testata di Umanità Nova

Umanità Nova, n 23 del 25 giugno 2006, anno 86

Inform@zione


Gradisca: presidio contro il CPT
Sabato 17 giugno si è svolto a Gradisca d'Isonzo (in provincia di Gorizia) un presidio davanti al centro di permanenza temporanea, per esprimere solidarietà ai detenuti e per ribadire la netta contrarietà a queste strutture. Il presidio, indetto dall'Assemblea permanente contro il Cpt (sigla unitaria che raccoglie tutte le realtà che sul territorio si battono contro il centro), è durato per tutta la giornata e ha visto complessivamente una partecipazione di un centinaio di persone provenienti da tutto il Friuli Venezia-Giulia.
In mattinata, dopo l'allestimento di alcuni gazebo e degli striscioni, due parlamentari (Sabina Siniscalchi e Luana Zanella) sono entrate nel centro. La delegazione avrebbe dovuto comprendere anche alcuni giornalisti e gli accompagnatori, ai quali è stato però imposto il divieto direttamente dal ministero e precisamente da Ettore Rosato (Margherita), sottosegretario all'Interno ed ex candidato sindaco a Trieste per il Centro-sinistra. Il nuovo governo ha quindi la chiara intenzione di nascondere ad occhi esterni il Cpt in maniera ancora più forte rispetto al vecchio, senza farsi troppi scrupoli. Inoltre alle due parlamentari è stato impedito di distribuire un volantino in più lingue attraverso il quale l'Assemblea permanente intendeva fornire un contatto ai migranti reclusi.
L'ispezione è stata accompagnata, dall'esterno, da un cacerolazo fatto con pentole e bidoni e  da slogan di solidarietà.
Dal confronto che i partecipanti al presidio hanno avuto in seguito con le parlamentari non è emerso nulla di nuovo: anzi sembrava che le due politicanti tendessero a sminuire i soprusi che i migranti subiscono all'interno del Cpt (soprusi che hanno dato origine sia ad atti di autolesionismo sia a rivolte interne), assolvendo da ogni responsabilità gli operatori della Minerva – cooperativa "rossa" che gestisce il Cpt.
Una buona notizia però c'è: un migrante, nella notte fra venerdì e sabato, è riuscito a fuggire e a far perdere le proprie tracce, speriamo che riesca ad andare lontano!
Questo tentativo di fuga è il terzo da quando è stato aperto il centro –circa tre mesi-, purtroppo fino ad ora l'unico riuscito.
Nel pomeriggio un altro cacerolazo ha accompagnato uno striscione su cui era scritto "free" (liberi/e), che è stato fatto volare con i palloncini sopra il muro che circonda il Cpt.
In serata si sono svolti alcuni concerti e il presidio si è concluso.
Per tutta la durata della manifestazione diverse camionette e parecchi uomini delle forze del disordine statale hanno difeso le mura del centro, ma la manifestazione si è svolta comunque in maniera tranquilla.
Naturalmente la mobilitazione continua, non ci stancheremo di pretendere la chiusura di questa e di tutte le strutture che chiudono in gabbia uomini, donne e bambini colpevoli unicamente di voler fuggire da situazioni di estrema miseria, sfruttamento e guerra.
Raffaele Viezzi

Massa: anarchici contro la repressione
Settimana piuttosto impegnativa per gli anarchici massesi-carrarini-versiliesi-spezzini. Dopo essere stati colpiti da assurdi decreti di condanna, riguardanti alcune iniziative di piazza, ci siamo subito mobilitati con un presidio (ostinatamente non comunicato ai digosauri ) il giorno 13, davanti alla lapide del partigiano Aldo Salvetti per l'anniversario della strage nazifascista di Forno (ms), poi ci siamo spostati in centro a Massa sotto il palazzo comunale ed abbiamo distribuito un volantino per la difesa della libertà di espressione e di manifestazione.
"Una legge promulgata dal regime fascista impone ai cittadini che intendono organizzare una iniziativa politica, di darne comunicazione alle forze di polizia in modo che possa esserne, eventualmente, impedito lo svolgimento. (..) 2 condannati per un presidio davanti al monumento in memoria del partigiano Aldo Salvetti, 5 condannati per un presidio contro la repressione, 12 condannati per un'iniziativa antimilitarista contro le frecce tricolori (..) Noi anarchici affermiamo il diritto di manifestare. Noi anarchici affermiamo il diritto di espressione in qualunque forma. Noi anarchici, da sempre massacrati dal potere (fascista, comunista, democratico, etc.) siamo consapevoli che i diritti si conquistano e vanno mantenuti a prescindere dalle leggi. Noi anarchici continueremo a manifestare."
Venerdì 16 invece, assieme a compagni di altre realtà che hanno subito la medesima sentenza, abbiamo organizzato un corteo per le strade di Massa per manifestare contro le repressioni. Piuttosto partecipata è stata l'iniziativa, caratterizzata da uno striscione d'apertura: "non stare zitti non stare fermi", utilizzato anche nella locandina di presentazione firmato dalla "assemblea contro la repressione".
"(..) Questa è solo la conferma di una volontà repressiva che parte dalle violenze della questura su un gruppo di ragazzi nel 1998, che ha portato nel giro di qualche anno all'accumularsi di 60 decreti penali per un ammontare di circa 60.000 euro di pene pecuniarie, senza contare quelle detentive."
Noi anarchici, sparsi lungo il corteo, con le bandiere nero-rosse, abbiamo scandito molti slogan anche di solidarietà con i compagni sequestrati dallo stato.
La settimana si è poi conclusa sabato sera a Montignoso con una cena in solidarietà ad i compagni in carcere Giuliano e Doriano, dove la polenta con la capra, l'ospitalità dei compagni locali, la convivialità di tutti si sono mescolati ad interessanti discorsi di metodo e di lotta, con il pensiero rivolto a tutti i compagni anarchici nelle grinfie della sbirresca repressione preventiva volta a colpire il libero individuo e le combattenti collettività.
Piero Barsanti per il gruppo anarchico "su la testa"-MS- "gruppo anarchico versiliese"- circolo libertario P. Binazzi-SP

una storiasommarioarchiviocontatticomunicaticollegamenti