovviamente, quella di preoccuparsi delle famiglie povere (che a causa dei costi di bollo, benzina ed assicurazione le auto se le stanno vendendo): serve solo a stroncare il dibattito sulla riduzione della tassazione sui carburanti.
Il resto è il solito stanziamento omnibus: arretrati dei
contratti del pubblico impiego, coperture per spese per anni passati,
cooperative del sud, poste ed altro.
Anche sul lato delle entrate non c'è quasi nulla di serio.
Vengono tagliate le risorse per le regioni, tanto sono quasi tutte amministrate dall'opposizione, (5.500 milioni, considerando anche i tagli alla sanità), viene tagliato il bilancio per stato e pubblico impiego (7.260 milioni), la lotta all'evasione e all'elusione fiscale dovrebbe dare 4.350 milioni (che, previsto da uno come Berlusconi, fa ridere), la vendita degli immobili dovrebbe dare 3 miliardi, lotto e lotterie 1 miliardo in più (vogliono aprire un casinò in ogni regione, ma, vista la contrarietà della chiesa, credo che sarà la prima voce ad essere modificata).
Insomma, tutta fuffa, le decisioni vere devono ancora essere prese.
Fricche