Umanità Nova, numero 10 del 19 marzo 2006, Anno 86
Più soldi più garanzie agli insegnanti di religione
Sono stati assunti in ruolo dopo essere stati reclutati dal Vaticano.
Potranno andare ad insegnare anche altre materie. Ma questi privilegi
non bastavano ancora. Dopo la conversione del decreto-legge 250/05
sulla loro immissione in ruolo, gli insegnanti di religione cattolica
grazie ad un emendamento passato definitivamente alla Camera lo scorso
9 febbraio, percepiranno uno stipendio superiore a quello degli altri
docenti. Gli insegnanti di quella particolarissima "materia" che
è la religione cattolica prenderanno più soldi grazie al
riconoscimento retroattivo ai fini dell'anzianità del servizio
svolto in qualità di incaricati annuali dall'ordinario
diocesano.
Mentre per tutti gli altri docenti, all'atto dell'immissione in ruolo,
lo stipendio è ad anzianità zero e solo una minima parte
degli anni di docenza svolti precedentemente andranno ad incrementare
le retribuzioni, per gli insegnanti di religione cattolica nulla va
perduto. Così, gli anni di precariato, solo per questi
insegnanti con più di un santo in paradiso sono completamente
computati ai fini della carriera e della retribuzione.
Euf.
Gradisca: aperto il CPT, la lotta continua
Dopo le convulse settimane passate (vedi UN precedenti) la nuova voce
che da più parti trovava conferma è che i primi migranti
dovessero venir deportati nel Cpt martedì 7 marzo. Dalla
primissima mattina di quel giorno si formava di fronte ai cancelli di
entrata un nutrito presidio di antirazzisti che fino alla tarda
mattinata si assicurava che nessun prigioniero varcasse quelle porte.
Dopo una mattinata assolutamente tranquilla il presidio si scioglieva,
tutti erano abbastanza certi che fosse l'ennesima voce incontrollata.
Nel primo pomeriggio una nuova fuga di notizie dava per certo l'arrivo
dei primi tre immigrati e faceva riconfluire di fronte al lager decine
di persone (sempre presenti i compagni anarchici del Coordinamento
libertario contro i cpt). La situazione di stallo si protraeva fino
all'ora di cena con gli sbirri a presidiare l'entrata e il presidio di
fronte. Nessun migrante viene deportato dentro la struttura. Qualche
bengala e qualche fumogeno vola dentro le gabbie. La manifestazione si
scioglie. Alla sera i Tg regionali riportano la notizia che il primo
"ospite" è stato portato dentro il cpt di nascosto per evitare
il blocco. Non si sa se questa notizia sia vera. Dal giorno seguente
alla spicciolata i migranti inizieranno a essere condotti nel cpt da
varie parti d'Italia. Attualmente sono alcune decine.
I movimenti che da anni si battono contro questo mostro, consapevoli
che una prima fase della lotta si è conclusa, si stanno
organizzando per le prossime iniziative fra cui un corteo per il 18
marzo.
Se fino ad ora ci siamo battuti con determinazione affinché non
aprisse (e abbiamo fatto in modo di ritardarne di molto l'entrata in
funzione) adesso ci adopereremo per farlo chiudere prima possibile.
Un compagno della FAI di trieste
Ferrovie: licenziato macchinista
Un macchinista, Dante De Angelis, è stato licenziato in tronco
per aver rifiutato di condurre un treno sul quale era installato il
"VACMA", detto anche "uomo morto", un meccanismo che non era abilitato
ad usare, che è considerato pericoloso da alcune ASL e che non
rispetta i criteri di sicurezza prescritti dalla legge 626.
Continua la politica del pugno di ferro nei confronti dei lavoratori
che non si arrendono al degrado del servizio ferroviario e a politiche
di "razionalizzazione" che mettono a rischio la sicurezza di lavoratori
e viaggiatori.
Quello di Dante De Angelis non è un caso isolato: ancora vivo
è il ricordo dei 4 ferrovieri genovesi licenziati per aver
denunciato alla trasmissione televisiva "Report" la pericolosità
del sistema ferroviario.
Di fronte allo sfascio delle ferrovie, allo spreco e alla sottrazione
di denaro pubblico per progetti inutili e dannosi (TAV), la dirigenza
delle Ferrovie sceglie di reprimere ogni voce che si levi contro, ogni
lavoratore che si ribelli.
Ma. Ma.