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Umanità Nova, numero 13 del 9 aprile 2006, Anno 86

Ultim'ora dalla Francia
Ancora in lotta!


Il governo è in difficoltà. Il presidente Chirac ha firmato la legge sul CPE; il ministro dell'economia Borloo ha scritto una lettera ai padroni francesi per chiedere loro di non firmare contratti di lavoro tipo CPE; il ministro della difesa Sarkozy sta avviando una trattativa con i sindacati; i gruppi parlamentari della maggioranza lavoreranno a una nuova legge che tenga conto delle osservazioni fatte da Chirac nel suo discorso del 31 marzo. Il primo ministro sembra essere stato ignorato... Per correggere la legge bisogna che Chirac ne faccia votare una nuova dalla sua maggioranza! Ma il potere non vuole ancora annullare il CPE!

La giornata di azione nazionale del 4 aprile è stata mantenuta. E la gente non ha mancato l'appuntamento neanche stavolta: più di 3 milioni di persone hanno preso parte ai cortei in Francia. Come e forse più del 28 aprile!

Tuttavia nei servizi pubblici v'è stato un minor numero di scioperanti. Sono dunque i lavoratori dei privato, gli studenti, i precari e i disoccupati a mobilitarsi in gran numero: questo spiega la grande partecipazione alle manifestazioni. C'erano 700.000 persone a Parigi, 250.000 a Marsiglia, 110.000 a Bordeaux, 50.000 a Grenoble, 40.000 a Lyon...

In città come Nimes e Avignon, gli anarchici della FA hanno sfilato in corteo con i sindacati alternativi Sud e la CNT, attivi e rivendicativi: "Giustizia sociale, sciopero generale!".

Ma, il movimento non ha portato per ora ad uno sciopero generale. I sindacati maggioritari CGT e CFDT, assieme alla FSU (Fédération Syndicale Unitaire degli insegnanti) vi si oppongono. È un vicolo cieco. Bisognerà fare il bilancio, un giorno, delle lotte che si sono esaurite per il peso dei sindacati maggiori, che mirano di rimanere gli unici interlocutori del potere politico.

Per quanto riguarda il CPE e il  movimento il futuro è difficile da predire.

Daniel (FA), 4 aprile.

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