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Umanità Nova, numero 35 del 30 ottobre 2005, Anno 85

Gradisca: manifestazione nazionale contro il CPT
Giù i muri della nostra vergogna


Sabato 22 ottobre si sono svolte due manifestazioni nazionali in contemporanea, a Gradisca e a Bari, contro l'apertura di due nuovi Cpt nelle rispettive località.

Il giorno prima, i "Senza Volto" hanno occupato la sede di Gradisca della Croce Verde, che aveva preso parte alla gara d'appalto per la gestione del Cpt. La Croce Verde, in seguito a questa azione, si è ritirata dalla gara.

Prima del corteo, una delegazione si è recata presso un ex-campo di concentramento nei dintorni di Gradisca, per rendere omaggio ai deportati.

Era presente anche una delegazione dei "cancellati", come vengono chiamati coloro che in Slovenia furono e continuano ad essere privati di tutti i diritti civili e politici solo perché di origine diversa da quella slovena.

Il corteo, composto da quasi 2000 persone, ha attraversato le strade del centro e, dopo una sosta davanti al CPT, ormai già quasi ultimato, è tornato verso il centro della cittadina. 

Le forze politiche e sociali presenti alla manifestazione non sono riuscite a portare in piazza grandi numeri, né a livello locale né nazionale; e soprattutto si è sentita la mancanza dei migranti, purtroppo troppe volte i veri assenti a questo tipo di mobilitazioni.

In ogni caso il corteo si è svolto in maniera pacifica e comunicativa, soprattutto da parte dello spezzone del Coordinamento Libertario contro i cpt, sigla che raggruppa i diversi gruppi anarchici del Friuli-Venezia Giulia. Oltre a numerosi interventi al microfono, slogan, volantinaggi, diffusione della stampa (ottima la vendita di UN!) e una mega affissione di manifesti durante il percorso, abbiamo portato sul nostro camion di testa delle sagome che rappresentavano Pisanu, Illy (presidente della Regione), Brandolin (presidente della Provincia) e Tommasini (sindaco di Gradisca). Quest'ultimo, eletto nelle file del centro-sinistra, ha avuto grosse responsabilità nell'iter burocratico del cpt, fra le quali quella di aver autorizzato senza batter ciglio l'allacciamento del Cpt alla rete fognaria comunale. Ebbene tale personaggio ha protestato per le sagome ed è stato fortemente contestato dagli anarchici ed è dovuto uscire dal corteo.

Al nostro spezzone (sicuramente il più numeroso e visibile dopo quello degli ex-disobbedienti) partecipavano anche compagni/e sloveni, veneti e dell'Emilia-Romagna. 

Davanti al muro del Cpt sono state fatte alcune azioni da parte degli Indipendenti (un gruppo di ragazzi/e senza precise connotazioni politiche ma che adotta prassi libertarie), tra cui la deposizione di una bara simboleggiante la morte dei diritti umani e la cubitale scritta "Lager Comunale", per sottolineare ancora una volta le pesanti responsabilità del sindaco e della sua giunta.

I "Senza Volto", presenti in modo molto inquadrato e coperti dai tristemente celebri passamontagna "elettorali", hanno lanciato numerosi razzi e fumogeni all'interno del lager ma non hanno scatenato la reazione dei poliziotti, i quali erano presenti in forze ma sono rimasti immobili. 

Il corteo si è sciolto dopo la testimonianza Alexander Todorovic dei "cancellati" sloveni dal camion del Coordinamento Libertario.

La stampa locale ha dato grande risalto alla "cacciata" del sindaco dal corteo (senza dire mai chiaramente chi lo aveva fatto andar via con la coda fra le gambe) e allo spezzone degli ex-disobbedienti, censurando e/o minimizzando la nostra partecipazione e mettendo in risalto soprattutto le opinioni dei vari "pezzi grossi" istituzionali. 

Ed ora?

Un corteo nazionale, all'interno di un lungo percorso di lotta come quello contro il CPT di Gradisca, può avere diverse interpretazioni: un punto d'arresto, un momento di svolta o il tentativo di ridare forza ad una situazione bloccata, e la lotta contro il Cpt di Gradisca pare davvero ad un punto di rottura, sia a livello nazionale sia a livello locale. Sul nazionale si sono giocati, come spesso avviene in questi casi, giochi sporchissimi e la manifestazione ha rischiato di saltare più volte. Gli anarchici organizzati non hanno aderito alla piattaforma della manifestazione ed hanno portato avanti i propri principi con i propri metodi. A livello locale i giochi dei politici istituzionali, contrari al cpt a parole ma nei fatti completamente succubi di Pisanu, sono stati smascherati, ma quegli stessi politici hanno ancora troppo spazio all'interno del movimento, affinché esso rappresenti una vera alternativa alle politiche che conducono all'istituzione dei cpt.

Raffaele

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