Umanità Nova, numero 5 del 12 febbraio 2006, Anno 86
Il culto esasperato dell'igiene è sempre stata una delle ossessioni più ricorrenti nell'immaginario nazista o, anche più generalmente, reazionario.
Infatti, il concetto di perfezione e di integrale salute psicofisica è la più naturale premessa per ogni farneticazione su purezza della razza (o del genoma), efficienza dell'individuo che si vota allo stato totale, e necessità di eliminare sulla strada della perfezione del dominio ogni difetto, ogni contrattempo sociale, politico o biologico.
Le dichiarazioni rilasciate dal ministro della salute Storace durante una conferenza stampa a margine della tappa toscana della consulta nazionale del suo partito, svelano - in questo senso - la vera natura e le ragioni più sincere di Alleanza Nazionale e dell'attuale compagine di governo.
Storace ha infatti proposto un vero e proprio cordone sanitario alle frontiere italiane: una visita medica obbligatoria agli immigrati che chiedono il permesso di soggiorno.
L'agghiacciante boutade del ministro è stata immediatamente addolcita con la rassicurazione che non si vuol certo cacciare chi sta male, ma semplicemente curarlo. Bontà sua.
Storace ritiene che questa prassi sia indispensabile visto che gli immigrati provengono per lo più da paesi in cui le condizioni medie di vita sono oggettivamente critiche soprattutto dal punto di vista della profilassi: a suo dire, malattie un tempo dimenticate in Italia (malaria, tubercolosi, parassitosi) sono ricomparse con l'arrivo di massa degli immigrati.
Ed è forse illuminante che a dare man forte alle parole di Storace, ci abbia pensato quel galantuomo di Calderoli, compagno di partito di quel Borghezio che qualche tempo fa si divertiva a spruzzare il disinfettante in faccia agli immigrati o sui sedili da questi occupati su tram e mezzi pubblici.
Se si guarda in faccia la realtà, si comprende facilmente che ad animare i propositi di Storace non c'è una sincera sollecitudine per la salute della gente, ma una volontà di aprire in grande stile la campagna elettorale facendo leva sugli istinti più beceri dell'opinione pubblica: l'immigrato è dunque brutto (diverso), cattivo (clandestino e criminale) e sporco (malato).
Forse, questa proposta avrebbe avuto un senso se fosse stata
inserita in un contesto di generale rispetto dei diritti degli
immigrati. Sappiamo invece che in Italia vige un regime di pesantissima
discriminazione nei confronti dei cittadini cosiddetti extracomunitari.
Vale la pena di ricordare che tutta la legislazione in materia di
immigrazione è improntata alla segregazione, allo sfruttamento e
alla riduzione dell'immigrato a oggetto senza diritti. Una visita
medica obbligatoria per chi già per legge è destinato a
essere espulso perché "irregolare", è un atto di
ulteriore pregiudizio politico e umano. Qualcosa di minacciosamente
simile, con le dovute proporzioni, alla visita cui gli internati dei
campi nazisti erano sottoposti prima di essere gassati.
Ancora una volta, il principio è il medesimo: l'indesiderabile è prima ispezionato, poi isolato, infine eliminato.
Sarebbe interessante interrogare il ministro Storace sulla reale pericolosità infettiva dei migranti che, la maggior parte delle volte, finiscono con l'ammalarsi proprio in Italia, vivendo in tuguri malsani, in stanzette sovraffollate senza alcun criterio igienico e affittate a caro prezzo da italianissimi padroni, o lavorando senza alcuna tutela o prevenzione da infortuni in aziende e cantieri di proprietà degli italiani-brava-gente.
Si vergogni il fascista Storace di spacciare il suo razzismo per assistenza umanitaria. È la stessa ipocrisia con la quale il Centrosinistra creò i Centri di Permanenza Temporanea presentandoli come centri di accoglienza nei quali il trattamento sanitario obbligatorio era ed è, nella prassi, costituito da psicofarmaci, tranquillanti e manganellate.
Storace farebbe bene a occuparsi delle reali emergenze sanitarie legate agli stili di vita plasmati e mercificati dal modello capitalista: avvelenamento dei prodotti agricoli, inquinamento delle terre e delle acque, metodologie criminali di allevamento, devastazione dei territori a tutti i livelli. Per mettere in discussione tutto questo, Storace dovrebbe ledere gli interessi dei suoi padroni e smetterla di fare quello che riesce meglio ai fascisti: scodinzolare e ringhiare alla bisogna per conto dei potenti.
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