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Umanità Nova, numero 13 del 9 aprile 2006, Anno 86

Arrestato nella notte Fausto Bertinotti
La prima vittima eccellente della nuova legge sulla droga voluta dal centro destra


È scoppiata come una bomba la notizia dell'arresto, a pochi giorni dalle elezioni, del segretario del Partito della Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti. Ieri sera, infatti, al termine di una operazione dei Carabinieri e della Procura milanese, Bertinotti è stato prelevato dalla sua abitazione e condotto in caserma, dove sono scattate le manette. A quanto si è appreso il motivo del clamoroso arresto andrebbe cercato nel fatto che il politico avrebbe superato la modica quantità di sostanze stupefacenti consentita dalla nuova legge, poiché sulla sua scrivania, nascosta fra le pagine di una preziosa prima edizione de Il Capitale di Carlo Marx, sarebbe stata rinvenuta una pubblicazione contenente un'ingente quantità di sostanze oppiacee. Naturalmente il condizionale è d'obbligo, ma il dovere di cronisti non può impedirci di riportare le notizie lasciate filtrare dagli inquirenti.

Pare che Bertinotti, su istigazione di una misteriosa organizzazione cattolica "del dissenso", abbia scritto un'omelia pasquale nella quale avrebbe fatto larghissimo uso di una sostanza chiamata "oppio dei popoli". Sostanza, anche se mai dismessa, che pareva caduta in disuso, essendo comparse sul mercato altre droghe in grado di stordire i cervelli della gioventù, basti pensare a New Age, Mediaset, Playstation, Fitness, Reality e compagnia cantante. Ma ora, stando agli esperti, pare che "l'oppio dei popoli" (nel gergo dei consumatori "religione"), stia vivendo una seconda giovinezza sia per il costo accessibile, sia per la disponibilità sul mercato: diffusa ovunque, le raffinerie clandestine sono nascoste in posti insospettabili come chiese, moschee e sinagoghe e la rete dei pusher è più capillare di quanto si possa immaginare.

Non sorprende, quindi, che stia facendo presa anche in ambienti solitamente refrattari all'uso di stupefacenti, sia perché ritenuti nocivi per la salute, sia per il loro impatto negativo sulla quotidiana pratica rivoluzionaria. Ma si sa che i metodi degli spacciatori per alimentare il mercato sono sempre più ingegnosi, e infatti è stata introdotta una nuova pericolosa varietà di "oppio dei popoli" che pare in grado, anche a piccole dosi, di eliminare le contraddizioni in termini, conciliando così materialismo e spiritualismo. E raggiungendo nuovi adepti.

Ecco, quindi, perché un politico solitamente civile ed educato alla lotta di classe come Bertinotti sarebbe caduto nel tunnel della droga, di cui, stando alle indiscrezioni anche se il condizionale è d'obbligo, avrebbe cominciato a fare uso da tempo. Agli investigatori, infatti, risultava che avesse assunto "religione" in altre occasioni, anche pubbliche ma, tenuto conto delle esigenze elettorali, tutto sembrava rientrare nella modica quantità consentita dalla legge. Ora invece, forse per la tensione delle vicine elezioni, Bertinotti avrebbe perso il controllo lasciandosi andare a un abuso tale da superare i limiti consentiti. Abuso che gli avrebbe procurato, come del resto è normale attendersi in casi simili, una notevole confusione mentale, manifestatasi con la pretesa di spiegare con le parole del Vangelo l'opposizione del suo partito alle guerre capitaliste. Pare che dopo l'arresto si sia giustificato affermando di "essere un laico in ricerca", ma questa non sarebbe stata considerata una attenuante dagli inquirenti.

Tra le numerose dichiarazioni seguite al clamoroso arresto, da registrare la solidale dichiarazione all'Ansa del segretario del Partito dei Comunisti Italiani, Oliviero Diliberto, il quale, confermando la fiducia nella magistratura, chiede che sia fatta piena luce anche perché "il comunismo è un'altra cosa".

MoM

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