Umanità Nova, numero 6 del 19 febbraio 2006, Anno 86
Tempo di bilanci di fine legislatura anche per i servizi segreti. La scorsa settimana è stata presentata al Parlamento la relazione finale del Copaco (il Comitato Parlamentare di Controllo), l'organismo deputato a vigilare sull'attività delle spie tricolori.
Stando a quanto si è appreso attraverso i media (la relazione non è pubblica) la situazione non potrebbe essere migliore e il lavoro dell'intelligence nostrana è stato lodevole, visto che anche i componenti dell'opposizione che fanno parte del Copaco hanno approvato il documento finale riguardante l'attività svolta dai servizi negli ultimi cinque anni.
Tra i "successi" dei servizi viene annoverata la strage di Nassiriya, che sarebbe stata "prevista" ben una settimana prima, il fatto che non siano stati altrettanto bravi nell'evitarla viene evidentemente ritenuta una inezia di poco conto. Altro punto di merito è stato l'affaire "Nigergate", vale a dire il presunto traffico di uranio tra il Niger e l'Iraq che ha avuto un ruolo nella costruzione delle false prove sulle "armi proibite" di Saddam. A questo proposito i servizi hanno smentito qualsiasi loro coinvolgimento nella preparazione e nella diffusione del falso dossier, chiamando a testimone anche l'FBI che, in quanto ad attendibilità, è sicuramente una garanzia.
I servizi avrebbero anche sventato attentati in Italia ed all'estero ma, mentre erano impegnati in queste attività, non si sono accorti che alcuni militari italiani hanno riportato indietro, di ritorno dalla loro missione di guerra in Iraq, quasi 2000 pezzi tra armi e reperti archeologici e li custodivano in una caserma. Nulla è stato detto nemmeno a proposito del presunto terrorista Abu Omar, prelevato da agenti CIA a Milano nel 2003 e sparito in qualche prigione segreta. E neppure si sono accorti dei "voli fantasma", che hanno interessato anche l'Italia, organizzati per trasportare persone, sequestrate dalla CIA, alle camere di tortura. E, nemmeno, per arrivare a faccende più banali, si sono avute spiegazioni sulle recenti intercettazioni telefoniche che tanto avevano irritato proprio il componente in quota DS del Copaco.
Insomma, un trionfo su tutta la linea, tanto che l'unico punto sul quale le opposizioni hanno trovato da ridire è stato sulla composizione delle scorte del Presidente del Consiglio e del Ministro degli Esteri, che sono formate da agenti del CEIS (il Comitato di Coordinamento fra i servizi) piuttosto che da altri specialisti della sicurezza.
Dal punto di vista politico si è registrata infine una convergenza sulla necessità, per il prossimo Governo, di avviare la tanto attesa riforma (o riorganizzazione) del settore che da anni non riesce ad approdare alla discussione parlamentare. Ed è sicuramente per tale motivo che i vertici dei servizi resteranno al loro posto, nonostante le scadenze degli incarichi, rimandando al prossimo Governo l'onere delle nuove nomine.
Dall'11 settembre 2001, dietro indicazione del governo Usa, le attività dei servizi segreti di tutto il mondo occidentale si sono concentrate sulla "lotta al terrorismo internazionale". Una comoda definizione all'interno della quale si nasconde, ma nemmeno tanto, il continuo aumento del controllo soprattutto sul fronte interno, come dimostrano le recenti polemiche in casa Bush, a proposito delle intercettazioni delle comunicazioni. In Italia, paese con un numero di intercettazioni superiori persino agli USA, la presentazione di una nuova legge tesa a diminuirne il numero, ha sollevato la protesta del Consiglio Superiore della Magistratura, che ritiene le norme proposte "eccessivamente rigide e irragionevolmente sbilanciate sul versante della tutela dei diritti di riservatezza" (ANSA 9/2/06).
E sempre sul tema del controllo interno, che comprende tutti i livelli della società, va segnalata la notizia riportata da un settimanale: un senatore si è visto recapitare, anonimamente, un CD contenente la registrazione di una conferenza dei capigruppo del Senato, una riunione della quale non vengono tenuti verbali ("L'Espresso", 9/2/06).
Intanto, l'ineffabile Ministro di polizia, continua a rilasciare le sue dichiarazioni con l'elastico sui pericoli e le minacce "interne ed esterne" che, a seconda di come si evolve la situazione nel mondo reale, diventano più o meno concrete o restano solo allo stato di "potenzialità". Sembra proprio di ascoltare le previsioni del tempo: domani, se non piove, ci sarà certamente il sole. Lo garantiscono i servizi...
Pepsy