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Umanità Nova, n 18 del 21 maggio 2006, anno 86

Inceneritori
Due miti da sfatare


Primo mito: gli inceneritori risolvono il problema delle discariche. Non è assolutamente vero. Oggi un inceneritore brucia CDR, cioè combustibile derivato dai rifiuti. Secondo il SIA realizzato in vista del raddoppio dell'inceneritore di Livorno su 350 tonnellate di rifiuti "tal quali" lavorati dall'impianto di produzione del CDR ben 142 sono scartate e devono essere conferite in discarica. Delle 208 tonnellate di CDR incenerite almeno il 30%, cioè circa 63 tonnellate, si trasforma in ceneri tossiche e scorie anch'esse da inviare alla discarica. Così, nella migliore delle ipotesi, su 350 tonnellate inserite nel ciclo dell'incenerimento almeno 205 tonnellate finiscono in discarica. Vale a dire il 58,5%: alla faccia della soluzione del problema discariche!

Secondo mito: gli inceneritori inquinano meno delle automobili. Si tratta di un falso sapientemente propagandato. Secondo uno studio del prof. Federico Valerio di Genova, un inceneritore come quello progettato per il capoluogo ligure (800 tonnellate al giorno) immetterebbe nell'ambiente circa 260 milioni di picogrammi di diossine contro una media di 27,5 milioni di picogrammi emessi dalle auto dei genovesi. Ricordiamo poi lo studio del Dr. Marco Caldiroli, pubblicato su Umanità Nova n. 14/2001 (a cui rimandiamo) che, fra l'altro, sosteneva che un inceneritore da 400 tonnellate/giorno emetteva PM10 pari a quelle emesse da circa 20mila autoveicoli ecodiesel.


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