Umanità Nova, numero 9 del 12 marzo 2006, Anno 86
Elementi di informazione ed indicazioni di comportamento per i cittadini elaborate dall'Unità di crisi del Ministero della Salute della Repubblica Italiana 2/03/06:
1. evitare di toccare i volatili;
2. chiedere l'intervento dei Servizi Veterinari delle ASL o dei Vigili del Fuoco;
3. in caso di contatto con i volatili, adottare le normali norme
igieniche (lavarsi accuratamente le mani e altre parti del corpo venute
a contatto con gli animali malati o morti) e lavare indumenti o altri
oggetti potenzialmente contaminati.
Nel frattempo il Ministero della Salute Italiano ha acquistato il
28/02/2006 185.000 dosi di vaccino contro H5N1 che fine hanno
fatto? Da chi verranno utilizzate? O a che prezzo saranno vendute?
La Scienza
Le malattie infettive hanno da sempre afflitto il genere umano ed
ancora oggi sono una delle cause di morte più frequente su scala
globale (54 milioni di morti all'anno, rapporto WHO 2002). La maggior
parte delle nostre malattie infettive nascono dal passaggio di virus e
batteri da animali all'uomo (zoonosi) come nel caso delle infezioni da
HIV (macellazione scimmie), Ebola e Nipah virus in Malesia (escrementi
di pipistrelli), malattia di Creuzfeldt-Jakob (bovini alimentati con
carcasse di altri bovini morti per BSE). In genere si crea un
equilibrio tra i virus e batteri e l'animale all'interno del quale si
riproducono ed evolvono. Tuttavia nuovi patogeni emergono e vecchi
ri-acquistano virulenza a causa dei cambiamenti sia dell'ambiente
naturale sia degli usi, costumi, culture, economia e società
della specie umana (1). Tra tutte le nuove e recenti malattie infettive
quella che pone maggiori problemi e l'influenza aviaria poiché
potenzialmente in grado di dare luogo ad una pandemia (infezione
generalizzata su scala mondiale). Il normale virus dell'influenza
è quello che maggiormente riesce ad evadere le difese
immunitarie dell'uomo. Questo virus nella nostra specie da solo
è responsabile tra le 250.000 alle 500.000 morti all'anno. Il
salto di specie del virus dell'influenza aviaria H5N1 gli permetterebbe
di infettare una specie che non è mai stata esposta alla sua
aggressione e che quindi non ha avuto il tempo di adattare le sue
difese immunitarie a questa nuova minaccia. Il salto di specie si
tradurrebbe in un improvvisa esplosione infettiva estremamente
aggressiva ed altamente patogena che produrrebbe un numero di vittime
altissimo almeno nei primi mesi della pandemia.
H5N1, una lunga storia
H5N1 è da almeno 50 anni (identificato per la prima volta in
Scozia nel 1957) impegnato in una rapida evoluzione nelle specie
aviarie che ne ha determinato un progressivo aumento di
patogenicità anche verso l'uomo. I dati aggiornati al 27
febbraio 2006 riportati dall'OMS (2) registrano 166 casi dei quali il
50% ha avuto un esito fatale dove l'infezione è passata
dall'animale all'uomo. La sintomatologia all'inizio è quella di
una normale influenza, ma che nel giro di pochi giorni porta alla
solidificazione dei polmoni e morte del paziente. La
pericolosità di H5N1risiede anche nella sua capacità di
infettare con alta efficienza specie diverse: oltre ai polli ed altri
volatili non di allevamento infetta, maiali, tigri, leopardi, gatti
(3). E da notare che per l'esplosione di una pandemia è
necessario che il virus si adatti stabilmente al contagio uomo-uomo,
cosa verificatesi nelle epidemie precedenti 1918, 1957, 1968 che hanno
provocato rispettivamente 50 milioni, 3 milioni, 700.000 decessi.
Questa riduzione della mortalità può essere ricondotta in
parte ad una migliore pratica medica, allo sviluppo tecnologico e alla
possibilità di generare vaccini efficienti in tempi brevi.
Finora H5N1 almeno in un caso è stato sospettato di potersi
trasmettere da uomo ad uomo in Vietnam l'anno scorso (4). Confrontando
storicamente le recenti pandemie influenzali si nota che nel 1918 non
si sapeva nemmeno che la causa della pandemia fosse un virus
influenzale, mentre oggi possiamo sapere esattamente quali sono le
mutazioni ed i geni virali coinvolti nella patologia umana, inoltre nel
1918 la pandemia esplose in maniera del tutto inaspettata e favorita da
una guerra mondiale mentre sono anni che H5N1 è sotto stretta
osservazione. Già esistono dei farmaci come oseltamivir e
zanamivir che hanno una certa efficacia contro il virus influenzale.
I vaccini contro l'infezione da H5N1
Il rimedio principale per debellare una pandemia di H5N1 nell'uomo e lo sviluppo di vaccini efficienti in grado di dare l'immunità verso il virus ai vaccinati.
Attualmente ci sono due tipi di vaccini per l'uomo: 1) prodotto dalla Sanofi-Pasteur Inc., una consociata della multinazionale Aventis con sede madre a Val de Reuil, Francia. 2) l'altro prodotto nei laboratory del Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta (USA) non ancora usato nell'uomo (5).
La Sanofi-Pasteur sta già effettuando delle studi sugli
effetti clinici del vaccino. Il primo è in corso e coinvolge 451
adulti vaccinati che hanno ben tollerato il vaccino e prodotto una
risposta anticorpale contro H5N1, ne sono in cantiere altri due, di cui
uno appena iniziato prevede la vaccinazione di 250 anziani ed un altro
previsto per giugno 2006 coinvolgerà giovani. Attualmente questa
multinazionale ha fornito al governo italiano (Ministero della Salute)
uno stock concentrato di preparazione del vaccino H5N1 dal quale si
possono ottenere 185.000 dosi efficaci. Il ministero della salute
francese ha concluso con questa azienda un accordo simile per la
fornitura di 1,4 milioni di dosi di vaccino concentrato dalla quale se
ne possono ottenere 28 milioni di preparazioni funzionanti. Tuttavia il
primo acquirente cronologicamente è stato il Dipartimento della
Difesa degli USA che il 6 febbraio 2006 ha acquistato 50 milioni di
dollari di preparazioni vaccinali per le esigenze della difesa nord
americana (6).
Storace ha deciso di acquistare un numero ristretto di dosi di vaccino,
solo una infima quantità di cittadini potrebbe essere vaccinata.
Mentre avrebbe potuto acquistare preparazioni di virus da distribuire
ai laboratory italiani per poter permettere lo sviluppo e produzione di
grandi quantità di vaccino e a basso costo in Italia, o come ha
fatto il governo francese comprare grosse quantità di vaccino
per immunizzare almeno milioni di cittadini. A questo punto è
lecito pensare: il Ministro persegue l'interesse della salute pubblica
? o vuole garantire la sopravvivenza di una ristretta cerchia di
autocrati?
Il vaccino francese non è privo di limiti: il principale è quello di essere generato da un virus pre-pandemico il che significa dire che anche se a provocare l'epidemia sarà H5N1 è molto probabile che sarà una sua versione mutata, e forse il vaccino potrebbe avere degli effetti parziali.
Seconda considerazione: la produzione dei vaccini classici prevede l'utilizzo di uova (allume etc.) o altri sistemi biologici ovviamente il rischio di contaminazione in tempo di pandemia potrebbe essere alto, poiché è molto complicato procurarsi miliardi di uova non infette per delle campagne di vaccinazione mondiali.
Il secondo vaccino, quello nord Americano, ha il pregio di non
prevedere l'utilizzo di sistemi biologici (uova) per la sua produzione,
e si tratta di una vaccino di ultima generazione ottenuto tramite
ingegneria genetica mutando un altro virus (Adenovirus) introducendo
alcuni dei geni di H5N1 in grado di innescare la risposta immunitaria.
Purtroppo questo vaccino per ora è stato utilizzato con successo
solo nel topo (5).
La prevenzione della pandemia e difesa sociale
Il nostro Ministero ha stilato un decalogo su come prevenire il
contagio che prevede indicazioni come lavarsi bene le mani, non toccare
gli uccelli morti, mangiare la carne di pollo ben cotta, avere fiducia
nel ministero stesso, nel governo e stare calmi (7). Tuttavia il
problema è che nessuna di queste norme locali è in grado
di prevenire la possibile mutazione di H5N1, che gli permetterebbe di
infettare la nostra specie. E questo potrebbe accadere in qualche
angolo del mondo dove le condizioni igieniche sono appena peggiori
delle nostre. Come è gia accaduto molto vicino a noi poche
settimane fa in Turchia dove nella campagna nei dintorni di Dogubeyazit
due fratelli di 15 e 12 anni sono morti per contagio da H5N1 (8); o
come in Iraq dove due persone sono morte per l'infezione il 17 e 21
Gennaio 2006. Qualsiasi iniziativa presa a livello nazionale è
destinata a fallire poiché i virus riescono a comprendere e
sfruttare i vantaggi degli squilibri, catastrofi ed ingiustizie sociali
a livello planetario molto rapidamente.
Le condizioni di estrema diseguaglianza sociale ed economica
favoriscono l'instaurarsi di sacche di povertà (Sud est Asia), e
di guerre (Iraq, Africa) dove i nostri competitori biologici (virus e
batteri) possono liberamente riprodursi e sperimentare loro nuove
varianti naturali non sempre ben tollerate dal nostro organismo. La
gestione sanitaria non può dipendere da un ceto dirigente
politico-economico-militare espressione delle classi egemoni sul quale
le classi proletarie e precarie non hanno alcun controllo. La medicina
preventiva e la ricerca scientifica non possono essere sacrificate in
nome del profitto e delle esigenze di sicurezza interna ed esterna, per
poi essere riscoperte in situazioni di grande pericolo come quella che
H5N1 sembra porre. L'assenza di centri in grado di monitorare
l'insorgenza di nuovi patogeni, in grado di produrre vaccini su larga
scala, lo smantellamento dei settori della ricerca pubblica
universitaria, ed il progressivo sconvolgimento degli ecosistemi
rendono possibile l'insorgenza di pandemie che ci riportano ad una
situazione sanitaria simile alle pestilenze che affliggevano
l'umanità 400 anni fa, un bel salto in dietro grazie
all'imperialismo al libero mercato e alla globalizzazione del capitale.
Molly McGuire / OACN-FAI
Referenze:
1) dello stesso autore vedi: "Umanità Nova" n.6 del 22 febbraio 2004 "Mucca pazza, polli assassini La fattoria degli animali negli anni della dittatura del mercato". "Umanità Nova", n.34 del 23 ottobre 2005. "H5N1, incubo letale. L'influenza dei polli tra rischi reali, soluzioni immaginarie e buoni esempi dal terzo mondo". Da "Umanità Nova" n.3 del 28 gennaio 2001 "Mucca pazza: La scienza e lo stato".
2) WHO (2002). World Health Organization. Avian Influenza. http://www.who.int/csr/disease/avian_influenza/en/.
3) Emerging and Re-Emerging Infectious Diseases: Influenza as a Prototype of the Host-Pathogen Balancing Act Anthony S. Fauci. Cell 124, February 24, 2006 .
4) Ungchusak K, Auewarakul P, Dowell SF, Kitphati R, Auwanit W, Puthavathana P, Uiprasertkul M, Boonnak K, Pittayawonganon C, Cox NJ, Zaki SR, Thawatsupha P, Chittaganpitch M, Khontong R, Simmerman JM, Chunsutthiwat S. Probable person-to-person transmission of avian influenza A (H5N1).
5) N Engl J Med. 2005 Jan 27;352(4):333-40.Development of adenoviral-vector-based pandemicinfluenza vaccine against antigenically distinct human H5N1 strains in mice. Hoelscher,M.A. www.thelancet.com Vol 367 February 11, 2006
6) www.sanofipasteur.com
7) http://www.ministerosalute.it/
8) BMJ 2006;332:67 (14 January) Children in Turkey die after contracting avian flu. Parry J.