Umanità Nova, numero 14 del 16 aprile 2006, Anno 86
Si è svolto a Parma l'8 e 9 aprile il convegno della FAI. Nel verde della campagna parmense il dibattito, denso e serrato, è sviluppato per due giorni: molte le tematiche sul tappeto da approfondire e impellente la necessità di individuare obiettivi e strumenti di lavoro per i prossimi mesi.
Sin dalla mattinata di sabato 8 aprile il confronto è entrato
nel vivo con le relazioni dei compagni impegnati nei movimenti contro
le grandi opere e la devastazione ambientale, movimenti che oggi
tentano di mettersi in rete, scambiando esperienze ed informazioni, per
realizzare le sinergie politiche necessarie a sconfiggere un a lobby
sostenuta dalle destre come dalle sinistre. In merito si è
costituito un gruppo di lavoro con il compito di facilitare la
conoscenza sulle diverse tematiche sul tappeto, facendo altresì
girare le informazioni sulle lotte in corso.
Abbiamo proseguito il dibattito affrontando la stretta repressiva che
si abbatte contro gli oppositori politici e sociali, una stretta
repressiva che si concreta in denunce, processi, leggi speciali e nella
specialissima applicazione delle leggi vigenti per criminalizzare chi
si oppone all'ordine ingiusto e predatorio in cui siamo forzati a
vivere. In particolare ci si è soffermati ad esaminare il
cosiddetto "caso Torino", dove le grandi pulizie preolimpiche sono
state accompagnate da sgomberi e repressione. Particolarmente grave la
situazione di 10 compagni accusati di devastazione e saccheggio per
aver partecipato, il 18 giugno scorso, ad una manifestazione
antifascista. Alcuni loro, dopo aver trascorso sei mesi tra galera ed
arresti domiciliari, hanno ancora oggi l'obbligo di firma tre volte
alla settimana. Il loro processo inizierà il 27 giugno a Torino.
È un processo "pilota", poiché potrebbe fare da
"apripista": se dovesse passare il principio che chi scende in piazza
rischia, come rischiano i 10 antifascisti torinesi, da 7 a 15 anni,
sarebbero tempi grami per l'intera opposizione sociale. "Devastazione e
saccheggio" è un reato che va al di là delle
responsabilità individuali, poiché è un'accusa di
tipo associativo e, come tutti questi reati, mira all'appartenenza o
alla mera partecipazione a manifestazioni che, ad arbitrio del PM di
turno, abbiano le caratteristiche di avere in se intenti criminogeni.
Non è certo un caso che dopo l'incriminazione degli antifascisti
torinesi, "devastazione e saccheggio" sia l'accusa rivolta ai ribelli
dell'8 dicembre in Val Susa e agli antifascisti imprigionati dopo gli
scontri dell'11 marzo a Milano. Il "caso Torino" diviene paradigmatico
delle strategie repressive di polizia, magistratura e potere politico.
Per questo motivo, al di là della doverosa solidarietà ai
compagni sotto processo, è stato ritenuto importante sviluppare
una vasta campagna che culmini in una manifestazione nazionale a Torino
il 17 giugno, ad un anno dalla manifestazione antifascista caricata
dalla polizia, a 10 giorni dall'inizio del dibattimento.
La mozione approvata dice che "il Convegno nazionale della FAI riunito a Parma l'8-9 Aprile 2006 conferma la piena solidarietà ai compagni colpiti dalla repressione e dall'inasprimento delle strategie di controllo e oppressione contro ogni forma di opposizione sociale. In particolare i gruppi e le individualità presenti al convegno si impegnano a sostenere la presenza militante alla manifestazione prevista per il 17 giugno a Torino in appoggio ai 10 antifascisti torinesi incriminati per devastazione e saccheggio, attivando una campagna di controinformazione nazionale di sostegno e solidarietà politica ed economica.".
Per sostenere la campagna uscirà con il prossimo numero di
Umanità Nova un inserto dedicato alla repressione di 8 pagine.
Inoltre i compagni torinesi stanno completando un opuscolo di
informazione sull'intera vicenda.
Il convegno è poi proseguito con la relazione di un compagno
bielorusso, che ha riferito della stretta repressiva che ha investito
l'opposizione politica e sociale nel suo paese. Alesej ha riferito
della criminalizzazione nei confronti dell'opposizione riunitasi in
campeggio a Minsk e spazzata via con la violenza dalle truppe di
Lukaschenko. In questi giorni sono in corso i processi agli oltre 500
arrestati: pare che fortunatamente le pene siano lievi. Interessante il
lungo excursus sulla situazione politica e sociale di un paese in cui
le fortune del dittatore dipendono dal permanere di una forte area di
consenso dovuta al mantenimento di livelli minimi di welfare e al
rifiuto di un netto schieramento filorusso o filostatunitense poco
gradito alla maggioranza della popolazione, cui parimenti invisi
sarebbero gli ultranazionalisti bielorussi in un territorio in cui vive
una consistente minoranza russa. L'azione degli anarchici è di
segno internazionalista ed anticapitalista. Nonostante la chiusura da
parte del regime del giornale anarchico satirico Navinki, l'irrisione
è uno dei più significativi strumenti adottati dai
compagni locali. Una delle forme di manifestazione favorite è il
flash mob, ossia una manifestazione/nonmanifestazione convocata via
internet o sms in cui gruppi di persone adottano comportamenti volti a
suscitare interrogativi o a mettere in ridicolo il potere. Si va dal
leggere insieme il giornale governativo per poi stracciarlo in
un'azione collettiva, al recarsi in massa alle poste per versare denaro
per coprire le spese derivanti dai presunti danni effettuati dai
manifestanti durante le proteste contro Lukaschenko.
Una mozione di solidarietà è stata approvata dai compagni presenti al convegno. Eccola: "Le compagne e i compagni della FAI riuniti a Parma l'8-9 aprile esprimono la loro solidarietà alle compagne e ai compagni della Federazione Anarchica Bielorussa impegnati nelle lotte contro il dittatore Lukaschenko.
La Federazione Anarchica Italiana ribadisce il proprio impegno internazionalista nella lotta contro ogni dominio indipendentemente dal fatto che si travesta da democrazia liberista o da capitalismo di stato."
Solidarietà è stata altresì espressa agli
anarchici bolognesi che proprio l'8 aprile hanno occupato uno stabile
in disuso (cfr. Inform@zione pag. 7): "Le compagne e i compagni
della Fai riuniti a Parma l'8-9 aprile 2006 esprimono il loro sostegno
e la loro solidarietà militante all'assemblea delle/gli
occupanti di Via Zanardi 30 in Bologna, che hanno liberato uno spazio
(di proprietà di Posteitaliane) per restituirlo a un uso sociale
e autogestionario dopo 15 anni di incuria e abbandono. Il valore di
questa occupazione è dimostrato dalla solidarietà
espressa da diversi lavoratori postali e da chi, vivendo in quel
quartiere, riconosce l'esigenza di disporre liberamente di spazi di
vita pubblica."
Successivamente abbiamo illustrato le numerose iniziative che i vari
gruppi locali stavano sviluppando in occasione del 70° anniversario
della rivoluzione spagnola del 1936 e abbiamo deciso di realizzare un
manifesto in occasione del 19 luglio e di affidare ai compagni del
gruppo Cieri di Parma l'incarico di organizzare indicativamente per il
21 e 22 ottobre "un'iniziativa sul tema: "Autogestione e
rivoluzione: l'attualità dell'anarchismo a 70 anni dalla
rivoluzione spagnola". L'iniziativa vuole essere un momento di
riflessione e valorizzazione dell'esperienza autogestionaria spagnola,
affrontando anche le problematiche che questa solleva e attualizzando
le pratiche che l'hanno contraddistinta."
Abbiamo poi discusso la proposta del Coordinamento Lavoratori della FAI
di effettuare un convegno sui temi del lavoro. La proposta è
stata accolta e il punto, articolato secondo le proposte dei compagni
del Coordinamento, è stato inserito all'ordine del giorno del
prossimo convegno del 1 e 2 luglio a Livorno, sì da porre le
basi per un intervento efficace a partire dal prossimo autunno.
Lunga e stimolante la discussione sui temi relativi all'iniziativa
politica della Federazione, che ha registrato positivamente una nuova
adesione nonché il moltiplicarsi dell'attenzione nei confronti
delle idee e delle proposte che i vari gruppi, federazioni e
individualità sviluppano nei vari territori.
Necessario a parere di tutti un maggiore sforzo di costruzione di
una relazione politica efficace su scala nazionale, nonché un
maggiore coinvolgimento nel lavoro delle varie Commissioni della
Federazione. In merito nella mozione approvata il Convegno: "ribadisce
il metodo federalista quale possibilità di valorizzare l'
iniziativa locale attraverso il collegamento delle varie esperienze.
Ritiene pertanto che questo piano vada rafforzato superando le carenze
che si sono evidenziare nella federazione negli ultimi periodi. Invita
a un maggior impegno tutti i compagni nella convinzione che la coerenza
con il metodo libertario imponga un' assunzione di
responsabilità di ciascuno che vada aldilà del piano
locale. Il convegno ritiene inoltre necessario un approfondimento del
dibattito su queste tematiche ed invita tutti i compagni ad impegnarsi
in tale senso."
Il Convegno si è concluso avviando un primo momento di confronto
sull'attacco clericale e sulle discriminazioni di genere e orientamento
sessuale. Il dibattito, sebbene l'ora tarda e la stanchezza
cominciassero a farsi sentire, è stato molto incisivo e
interessante, evidenziando la necessità di un maggiore impegno
di elaborazione e proposta.
In conclusione è stato approvato l'odg del prossimo convegno della Federazione che riportiamo di seguito.
Un applauso ai compagni parmensi per l'impegno affrontato è
stato il miglior suggello a due giorni di intenso lavoro, svolto mentre
nei seggi elettorali la democrazia svolgeva i suoi riti, sancendo chi
deciderà per tutti nei prossimi cinque anni. Noi anarchici, che
non deleghiamo a nessuno le nostre vite, abbiamo ancora una volta
dimostrato nei fatti la differenza tra chi sceglie di essere governato
e chi decide di essere padrone del proprio futuro.
Ma.Ma.
Il Convegno nazionale della FAI riunito a Parma l' 8-9 Aprile 2006
indice il Congresso straordinario della Federazione nella giornata del 1° luglio 2006 a Livorno con il seguente odg:
1. Integrazione della Commissione di Corrispondenza
2. Verifica dell'attività del gruppo di lavoro "Contro le
grandi opere e la devastazione ambientale" ed eventuale nomina di una
commissione su queste tematiche.
Indice il Convegno Nazionale per i giorni 1 e 2 luglio 2006 a Livorno con il seguente odg:
1. "Guerra permanente" e iniziative antimilitariste
2. Relazione della commissione antirazzista e proposte d' iniziativa
3. Comunicazione sulla situazione repressiva a Torino
4. Comunicazioni sulle iniziative inerenti al 70° anniversario della rivoluzione spagnola
5. Comunicazione sul dibattito in merito all'attacco clericale e alle discriminazioni di genere e orientamento sessuale
6. Attualità dello scontro sociale (salario, precariato, lavoro migrante, ripresa della concertazione, crisi industriale)
7. Adesioni e dimissioni
8. Varie ed eventuali