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Umanità Nova, numero 12 del 2 aprile 2006, Anno 86

Francia: il confronto sul CPE si inasprisce
Milioni in piazza


L'ampio movimento contro i contratti precari - in particolare contro il CPE (Contrat Première Embauche - Contratto Primo Impiego) - è partito dagli studenti universitari, cui, sia pur in seguito, si sono uniti i liceali, che hanno dato un appoggio consistente e determinato. Le manifestazioni e le assemblee generali si susseguono con scadenza quasi quotidiana nelle città. I ragazzi hanno una certa autonomia sia dalle organizzazioni sindacali che dalle stesse organizzazioni giovanili. Rilevante il dato che anche i licei privati e quelli professionali abbiano aderito agli scioperi.

I giovani che occupano i licei e le facoltà hanno allargato le proprie rivendicazioni: sono passati dall'opposizione al CPE alla lotta contro altre forme di precariato (come il CNE – Contratto di Nuovo Impiego, cfr. UN 11 pag. 1) che colpiscono persone più adulte. 

Sebbene il "ritiro del CPE" sia la rivendicazione principale, si è però coscienti che è la occorre opporsi alla precarietà generalizzata imposta dallo Stato e dai padroni. Occorre peraltro registrare comunque che il rifiuto del CPE si collega alla preoccupazione di non poter accedere alla società dei consumi. Uno studio apparso questa settimana mostra che gli stipendi dei giovani sono, a parità di titolo di studio, più bassi rispetto a quelli dei loro "vecchi" e che la povertà riguarda più i giovani che altre categorie della popolazione.

Il 23 marzo

Il 23 marzo era la data scelta per nuove manifestazioni in tutto il paese. I cortei hanno sfilato in decine di città francesi e vi hanno preso parte 400.000 studenti. Il primo ministro Villepin sperava che la situazione si normalizzasse, ma si è sbagliato: i giovani vanno avanti ed hanno il sostegno di buona parte della popolazione. Le accuse del potere, per il quale i responsabili di tutto ciò che sta accadendo sarebbero i movimenti di sinistra e gli anarchici, sono palesemente ridicole.

Repressione e provocazioni poliziesche

Al termine delle manifestazioni del 23 marzo 420 persone sono state arrestate. La stampa riporta le dichiarazioni del ministro dell'interno Sarkozy che accusa i "casseurs" delle banlieue e i militanti "di sinistra o anarchici". La caccia alle streghe è iniziata con il moltiplicarsi delle testimonianze di alcuni poliziotti sui casseurs. Ribadiamo che i veri responsabili delle tensioni sono proprio lo Stato ed il governo che non rispondono alle richieste di chi si oppone al CPE. 

La rabbia, l'esasperazione per non essere tenuti in considerazione aumenta sempre più nei giovani e nei lavoratori. Intanto, Villepin rifiuta di rinunciare al suo progetto. D'altra parte, è quello che lui stesso ha ripetuto alle organizzazioni sindacali che ha incontrato venerdì 24 marzo al palazzo dell'Eliseo, sede del governo. Le confederazioni sindacali hanno chiesto il ritiro del CPE prima di avviare ogni tipo di discussione. Non hanno ottenuto nulla. Questa situazione di stallo totale favorisce la giornata di mobilitazione (la terza!) indetta da tutti i sindacati del paese. Martedì 28 marzo è il giorno decisivo. Sarà di sicuro un successo.

Questo condizionerà il futuro del movimento. Gli studenti sono allo stremo, alcuni sono in lotta quotidiana ormai da più di sei settimane! È fondamentale che il mondo del lavoro faccia propria questa protesta. 

Gli anarchici, gli anarcosindacalisti, ecc. lavorano quotidianamente per convincere il maggior numero di persone possibile che lo sciopero generale, costruito su assemblee generali che si uniscono per coordinarsi, sia la sola arma che possa far tornare sui propri passi il potere politico e che possa far tremare il potere economico. Bisogna allo stesso tempo riaffermare il nostro obiettivo ai più politicizzati: autogestione, uguaglianza economica e sociale, comunismo libertario.
Da parte sua, la federazione anarchica (Francia, Belgio) diffonde decine di migliaia di volantini, attacca migliaia di manifesti, partecipa alle manifestazioni e agli scioperi e mette il proprio giornale e la radio al servizio della sola parola d'ordine realistica: "Sciopero generale ad oltranza!"

25 marzo 2006, Daniel

Il 28 marzo

La nuova giornata di lotta era stata decisa da tutte le organizzazioni sindacali e studentesche. È la sesta giornata di mobilitazione che ha per obiettivo far tornare sui propri il governo sulla questione del CPE, mentre il governo stesso continua a rifiutare ogni tipo di negoziato. 

In questo momento è difficile fare un bilancio generale preciso. Sono stati soprattutto gli insegnanti a scioperare. Le cifre sono meno buone nel settore privato, ma comunque di gran lunga più alte di quelle di febbraio e marzo. L'esasperazione cresce, sebbene non sia ancora sufficiente per arrivare a paralizzare il paese e l'economia. 

Più di 150 manifestazioni si sono svolte in tutta la Francia. Secondo le fonti sindacali più di 2.500.000 persone sono scese in strada. Le manifestazioni più grandi hanno avuto luogo a Parigi e Marsiglia (rispettivamente 600.000 e 250.000 manifestanti). Si sono verificati incidenti a Rouen (dove si sono contati 30-40.000 manifestanti questa mattina), dopo che la polizia aveva lanciato gas lacrimogeni contro centinaia di giovani. Verso sera, le strade della città erano assediate dalle forze dell'ordine che hanno creato un clima da guerra civile (elicotteri sulla città, numerosi arresti...). A Orléans e in altre città gli studenti hanno fatto occupazioni a sorpresa dei locali del partito al governo (UMP) e delle organizzazioni padronali. 

Resta il fatto che le organizzazioni sindacali non hanno ancora preso posizione per dare un seguito a questa giornata e al formidabile movimento di protesta. Le loro responsabilità sono pesanti, ma la parola "sciopero generale ad oltranza" è nell'aria, e non soltanto tra gli anarchici.

Il rischio è che i sindacati, influenzati dai politici di sinistra e di estrema sinistra, attendano le elezioni presidenziali del 2007 per presentare il conto al governo di Chirac e Villepin. Il governo farà di tutto affinché le organizzazioni sindacali evitino il confronto diretto e definitivo, ovvero lo sciopero generale ad oltranza.

Gli anarchici lavorano per la crescita del movimento e puntano sullo sciopero generale e sulla solidarietà tra studenti e lavoratori.

Daniel, 28 marzo 2006

Traduzione dal francese di Daniela.
Si ringrazia Silvestro per la collaborazione

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