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Umanità Nova, n 23 del 25 giugno 2006, anno 86

Siamo uomini o caporali?
Shopping iracheno in alta uniforme


Qualcosa è stato scritto ma, come è prassi per le notizie che contano, sulla stampa italiana tutto è ormai dimenticato e soprattutto "dimenticabile". Questa notizia poi è la notizia-tipo che si presta alla perfezione ad indossare l'abito da testimonial per affermare che la "mela marcia" è una in mezzo ad un cesto di frutti sani. Avete presente la manfrina secondo la quale le stragi di stato non sarebbero opera dei servizi segreti ma di servizi segreti "deviati" dello stato? Così come le torture ad Abu Grahib non sarebbero prassi dell'esercito statunitense ma aberranti atti di singoli militari impazziti e via canzonando. La cronaca in questione ci narra di un processo che si terrà il prossimo 22 giugno nei confronti di ufficiali e sottufficiali del 3° Reggimento Genio Guastatori dell'Esercito Italiano.

Questi militari sarebbero imputati per aver introdotto clandestinamente nel territorio nazionale e detenuto abusivamente armi da guerra oltre che di peculato militare aggravato e continuato. Un paio inoltre sarebbero indagati anche per essere stati beccati con reperti archeologici nelle rispettive abitazioni. I "nostri" portatori di pace, l'arsenale da guerra clandestina, lo hanno allestito presso lo scantinato della caserma Berghinz a Udine e parte di questo materiale (per lo più mitragliatrici pesanti ma anche kalashnikov, quindici pistole semiautomatiche Beretta, sei lanciarazzi Rpg, dieci fucili da cecchino e - perché no? - due cannoncini) risalirebbe al periodo settembre-febbraio 2003/2004 e cioè all'operazione denominata in gergo "Antica Babilonia 2". Per far passare il tutto pare abbiano sigillato la spedizione e impedito (impedito?) i controlli di prassi dei carabinieri del Msu, il nucleo speciale dell'Armata di stanza a Nassiriya (tenete a mente questa sigla). Non starò a enumerare alcune fra le centinaia d'inchieste, cronache e procedimenti a carico di taluni piuttosto che di talaltri militari negli ultimi decenni. Non servirebbe, ciò che ci è dato sapere non è che una minima parte di ciò che è la realtà e la nostra certezza degli affari loschi in seno all'esercito (italiano, cinese o inglese poco importa) non potrà mai eludere i limiti del dubbio e della ragionevolezza a fronte di un potere che può, se non tutto, sempre troppo e quindi occultando, mistificando e reprimendo ci toglie gran parte dei "fatti" da confutare.

Quelli che mi paiono interessanti, e allo stesso tempo indecenti, sono due aspetti. Il primo è che la questione archeologica sia trattata come mero fatto secondario quando la devastazione effettuata in Iraq, in particolare da USA e GB durante la fase di attacco, equivale ad un evento rilevantissimo sotto il profilo culturale e storico visto che è uno dei paesi al mondo con il più ricco patrimonio di manufatti antichi, con oltre 10.000 siti di importanza archeologica registrati. Tanto per fare un esempio una delle meraviglie del mondo antico, Babilonia, era stata trasformata in una base militare dalle truppe degli Stati Uniti, che successivamente l'hanno ceduta al contingente polacco. I danni sono ancora visibili in molti dei luoghi significativi della città. I "giustizieri infiniti" hanno scavato enormi trincee nelle zone archeologiche, e la terra ricca di materiali di interesse storico è stata utilizzata per riempire i sacchetti di sabbia; non contente le truppe hanno persino livellato intere zone che hanno poi ricoperto di ghiaia per utilizzarle come piattaforma per elicotteri. Un altro fatto esemplare è che i cecchini degli Stati Uniti utilizzano tutt'ora l'antico minareto a forma di spirale di Samarra, una delle strutture islamiche più note dell'Iraq come loro postazione per combattere l'insurrezione.

L'altro aspetto riguarda una goffa coincidenza delle prodezze delle maleamate Forze Armate rispetto alla vicenda dell'arsenale bellico stanato in "casa". Facendo un giro in internet, attraverso una ricerca non troppo approfondita, m'imbatto in un articolo di Quotidiano Nazionale.it in cui vengono plaudite le imprese delle Truppe Italiane in Iraq. Siamo a settembre del 2004 il titolo "truppe italiane scoprono arsenale, 15 arresti". In breve si dice che: "i carabinieri del contingente italiano a Nassiriya hanno arrestato una banda criminale che potrebbe avere avuto contatti con gruppi terroristici per la vendita di armi. Quindici le persone arrestate. I militari hanno recuperato anche fucili, mitragliatori, lanciarazzi e un mortaio."

Inoltre: "Nel corso di una distinta operazione, i militari dell'esercito hanno invece scoperto un vero arsenale: 3 letali missili controcarro e antiaereo, con congegno di sparo e batterie."

E chi ritroviamo citati come fonte? I carabinieri della Msu che notificano quanto "l'operazione sia stata il coronamento di due mesi di indagini, finalizzate a stroncare il traffico clandestino di armi (sigh!) e materiale bellico e le rapine sull'autostrada Baghdad-Bassora...", ovviamente poi non mancano i "parrebbe", i "si mormora" e i "sembrerebbe" che dietro all'arresto dei 15 iracheni, ci sia l'ombra di connivenze con il terrorismo e infatti gli investigatori italiani non escludono che il clan possa ''avere avuto contatti con esponenti di gruppi terroristici per la vendita delle armi".

Fate attenzione... tra il materiale bellico sequestrato dai "nostri" ci sono lanciarazzi anticarro Rpg, un mortaio da 60 millimetri, 7 mitragliatori Kalashnikov, 3 mitragliatrici, 4 fucili Hk G3, 3 moschetti, 1 fucile da cecchino e numerose munizioni e in un'altra operazione ancora hanno individuato e sequestrato 10 missili controcarro 'At 3 Sagger' e 3 missili antiaereo 'Sa 7 Grail' con 1 'gripstock' ovvero il congegno di sparo, e 3 batterie...

Guarda caso una buona parte di quelle trovate un anno dopo in Italia e trasportate clandestinamente da alcuni militari nostrani... a ognuno lascio tirare le logiche conseguenze e non immune dalle suggestive intuizioni dei dispacci giornalistici in voga potrei lanciare lo scoop da Uenne buttando là che "è stato trovato arsenale bellico clandestino nella caserma italiana di Udine...non si esclude che gli imputati possano aver agganci col terrorismo internazionale".

Ora capisco come s'impari facilmente a fare giornalismo spazzatura!

Obi Uan

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