Umanità Nova, numero 4 del 5 febbraio 2006, Anno 86
Come ladri nella notte... il detto biblico descrive perfettamente il modo in cui i fascisti e i loro complici sono riusciti ad incassare l'approvazione della Legge Fini sulle droghe.
Inizialmente l'approvazione del provvedimento (inserito come maxiemendamento all'interno del decreto-legge sulle prossime Olimpiadi di Torino) era prevista per martedì 24 quando però la contemporanea presenza di un affollatissimo sit in antiproibizionista davanti a Palazzo Madama ha spinto gli esponenti del Governo (che già a Palermo aveva dimostrato di non avere argomenti per difendere le proprie fanatiche proposte) a non presentare il decreto legge, che è stato poi sottoposto alla votazione del senato giovedì 27, dove è stato approvato con 138 voti a favore e 85 contrari.
Il testo prevede la reclusione da 6 a 20 anni e la multa da 26 mila a 260 mila euro (che per i "fatti di lieve entità" scendono a da uno a sei anni di carcere e dai 3 mila ai 26 mila euro di multa) per chi "coltiva, produce, fabbrica, estrae, raffina, vende, offre, cede, distribuisce, commercia, trasporta, procura altri, invia, passa, consegna" le sostanze comprese nella Tabella I (nella tabella II ci sono i farmaci), che per l'appunto include tutte le droghe attualmente proibite, dall'eroina alla cannabis, dalla cocaina all'Lsd all'ecstasy.
In questo modo l'Italia sarà uno dei pochi paesi al mondo, insieme a Cina, Cuba, Vietnam, Corea del Nord ed Iran, a non fare più distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti. Inoltre, le stesse pene sono previste anche per chi acquista o detiene sostanze stupefacenti o psicotrope che per quantità - se superiore ai limiti massimi, che saranno indicati con un successivo decreto del Ministero della Salute del fascistissimo Storace - o "per modalità di presentazione" o per "altre circostanze" appaiono destinate ad un uso non personale. Questo punto è stato modificato rispetto all'originario disegno di legge di Fini, per cui bastava la detenzione di quantità superiori a quelle indicate nelle tabelle (che peraltro sono ancora tutte da definire) per incorrere nelle sanzioni penali. La legge infatti dà al giudice la possibilità di stabilire se si tratta di consumo o di spaccio, alla luce non solo dei limiti quantitativi ma anche in considerazione di altri elementi indiziari. Questo, comunque, è l'unico piccolo miglioramento (ma dipenderà molto da come lo interpreteranno i giudici) apportato al criminale progetto di Fini, di cui viene mantenuta tutta la parte dedicata alla comunità terapeutiche che a partire dal prossimo futuro potranno diventare veri campi di lavoro. Chi sarà infatti condannato a una pena inferiore a 6 anni, sarà invitato ad usufruire di misure alternative al carcere, cioè a sottoporsi a un programma terapeutico. Se l'imputato, però, non intende farlo, il giudice può applicare la pena alternativa del "lavoro di pubblica utilità", che "può essere disposto anche nelle strutture private autorizzate". Come in Cina, insomma... forse sperano che i lavori forzati a San Patrignano possano risollevare l'asfittica economia nazionale.
Questo obbrobrio giuridico è passato con la piena complicità della sinistra istituzionale. Anche la Legge Fini è infatti un frutto della proroga di dodici giorni dei lavori parlamentari voluta da Berlusconi ed immediatamente concessa da Don Abbondio Ciampi (con la benedizione di Fassino) che in due giorni ha portato alla modifica della legittima difesa (che ha legalizzato l'omicidio) e, appunto, la LeggeFini.
Inoltre, come hanno fatto notare diversi commentatori, la legge non sarebbe mai potuta passare a causa delle numerose assenze tra i banchi del Centrodestra (Forza Italia aveva più o meno dato facoltà ai suoi di non partecipare al voto), se le assenze non fossero ancora state più numerose tra i banchi del Centrosinistra.
Chi invece non demorde nella propria opposizione ai criminali
disegni di Fini sono i movimenti antiproibizionisti che, dopo una
partecipatissima assemblea al Forte Prenestino, hanno annunciato
iniziative di protesta in tutte le città nei giorni in cui la
legge sarà discussa alla Camera (dove per ora non è
ancora stata messa in calendario) ed una grande street parade che si
terrà a marzo a Roma e che potrebbe diventare il giorno del
Marijuana Pride contro i deliri moralistici delle belve fasciste che
fremono dalla voglia di vedere in galera o ai lavori forzati chi
è colpevole soltanto di passare le serate a farsi le canne
invece che a farsi rincretinire dalla TV.
robertino
PS per una di quelle interessanti coincidenze della Storia, il Senato
italiano ha approvato la Legge Fini giovedì 27 gennaio proprio
quando le agenzie di stampa davano la notizie della vittoria nelle
elezioni palestinesi di Hamas. Il movimento islamista ha costruito la
sua notorietà nei primi anni Ottanta proprio grazie alle sue
violente campagne antidroga e le milizie di Hamas negli ultimi anni
hanno organizzato dei veri e propri squadroni della morte che hanno
fatto decine di vittime tra piccoli spacciatori e consumatori
sfrontati. Tra le promesse elettorali di Hamas c'era anche una nuova e
più severa legge antidroga...