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Umanità Nova, numero 10 del 19 marzo 2006, Anno 86

Senza frontiere
Brevi dal mondo


TURCHIA - Liberato Mehmet Tarhan
Il compagno Mehmet Tarhan, anarchico obiettore totale detenuto nel carcere militare di Sivas dall'aprile 2005, condannato a quattro anni di prigione per il suo deciso rifiuto di prestare il servizio militare e sottoposto a continui abusi e violenze a cui ha resistito portando avanti una dura lotta (per un approfondimento si veda Umanità Nova n. 34 del 23 ottobre 2005), è stato scarcerato giovedì 9 marzo in seguito ad una decisione della Corte di Cassazione Militare di Ankara. Sembra che la decisione della Corte Europea per i Diritti Umani che ha condannato la Turchia a pagare 11.000 euro per la violazione dell'articolo 3 della Convenzione sui diritti umani in riferimento all'obiettore Osman Murat Ülke abbia influito anche sul caso di Mehmet. Per la liberazione di Mehmet e per rendere nota la sua storia era stata avviata una campagna di informazione e di proteste in molti paesi che ha dato vita anche ad una giornata di solidarietà internazionale.
Fonte: A-infos

ISRAELE/PALESTINA – manifestazioni contro il Muro
Venerdì 3 marzo si sono tenute tre manifestazioni contemporanee contro il Muro.
A Bil'in dopo una manifestazione la mattina ne è seguita un'altra, quella consueta, a mezzogiorno. I militari israeliani, in risposta alle proteste e al lancio di sassi, sono entrati nel villaggio sparando proiettili di gomma e lacrimogeni dentro e fuori le case.
Ad Abud l'esercito ha reagito alle manifestazioni di protesta lanciando lacrimogeni contro i dimostranti, ma si sono fermati quando i dimostranti stessi hanno mostrato copie della nuova sentenza della corte suprema che impone l'interruzione per due settimane dei lavori per la costruzione del muro. I militari hanno anche assicurato l'interruzione dei lavori stessi.
A Beit-Sira l'esercito ha fatto largo uso di lacrimogeni e granate ad urto per disperdere i numerosi dimostranti. Venerdì 24 febbraio proprio durante una manifestazione molto partecipata in questa stessa località i militari, che il giorno precedente avevano arrestato due attivisti israeliani (poi rilasciati) e ferito alcuni palestinesi, avevano risposto alle proteste sparando, oltre ai soliti lacrimogeni, anche proiettili di gomma sui manifestanti a distanza ravvicinata. Quest'azione repressiva da parte dell'esercito portò al ferimento di 14 persone, tra cui un palestinese colpito ad un rene ed un israeliano, Matan Hakatan, colpito ad una gamba e ad un occhio in modo grave.
Sabato 4 marzo si è tenuta a Tulkarem un'altra manifestazione congiunta di palestinesi e israeliani contro il posto di blocco di Jbara. La maggior parte dei partecipanti militano del sindacato generale delle donne. I militari hanno cercato, fallendo nel loro intento, di disperdere la manifestazione sparando veri proiettili in aria sopra le teste dei dimostranti. L'intenzione, ora, sarebbe far diventare la manifestazione di Tulkarem un appuntamento settimanale.
Fonti: A-infos, Anarkismo.net

a cura di Silvestro

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