Umanità Nova, numero 15 del 30 aprile 2006, Anno 86
"Sotto questa cappa non ci sono né carne né sangue da
uccidere, solo una idea e le idee sono a prova di proiettile"
L'industria cinematografica ha frequentemente saccheggiato il mondo dei
fumetti alla ricerca di soggetti capaci di ben figurare al botteghino:
da Superman e Batman agli Xmen, passando per Hulk, l'Uomo Ragno e Devil
è tutto un susseguirsi di produzioni spettacolari che
ripropongono sullo schermo, più o meno fedelmente, personaggi
noti a milioni di persone. Il 17 marzo scorso è arrivato nelle
sale "V per Vendetta" ("V for Vendetta"), tratto dall'omonimo fumetto
scritto da Alan Moore e disegnato da David Lloyd, che racconta la lotta
di un "anarchico" contro una dittatura di tipo orwelliano.
La storia è ambientata in un futuro non troppo lontano, in una Inghilterra non tanto diversa da un qualsiasi paese dove il potere controlla completamente i mass media e le strade sono piene di telecamere di sorveglianza. Il protagonista che conduce la sua lotta a colpi di omicidi e bombe, si nasconde dietro la maschera di Guy Fawkes, un fondamentalista cattolico che partecipò nel 1604 ad un complotto per far esplodere il parlamento. Nel corso delle sue azioni "V" incontra una giovane donna, resa orfana dalla dittatura, che lo aiuterà a portare a termine i suoi piani. Questa, per sommi capi, la trama del fumetto e del film.
"V for Vendetta", comparso prima in Inghilterra e poi in Usa, fu scritto e pubblicato nell'arco di otto anni (1981-1989) e viene considerato tra i migliori fumetti mai usciti. È stato pubblicato anche in Italia per la prima volta nel 1991 (su "Corto Maltese") e riedito recentemente.
Come spesso accade quando si trasporta un'opera su un altro media, molte delle cose presenti nel fumetto sono state modificate o sono sparite del tutto nel film (una produzione tipicamente holliwoodiana) e molti hanno notato che nei "credits" non compare il nome dell'autore ma solo quello del disegnatore, a marcare la presa di distanza da parte di Alan Moore dalla trasposizione effettuata.
Quello che è completamente sparito nel film è la connotazione "politica" del personaggio principale, che nel fumetto è chiaramente e dichiaratamente un "anarchico" in lotta per l'anarchia, mentre nella pellicola somiglia a un qualsiasi vendicatore mascherato in lotta contro una qualsiasi dittatura. Per dare un'idea a chi non ha letto il fumetto, ecco uno scambio di battute tra i due protagonisti:
Evey: Tutti questi disordini e tumulti, V... è questa l'anarchia?
V: No. Questa è la terra del prendi-cio'-che-vuoi. Anarchia vuol dire "senza capi"; non "senza un ordine" (...) Non è anarchia questa, Eve. Questo è caos.
L'anarchismo del personaggio è molto vicino a quello romantico della fine del milleottocento, anche il suo aspetto del resto riprende il classico cliché dell'anarchico con cappellaccio e mantello neri e le sue armi sono gli attentati, diretti contro i rappresentanti del potere o contro i suoi simboli.
Già prima che il film circolasse nelle sale, alcuni anarchici avevano iniziato a protestare, accusando il sistema cinematografico di aver voluto coscientemente censurare le idee anarchiche presenti nella storia originale. Sono stati addirittura creati alcuni siti web (aforanarchy.com e vvvvv.vdevendetta.info) con lo scopo di rivendicare l'anarchismo del fumetto contro lo stravolgimento operato nel film. Questa protesta però non tiene nel dovuto conto che l'immagine di "anarchico" descritta nel fumetto è, oltre che decisamente datata, anche fortemente parziale in quanto riduce l'anarchismo alle azioni eclatanti di un singolo "super-anarchico", una comoda semplificazione che "dimentica" del tutto l'esistenza dell'anarchismo sociale.
Oltretutto, la prassi anarchica sembra concentrarsi esclusivamente sull'esercizio della violenza, una mistificazione che certo non aiuta l'anarchismo che vuole costruire oltre che distruggere.
In conclusione il fumetto resta un bella storia e il film è comunque una discreta pellicola che prende spunto dalle pagine disegnate per sviluppare una trama abbastanza fedele all'originale. L'anarchismo, in entrambi i casi, dovrebbe essere qualcosa di diverso.
Pepsy