Umanità Nova, numero 11 del 26 marzo 2006, Anno 86
Ancora oggi, dopo diverse settimane, gli studenti lottano nelle piazze e nelle università contro il precariato e la miseria che il governo e i padroni vogliono loro imporre. Il movimento, nonostante la repressione che si abbatte sugli studenti, cresce giorno per giorno nelle facoltà, e ora anche nei licei. Questa è una lotta di tutti: gli studenti, da soli, non possono spuntarla. Solo tutti insieme - giovani, disoccupati, precari e lavoratori del pubblico e del privato - potremo riuscire, ed è perciò necessario unirsi al più presto alla lotta.
Non ci dobbiamo aspettare nulla dai partiti politici impegnati nelle prossime elezioni. Da 30 anni, sia la destra che la sinistra (anche quella "plurale") ci precarizzano a tutto andare (il CIP di Balladur, Impiego giovani di Jospin...) e annientano i servizi pubblici, il sistema delle pensioni e della Previdenza sociale...
Eppure è possibile un'azione diretta di fronte all'arrogante ostinazione di un governo al servizio dei padroni. Lo sciopero generale resta il mezzo migliore per difendere le nostre conquiste e ottenere ciò che desideriamo. La storia ce lo ha mostrato nel 1936, nel Maggio del '68, e anche nel dicembre 1995.
Dobbiamo ad ogni costo evitare che si ripeta il fallimento del movimento per le pensioni di maggio-giugno 2003, quando abbiamo atteso invano l'indizione di uno sciopero generale. Le grandi organizzazioni sindacali e le loro burocrazie, invischiate nel co-governo e finanziate dallo Stato e dalle imprese, sono incapaci di opporsi efficacemente ai ripetuti attacchi che subiamo. Mentre i giovani si battono da soli, da più di un mese, i sindacati hanno indetto una sola giornata di sciopero intercategoriale, il 7 marzo, e 3 giorni di azione nazionale... Che aspettano se non lo scemare del conflitto? Si potrà far arretrare i padroni e lo Stato senza colpirli là dove fa più male, cioè al portafoglio, al profitto?
Sebbene fare sciopero sia sempre una scelta difficile, resta il solo mezzo per rovesciare i rapporti di forza a nostro favore. Lo sciopero generale, se non viene indetto, si prepara e si organizza, indipendentemente, nei nostri licei, università, nei nostri quartieri e sui nostri posti di lavoro, creando delle reti di lotta e di cooperazione autonome, federate, senza leader, organizzate dal basso e in democrazia diretta.
Non potremmo sopprimere la miseria e il precariato senza rimettere in discussione il lavoro salariato, che non è altro che furto organizzato e legalizzato del nostro lavoro, e senza espropriare i padroni. Non potremo conquistare l'uguaglianza economica e sociale senza sopprimere lo Stato, vero cane da guardia dei ricchi e dei potenti e garante dei privilegi e delle ingiustizie, senza l'autogestione della società.
Il governo non mancherà certo di criminalizzare e reprimere le giuste rivendicazioni dei giovani. Noi dobbiamo, per forza di cose, dare prova di solidarietà attraverso tutte le nostre azioni, tutte le nostre decisioni. È di primaria importanza preservare l'autonomia delle lotte contro tutte le strumentalizzazioni politiche. Per questo dobbiamo sviluppare delle pratiche antiautoritarie d'azione, di gestione e di democrazia diretta.
Non si ripeterà una situazione come quella del 2003! Battiamoci fino in fondo e costruiamo lo sciopero generale a oltranza!
Fédération anarchiste