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Umanità Nova, numero 2 del 22 gennaio 2006, Anno 86

Ricordando…
Luciano Bacci


Ricordando... Luciano Bacci

Domenica 8 gennaio, in seguito ad un'infezione che ne ha compromesso il fisico già debilitato, è mancato a Milano il compagno Luciano Bacci di 55 anni. Un folto gruppo di amici e compagni ha partecipato al Cimitero di Lambrate alle esequie civili ed ha salutato Luciano prima della cremazione. Una bandiera rossonera, "Addio Lugano bella" e "Figli dell'officina" hanno accompagnato il commovente commiato da questo compagno che pur costretto da anni sulla sedia a rotelle non ci ha fatto mai mancare il suo amore per la vita ed il suo umorismo.

Luciano si era avvicinato al movimento alla fine degli anni '60, aveva fatto parte del Gruppo Libertario del Politecnico, che raccoglieva studenti di architettura ed ingegneria e che aveva avuto un ruolo significativo nelle lotte di allora (occupazioni, difesa militante, ecc.), per poi partecipare, insieme ad altri compagni di Città Studi alla costituzione del Movimento anarcocomunista di Lambrate, un raggruppamento che dall'università si proiettava sul territorio circostante, caratterizzato da un'intensa presenza di fabbriche e di classe operaia.

Insieme ad altri tre compagni aveva poi fondato una tipografia militante all'interno di un capannone industriale dismesso che era stato occupato, il famoso "Leoncavallo", sede allora di numerose iniziative di matrice libertaria, come ad esempio la radio Specchio rosso, il Centro di documentazione proletaria ed altre. Poi nel 1986 un'infezione crudele colpì i suoi centri nervosi privandolo dell'uso delle gambe ed esponendolo ad una serie, quasi ininterrotta, di malanni vari. Nonostante la sua condizione Luciano aveva messo a disposizione la sua umanità e la sua simpatia trasformandosi in un punto d'incontro per amici e compagni che periodicamente di sono ritrovati intorno ad una tavola imbandita, mantenendo una rete di relazioni che, al di là dell'inevitabile trascorrere del tempo e delle scelte maturate, ha consentito a tutti una socialità solidaria. 

Grazie Luciano.

M. V.

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