Umanità Nova, numero 35 del 30 ottobre 2005, Anno 85
Dopo Milano e Roma è toccato a Napoli ospitare la terza
"esercitazione anti-terrorismo", riuscita talmente bene che c'è
stato anche un tamponamento tra due ambulanze che ha provocato 5
feriti, veri. Chissà perché poi le chiamano
"anti-terrorismo" quando si tratta di simulazioni di quello che
dovrebbe avvenire dopo un attentato e non qualcosa volto a prevenirlo.
Prossimo spettacolo a Torino.
Intanto, continua la campagna del terrorismo di Stato con l'audizione del 14 ottobre del Ministro degli Interni al COPACO (il Centro parlamentare di controllo dei servizi segreti) della quale poco si conosce, in pratica solo le dichiarazioni del Presidente Bianco che ha parlato di Olimpiadi, degli immancabili anarcoinsurrezionalisti e, naturalmente, di terroristi islamici.
L'unica certezza è il proseguimento dello stesso giochino di sempre: "non ci sono allarmi specifici... ma ci sono alcune date a rischio" che, in quest'ultimo caso, sarebbero le Olimpiadi invernali e le prossime elezioni.
Qualcuno potrebbe far notare che questa continua riproposizione di "date a possibile rischio attentato" è davvero una bella comodità: se passano senza problemi nessuno si lamenterà mai dell'allarmismo fatto, se invece per disgrazia ci dovesse essere un attentato tutti correrebbero a lodare la lungimiranza di chi lo aveva "previsto" (sic!). Insomma, prima o poi, ci potrebbero anche azzeccare.
Intanto mettere insieme, come hanno fatto, la lotta contro la devastazione ambientale portata dal TAV, gli anarcoinsurrezionalisti, le elezioni, le Olimpiadi e l'estremismo islamico è un ottimo sistema per criminalizzare qualunque tipo di opposizione alla pagliacciata olimpica e a quella elettorale, oltre ad assumere decisamente l'aspetto di un avvertimento di stampo mafioso rivolto a chiunque osasse dissentite dall'ordine costituito.
Gli apparati repressivi dello stato non fanno alcun mistero di
questa attitudine criminalizzatrice. Nelle ultime settimane è
stato diffuso l'annuale "Rapporto sullo stato della sicurezza in
Italia" nel quale, accanto ai dati statistici che indicherebbero una
diminuzione di tutti i tipi di reato - salvo quelli informatici -
risalta il paragrafo finale della sezione relativa al "Terrorismo" nel
quale testualmente si legge:
"Per quanto riguarda la lotta ai fenomeni dell'estremismo e dell'"illegalità politica diffusa", nel quadriennio sono state arrestate 427 persone, oltre il 50% in più rispetto alle 284 del periodo precedente; le denunce sono state 5.596, con un aumento del 40% circa rispetto alle 4.000 del quadriennio precedente."
Il che fa capire chiaramente che la lotta antiistituzionale è considerata e trattata come se fosse terrorismo.
Pepsy