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Umanità Nova, numero 40 dell'11 dicembre 2005, Anno 85

Torino 22 dicembre
Antifascisti alla sbarra



Il 22 dicembre si terrà a Torino l'udienza preliminare per decidere sul rinvio a giudizio dei venti antifascisti e antirazzisti arrestati prima dell'estate in seguito ad una manifestazione contro il locale CPT e ad una manifestazione indetta per denunciare l'accoltellamento fascista di alcuni occupanti di uno squat.

Gli arresti durante le manifestazioni e quelli avvenuti giorni dopo stanno dentro la logica repressiva che guida i politici, alcuni noti personaggi della procura della repubblica di Torino, questura e prefettura in questa vigilia olimpica torinese. Sono state sgombrate case occupate per ripulire il centro di Torino, sono stati arrestati anarchici e antagonisti, si sta cercando di criminalizzare e reprimere ogni voce di dissenso in vista dei famigerati giochi olimpici invernali di dicembre 2006. Gli avvenimenti della Valle di Susa sono noti a tutti.

Fino ad oggi la magistratura ha mantenuto agli arresti domiciliari dieci antifascisti con l'assurda accusa di devastazione e saccheggio, come se i tavolini rovesciati da chi scappa da una violenta e ingiustificata carica della polizia possano essere equiparati all'assalto ai forni di manzoniana memoria. Un'accusa draconiana ha due scopi: primo, giustificare l'applicazione di misure cautelari come il carcere o gli arresti domiciliari; secondo, intimidire con le pesanti pene in astratto previste: da otto a quindici anni.

Il Piemonte è oggi governato dall'Unione, così la provincia di Torino, così la città. Inviso alla destra è il procuratore generale della repubblica, quel Caselli che tutti conoscono a ragione come inflessibile inquisitore di mafiosi e politici siciliani. Vicino ai DS ed aspirante alla procura nazionale antiterrorismo (non esiste, ma state certi che ci sarà) quel Laudi persecutore di anarchici che ha fatto della politica giudiziaria strumento di carriera (non è il primo né sarà l'ultimo: peccato che gioca con la pelle altrui).

Insomma, sono in atto le prove generali del governo dell'Unione. Torino, anche in questo, riesce ad essere, suo malgrado, laboratorio: del peggio che viene...

Il 22 dicembre sarà altro giorno di lotta per chi al fascismo strisciante non è certo assuefatto.

W.B.






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