Umanità Nova, numero 36 del 13 novmbre 2005, Anno 85
Carrara: il congresso FAI in solidarietà alla Val Susa
Le notizie dei blocchi e delle cariche di polizia contro la popolazione
in lotta contro il TAV lunedì 31 ottobre sono arrivate in tempo
reale grazie alle chiamate dei compagni presenti in valle. Circa 150
compagni e compagne della FAI erano riunite a congresso nel salone del
Germinal di Carrara ed hanno immediatamente deciso un'azione di
solidarietà con la popolazione della Val Susa.
Un blocco stradale di fronte al comune di Carrara, in questi giorni al
centro di un'inchiesta per devastazione ambientale, è durato
circa una mezz'ora. Poi, gridando slogan contro il Tav e il saccheggio
del territorio, è partito un corteo spontaneo che ha
attraversato l'affollatissimo mercato e si è concluso al
Germinal. Un breve comunicato di solidarietà è stato
inviato in valle.
Foto: http://italy.indymedia.org/news/2005/10/910167.php
Euf.
Milano: quella notte al San Paolo
Nella notte fra il 16 e il 17 Marzo 2003 a Milano, nell'ancora popolare
quartiere Ticinese, un trio di nazi-fascisti, appartenenti alla stessa
famiglia, aggredisce a coltellate alcuni compagni tra i quali Davide
Cesare, meglio conosciuto come "Dax", il quale rimarrà sul
terreno agonizzante per diverso tempo fino a che un'autoambulanza lo
trasporterà all'ospedale San Paolo. La gravità delle
ferite è tale che Dax non riesce a farcela. Ed è appena
morto quando la polizia e i carabinieri danno il via a feroci cariche,
sia all'interno che all'esterno dell'ospedale - una vera e propria
caccia all'uomo con mazze da baseball, tubi di ferro ed estraibili -
contro compagne e compagni che vi si erano recati per raccogliere
notizie, colpendo indiscriminatamente, oltre agli amici di Dax, il
personale medico e paramedico, i pazienti e i loro parenti, come
denuncerà prontamente l'USI Sanità. Sangue per terra,
ferite al volto e alla testa, denti e nasi rotti, braccia e polsi
spezzati, persone abbandonate a qualche isolato, buttate giù
dalla volante con il braccio rotto senza che gli fosse contestato
alcunché, persone ferite a cui i punti di sutura venivano dati
mentre erano ancora ammanettate, molestie sessuali, questo, per sommi
capi, il tragico bilancio di quella notte.
Uno scenario che rievoca tristemente il 2001 e le cronache
dell'irruzione alla scuola Diaz a Genova, di quel terzo battaglione
Lombardia che, sempre a Genova, utilizzò manganelli non
d'ordinanza o la brutalità poliziesca a Napoli.
I media hanno tentano di ridurre l'aggressione squadrista di quella
notte a un episodio di banale rissa tra balordi, cercando di mettere
sullo stesso piano vittime e aggressori. Similmente, le ricostruzioni
di questure e prefettura hanno cercato, come al solito, di deformare la
verità dei fatti, comunque documentati da riprese video,
fotografie e numerose testimonianze.
A distanza di 3 anni, giovedì 3 novembre è iniziato il
processo nei confronti di 7 imputati (4 attivisti, 2 poliziotti e 1
carabiniere), processo che è entrato subito nel vivo con i primi
interrogatori di cinque carabinieri che si sono mantenuti tutti sul
vago. Alla fine della seduta rimangono infatti tutti da chiarire i
punti nodali della nottata: perché non c'erano funzionari di PS
quella sera? chi comandava? chi ha ordinato le cariche? chi ha
consentito che le cariche finissero fino nei reparti del pronto
soccorso? perché giravano armi fuori ordinanza? Perché la
mattanza dopo l'assassinio di Dax?
Giovedì 10 si riprende con altri interrogatori e testimonianze.
max
Imola: inaugurazione della nuova sede dell'Archivio FAI
Come annunciato, nella serata di sabato 5 novembre, è stata
inaugurata a Imola, in via Fratelli Bandiera 19, la nuova sede
dell'Archivio Storico della Fai. Come nella tradizione dei Gruppi
Anarchici Imolesi, è stata una bella festa, alla quale hanno
partecipato, complessivamente, un centinaio di persone. Compagni/e del
posto, simpatizzanti, studiosi, altre/i compagne/i venuti da fuori
(particolarmente numerosa la "delegazione" bolognese), e anche
graditissime ospiti figlie e nipoti di vecchi compagni imolesi
scomparsi da anni, tutti hanno potuto apprezzare i nuovi locali,
finalmente più che idonei per la bisogna, nei quali sono
ospitati l'Archivio e la sede dei Gruppi Anarchici Imolesi. Dopo una
visita guidata nella sala dell'Archivio, durante la quale sono state
illustrate le caratteristiche e le modalità di conservazione e
consultazione del materiale depositato, si è passati al
ricchissimo buffet abbondantemente innaffiato da ottimi e pregiati
vini. Successivamente un gruppo musicale di tradizione ha rallegrato i
presenti con pezzi del repertorio popolare e della tradizione
anarchica. Molto apprezzata anche la lettura di poesie di un poeta
metalmeccanico parmense. È stata sicuramente una felice
occasione per far conoscere la nuova sistemazione dell'Archivio, che
ora potrà essere sempre più accessibile per la
consultazione da parte di compagni e studiosi, e che dovrà
vedere l'impegno costante di tutta la Federazione.
Ricordiamo che abbiamo in distribuzione moltissimo materiale a stampa
(giornali, riviste, documenti, volantini, manifesti, ecc.) in
più copie, e quindi disponibile per quanti volessero attrezzare
nuove biblioteche "militanti".
Per finire, un ringraziamento davvero doveroso per tutti gli anarchici
imolesi i quali, in questa occasione, sono riusciti a superare se
stessi in quanto ad ospitalità.
L'incaricato
Bologna: in piazza contro guerra e CPT, alla faccia del pacco regalo a Cofferati
Non staremo a tediarvi con quello che sapete già. Da alcune
settimane Bologna è all'onore delle cronache nazionali.
Diciamo subito che il ping pong fra Cofferati e la sua ala sinistra
serve principalmente a non parlare di questioni concrete; che Cofferati
non ha il sostegno della città (nonostante i sondaggi ad
personam) e neanche quella dei suoi partiti (molto preoccupati per
piano regolatore, metropolitana e variante di pianura); che la politica
di Cofferati ha confermato ed esteso la politica di Guazzaloca circa i
tagli ai servizi sociali e le regalie alla chiesa cattolica (a parte un
contenzioso aperto per finanziamenti alla Caritas che si è
prontamente schierata con l'opposizione).
Quel che i giornali non riportano nelle cronache nazionali è
l'estensione della protesta sociale. Dal movimento di occupazione delle
case, dal movimento dei migranti, dalle occupazioni
all'università ed in alcune scuole superiori, alle lotte contro
il carovita per finire con la mai sufficiente lotta contro il CPT di
via Mattei.
In questo fine settimana.
Venerdì mattina un nutrito gruppo di studenti delle
facoltà occupate hanno contestato la parata militare del 4
novembre; campeggiava lo striscione dell'assemblea antimilitarista
"contro tutte le guerre, contro tutti gli eserciti" con la sua bella A
cerchiata alla faccia dei pacchi regalo a Cofferati.
Sabato mattina un presidio per il "Carovita DAY" di fronte al
supermercato PAM di via Marconi; un centinaio di lavoratori organizzati
dalla Cub hanno presidiato, volantinato e magafonato contro il carovita
rivendicando la spesa al 50%. Serrata da parte del PAM; dopo circa
un'ora visto che il presidio non si scioglieva, la direzione del
supermercato ha ricevuto una delegazione e ha accettato di aprire un
tavolo di confronto; appuntamento per martedì 8 novembre.
Sabato pomeriggio un presidio di fronte al CPT di via Mattei. Una
cinquantina di compagne e compagni ha (per l'ennesima volta, sono
ripresi da alcune settimane gli appuntamenti di fronte al CPT, ogni
sabato) contestato la presenza di questo lager con striscioni appesi
alle mura di cinta, megafonaggio e volantinaggio. Le detenute ed i
detenuti (circondati nelle gabbie del cortile da un centinaio di
carabinieri) hanno accolto con il grido "libertà!
libertà!" la presenza dei solidali in protesta.
Da notare come in queste occasioni di pratica diretta mancassero i
politici che assurgono all'onore delle cronache per la loro opposizione
informale a Cofferati. Politici che con il loro operato hanno
contribuito all'elezione di Cofferati stesso e che ne sostengono (al di
la delle polemiche) la giunta.
Noi glielo avevamo detto, in tempi non sospetti, durante la campagna
elettorale per le amministrative: gli anarchici, attivi nelle lotte,
non votano!
Cassandre felsinee
Trieste: contro la riforma Moratti
Martedì 25 ottobre, in contemporanea alle mobilitazioni
studentesche a livello nazionale e alla manifestazione di Roma, alcuni
studenti dell'Università di Trieste hanno manifestato contro la
riforma Moratti e contro i tagli alla ricerca. In mattinata circa 200
studenti si sono radunati all'ingresso dell'ateneo con striscioni,
volantini e un sound-system dal quale venivano ribadite le ragioni
della protesta. Il piccolo presidio era sorvegliato da diversi agenti
della Digos, che seguivano da lontano le mosse dei partecipanti.
Dopo circa un'ora, gli studenti si sono recati nell'aula magna, dove il
Rettore (unico in Italia, in un'intervista a Repubblica, a difendere la
Riforma) ha cercato di fare buon viso a cattivo gioco, dimostrando
ancora una volta la sua doppiezza e la sua ipocrisia nei confronti
degli studenti.
A quel punto gli studenti, una volta compreso che quello con il Rettore
era solo un dialogo fra sordi, si sono diretti verso un'altra aula
dell'ateneo, dove si stava tenendo una conferenza organizzata dalla
Glaxo (multinazionale implicata in varie inchieste per corruzione e
frode sia negli USA che in Italia, oltre ad essere uno dei principali
centri vivisezionasti).
I dimostranti si sono presentati all'entrata dell'aula ma sono stati
bloccati dalla Digos con spintoni e manate; dopo alcuni minuti di
tensione sono entrati e hanno srotolato uno striscione "Riprendiamoci
l'Università", distribuito volantini contro la Glaxo e parlato
contro lo strapotere dei privati all'interno dell'Università.
Pubblico e relatori a quel punto hanno abbandonato l'aula, che gli
studenti hanno occupato.
L'occupazione è continuata fino a venerdì 28 ottobre, con
un discreto passaggio di persone alle assemblee e alle serate
organizzate dagli occupanti (cineforum, concerti, ecc.) e un buon
dibattito interno.
All'occupazione hanno partecipato diversi compagni anarchici e
libertari, che hanno dato un importante contributo sia al metodo di
lavoro, orizzontale e assembleare, sia all'analisi della Riforma
Moratti e del sistema-università.
Le azioni di protesta, in ogni caso, non si fermano all'occupazione ma continuano con dibattiti, assemblee e manifestazioni.
Raffaele