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Umanità Nova, numero 31 del 2 ottobre 2005, Anno 85

La luna degli Agnelli
Berto, Mingò e le trappole della finanza



Dal «Corriere della Sera» del 17 settembre 2005: Fiat rischiava di essere scalata
Ifil manterrà il 30,06% di Fiat acquistando da Exor Group 82,500,000 azioni ordinarie del Lingotto con un movimento di 535 milioni di euro. Contestualmente all'esecuzione dell'aumento di capitale Fiat, Exor Group rileverà le azioni da Merrill Lynch e le cederà immediatamente a Ifil. Alla stessa data Ifil venderà a Merrill Lynch tutti i diritti d'opzione che le competono sull'aumento di capitale Fiat a un prezzo pari al 90% della media dei prezzi di trattazione dei diritti con un minimo di 1.000 euro complessivi.


Non è chiaro? Adesso ve lo spiega MoM:

Per l'asset management c'erano condizioni business e franchising e la proposta Lehman Bros. alle banche del convertendo che fa trading con Merrill Lynch chiude un'operazione swap io e convertendo demmo alla Holding Fiat una governance ma si attacchino se Ifil su consiglio di advisor mantiene neutral e outperform e acquista Fiat da Exor contestuale alla emissione titoli con dossier Lingotto di private equity è lampante il mio cretinetti che Ifil con il creditwatch negativo di S&P non è non profit come il management nella conference call ha chiarito (chiarito?) che il contratto ha un derivato e l'aumento capitale legato al convertendo è un complesso (complesso?) di plusvalenze e minus e l'Ifil nel cda ha deciso l'acquisto di Fiat da Sant'Exor su consiglio dell'a.d. al prezzo di 6,5 euro per 535 mln che è media sponderata dei prezzi in base al consensus degli analisti e del target fissato e l'equity swap non impone bassa macelleria ma esclude in partenza che Ifil compia operazioni trading di Exor anch'io senza contare il rating add e porcoddio i maledetti performing loans in sofferenza perchè calcolato in base al prezzo medio per Merrill Lynch più Euribor + 0,50% e i costi di chiusura così genera un incremento di valore net asset value di 100 mln e riempie il portafoglio alla facciazza della sovraperformance se il trend è negativo e positivo e negativo e il Financial Time maledetti inglesi ha detto che è un'operazione canny...

Come è facile immaginare l'importanza della notizia ha fatto il giro del paese suscitando le più svariate reazioni. MoM ha avuto la fortuna di cogliere e registrare questo commento alla Casa del Popolo "Edera" di Villa San Martino, provincia di Ravenna:

"Csa dit, te Berto? Ut per nenca a te che iarsira int'la conferencecall quend che vis de caz dl'advaisor l'ha dett che uiera nenca che vigliacch dl'asset value e sarevv stè mej che us dasess una bota in ti maró?".

"Me, e mi bel Mingò, me con che cazz d'un'assettvalu am putrevv ench spazzè e cul e mosca, mo l'è ste cazzaz de equity swap che i ml'ha mes in te sacc un'etra volta". 

"Boia d'un singûleri e mi Berto! Mo pensa che e' finanzialtam l'aveva bela scrett du dè fà!". 

"E vot savé un quel, la mi bêla faza da cul? Ui è sempar da ciapen'sò da sti boia d'inglis!".

"T'he proprî rason. Ciò, burdell, das dô te cun e latt e d'la brazadela".

Traduzione:

"Che ne pensi, caro Gualberto? Convieni anche tu che durante la conference-call, quando quel briccone d'advisor ha annunciato che era opportuno tener conto dell'asset value, avrebbe fatto meglio a tacere?"

"Cosa vuoi, caro Domenico, dell'asset value potrebbe anche non importarmi, ma è quello spiacevole equity swap che mi ha confuso un'altra volta".

"Santo cielo, Gualberto caro. Pensa che nel Financial Time era già stato tutto previsto".

"Cosa vuoi farci, caro amico? Gli inglesi saranno sempre i nostri maestri".

"Concordo pienamente. Garçon, ci favorisca due thè al latte con piccola pasticceria".

MoM


p.s. Se qualcuno, nonostante i miei sforzi, non avesse capito cosa è successo, cercherò di spiegarmi meglio, e magari più seriamente: la famiglia Agnelli ha ricomprato le azioni del gruppo, in accordo con una banca d'affari, quando queste valevano solo 4 euro, godendo del totale silenzio dei mass-media. Le azioni sono risalite a 7 euro e alla fine i titoli sono stati riversati all'Ifil per un prezzo inferiore a quello di mercato, in modo che ci sono state plusvalenze per tutti, fuorché per le banche creditrici che hanno pagato le azioni a un prezzo di ben 10 euro. Una furbata che, al cospetto, quella di Ricucci e degli altri "furbetti del quartierino" può essere derubricata a episodio di un film con Alvaro Vitali. E infatti mentre tutti stavano a guardare il dito dei raider, la luna degli Agnelli compiva il miracolo di autoscalarsi. Attrezzandosi, al tempo stesso, per attaccare la contrattazione aziendale e imporre pesantissimi turni di lavoro agli operai di Melfi. E questo, più o meno, è quanto hanno detto, pur se con eloquio più chiaro, anche Berto e Mingò.














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