Umanità Nova, numero 4 del 5 febbraio 2006, Anno 86
Il rapporto del senatore svizzero Dick Marty al Consiglio d'Europa sui voli che tra 2001 e 2005 hanno utilizzato aeroporti europei per estradizioni illegali e trasporto da una prigione segreta all'altra di detenuti invisibili presunti terroristi, rapporto reso pubblico il 24 gennaio, aggiunge nuovi elementi al quadro di sistematica e programmatica violazione dei diritti umani in atto nella cosiddetta guerra al terrorismo.
La circostanza che questi voli fossero stati effettuati è emersa dopo le denunce delle varie Guantanamo sparse per il globo; dopo la denuncia di rapimenti di sospetti terroristi o fiancheggiatori dei terroristi (vedi il caso avvenuto a Milano del rapimento di un sospetto, Abu Omar, da parte di agenti CIA e trasferito probabilmente in carceri egiziane per essere interrogato e torturato: su questa vicenda la procura della repubblica di Milano sta indagando da tempo); dopo la denuncia dell'uso sistematico della tortura nei confronti di tutti coloro che sono ritenuti terroristi; dopo che la pratica della detenzione senza accuse e senza processo è diventata fatto normale (vedi Guantanamo e strutture di detenzione e simili).
La collaborazione di vari governi europei nelle operazioni di
trasporto prigionieri via aereo è difficilmente revocabile in
dubbio, così come la fattiva collaborazione nella cattura di
sospetti che sarebbero stati certamente condotti in paesi e carceri
dove sarebbero stati torturati.
Esistono non-detenuti in non-carceri cui è applicato un
non-regime giuridico. L'ordinamento ombra che dal 2001 si va
strutturando ha solo il vantaggio, rispetto a ciò che sempre
è esistito in passato, di essere più trasparente, quasi
sfacciato. Dire che gli stati, i governi, il potere violasse
sistematicamente la legalità, buona solo a funzionare da custode
del potere stesso, è tragicamente banale. Oggi però, la
situazione di stato di eccezione permanente, di emergenza fatta norma,
fa sì che il potere e l'esecutivo (i governi) travalichino ogni
limite e scatenino le guerre sulla base di sonore bugie, come Bush in
Iraq, per poi dopo qualche anno dire che effettivamente le cose non
stavano come era stato detto: tanto chi si può opporre?
Siamo allo stato di fatto che sostituisce lo stato di diritto. Lo stato di diritto cade come un inutile foglia di fico davanti al potere che si manifesta nello stato di fatto, è stato di fatto. La dittatura che si va imponendo non ha alcuno scopo di preservare l'ordinamento da un attuale pericolo, ma ne è eversione programmata e attuata.
L'ordinamento giuridico democratico come si è evoluto nel '900 e che abbiamo conosciuto muta pelle, lascia spazio a quelle sue componenti che ne determinano la dissoluzione, a quegli aspetti che ne denotavano già il carattere liberticida, come il meccanismo della rappresentanza o la dittatura della maggioranza.
Il silenzio delle società occidentali di fronte a ciò che sta accadendo è assordante e dà la misura della desertificazione in atto in queste società. La mancanza di reazione alla quotidiana erosione di spazi di libertà, l'assuefazione crescente ad un potere sempre più spudorato, ci dicono l'urgenza dell'anarchia come risposta articolata al disegno in atto, l'anarchia come progetto di società radicalmente altra rispetto al presente. La lucidità dell'analisi deve accompagnarsi alla pratica di lotta quotidiana, con la determinazione che dimostrano da sempre coloro che sanno di stare dalla parte dell'umanità, contro la barbarie che sfrutta aliena divora la vita e la libertà.
Simone Bisacca