Umanità Nova, numero 38 del 27 novmbre 2005, Anno 85
Bulgaria - manifestazione contro le basi USA
Sabato 12 novembre si è tenuta a Sofia un manifestazione contro
l'installazione di basi militari statunitensi nel paese (progetto
approvato dal parlamento bulgaro nel 1999). Alla manifestazione hanno
partecipato alcune centinaia di persone, tra cui circa 60 militanti del
gruppo "AnarchoResistance".
Fonti: A-infos; Infoshop
Turchia - finito lo sciopero della fame di Tarhan
Il 2 novembre scorso il compagno turco Mehmet Tarhan - arrestato in
quanto obiettore totale in aprile e detenuto nella prigione militare di
Sivas (vedi Umanità Nova n° 34 del 23 ottobre 2005) - ha
sospeso lo sciopero della fame che aveva iniziato il 30 settembre.
Le sue richieste di eguale trattamento rispetto agli altri detenuti e
avvio di un'azione legale contro i suoi torturatori sarebbero state
accettate. Non è stata accettata invece la richiesta di una
visita medica da parte di personale civile, richiesta che Mehmet aveva
fatto affinché venissero documentate le torture infertegli. La
corte militare d'appello ha inoltre revocato la sentenza di condanna a
4 anni di carcere, una condanna pronunciata dal tribunale nell'agosto
scorso. Secondo le informazioni di cui si dispone al momento,
sembrerebbe che il verdetto sia stato revocato per ragioni di tipo
procedurale.
Mehmet verrà giudicato nuovamente dalla corte militare di Sivas
per le accuse di "insubordinazione continua con l'intenzione di evitare
il servizio militare". Non si arresta dunque il circolo vizioso che
prese il via con l'arresto di Mehmet e che lo vede vittima di una
persecuzione continua: alla coscrizione ed al conseguente rifiuto di
prestare servizio da parte di Mehmet seguono la carcerazione ed i
processi.
Attorno a Mehmet si è creata ormai una rete di
solidarietà internazionale che accompagna il forte sostegno da
parte di gruppi anarchici ed antimilitaristi turchi, i quali portano
avanti campagne di solidarietà fin dal giorno dell'arresto.
Fonti: A-infos War Resisters' International
Finlandia - obiettore totale in lotta
"Non mi sono mai presentato alla chiamata di leva, tranne una volta
quando con altri anarchici obiettori totali ci presentammo per suonare
una fanfara e leggere un manifesto contro l'esercito. Ma gli ufficiali
militari ci portarono dalla polizia perché sostenevano che
quella iniziativa non poteva essere considerata come un adempimento del
mio "dovere"". Sono le parole di Antti Rautiainen. Antti è un
anarchico finlandese, obiettore totale che da otto anni vive sotto
minaccia di arresto a causa del suo completo rifiuto di prestare il
servizio militare. A partire dal 1997 è stato chiamato alle armi
venti volte: non si è mai presentato e non ha mai pagato le
conseguenti multe di circa 90-120 euro. Ogni multa è stata
dunque convertita in 7-10 giorni di prigione. E' anche stato assente a
qualche sessione processuale, e i 400 euro di ammenda sono stati
convertiti in 15 giorni di carcere. Ha già trascorso due mesi in
prigione (luglio-settembre) nel 2001. Lo scorso 15 novembre è
stato condannato a varie settimane di carcere (15 giorni secondo War
Resisters' International; 53 giorni secondo Anarkismo.net). Antti
afferma di non essere un non-violento e considera l'obiezione totale
come "un mezzo pratico per mettere i bastoni fra le ruote all'apparato
di violenza statale". Un mezzo che Antti è molto deciso ad
utilizzare ancora. A conferma di ciò dichiara: "Sono ogni anno
più motivato a combattere l'apparato di violenza dello stato.
Più cocciutamente l'esercito e il sistema giudiziario statale mi
opprimono, più desidero la loro distruzione".
Fonti: Anarkismo.net, War Resisters' International
A cura di Silvestro