Umanità Nova, numero 34 del 23 ottobre 2005, Anno 85
"Quello che mi spinge è la missione affidatami da Dio. Dio mi
ha detto: George vai a combattere quei terroristi in Afganistan. E io
l'ho fatto. E poi Dio mi ha detto: George, metti fine alla tirannia in
Iraq. E io l'ho fatto. E ora, di nuovo, sento che le parole di Dio
arrivano fino a me".
Non ritenendosi MoM, nella sua smisurata autoconsiderazione, inferiore
a nessuno, figuriamoci quindi a Bush, anche lui adesso sente le voci.
Preoccupato però per quello che gli ordinavano: vai di qua e ammazza, vai di là e bombarda, vieni qui e scanna, vai lì e costruisci la democrazia,
e frastornato da tanto compassionevole e cristiano sentire, ha smarrito
la via, e nel suo vagare è sbarcato alla Casa del Popolo
"L'Edera" di San Martino di Lugo, provincia di Ravenna, dove ha potuto
ascoltare questo illuminato colloquio.
Sa vôt c'at dega, e mi Berto, me quend c'am scapa ed fêm na
scaja ed quelli buzaroni, a't zur ch'am met a scorrer nenc cun e
lampió d'la Cmôna, e alora lo i'm dis "fa quest, fa quell,
quest brisa, st'eter sè" e l'am pé propri cla sea la vos
de signor a dim ed fè e pataca.
Che dirti, caro Gualberto: Quando eccedo un po' nel bere, mi capita di
colloquiare con il lampione del municipio che mi dice: "fa questo, fa
quello, questo no, questo sì". Insomma mi sembra che sia proprio
la voce del signore a dirmi di non comportarmi appropriatamente.
Mo slevet d'e caz, Mingò! Sa vôt c'la sea in te cunfront
con quel c'lè capitè a me nvod Tugnazz du dè fa.
Dop cl'era stè in balera a fes un gabanì, l'è
caschè in t'un macero e quend c'lè turnè so, l'era
tot ispiré che pareva che boia d'un gesuvita de president
dl'america, e l'ha urdinè a i su amig, imbarieg piò che
lò, ed fè la guera a chi vigliacc ed maruchì ch'is
ruvena la nostra identità culturale e 'is cieva pù nenc
al nostar donn. E alora tota cla benda ed tabacazz l'ha
prinzipiè a fè un casèn dl'ostia c'uns capeva
piò un caz, ma vest c'la un'iera brisa una muschea da
brusè, l'i ha attachè a fè di zig ch'e pareva ch'i
tiress e col. Insôma, un tananai d'la madona.
Suvvia, Domenico! Che vuoi che sia rispetto a quanto successo a mio
nipote Ninetto due giorni orsono. Tornando dal dancing dove pure aveva
ecceduto nel bere, è caduto nel maceratoio della canapa, e
quando è risalito era talmente ispirato da sembrare il
presidente Bush, e ha invitato i suoi sodali, che pure avevano ecceduto
nelle libagioni, a contrastare il popolo islamico che rovina la nostra
identità culturale e insidia le nostre fanciulle. Allora i
ragazzi hanno cominciato a vociare al punto da rimanerne storditi ma
visto che non c'erano obiettivi musulmani da colpire si sono limitati a
fare della ragazzate. Insomma, una bella confusione.
Ah, alora a li è stè lô a sgunfiem la bicicletta,
porca la madona! E mi bel quajon, va mo' a di a cl imbezêl ed
Tugnazz, che vaga a fes dè in te sac lô e tota cla
ficiazza di su amig. E si sent ancora al vos ed che birichì de
sgnor, di ben che metta zò e telefon, c'le mej.
Ecco ordunque, vivaddio, chi mi ha sgonfiato il biciclo! Caro amico,
riferisci a quel sempliciotto di tuo nipote che vadano a farsi dare nel
sacco lui e quella feccia dei suoi amici. E se sentono ancora la voce
di nostro Signore, lascino perdere, che faranno meno danni!
MoM