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Umanità Nova, n 24 del 2 luglio 2006, anno 86

Ricordando...


Vicente Marti

Il nostro amico Vicente Marti è morto mercoledì 14 giugno 2006.
Vicente era nato a Madrid nel 1926. I suoi genitori, due militanti anarco-sinacalisti spagnoli, erano spesso costretti a cambiare domicilio a causa delle loro attività
Nel 1936, allo scoppio della rivoluzione, Vicente vive a Valencia. Ancora bambino assiste alla creazione delle collettività della regione, di cui il padre era organizzatore. Dopo la vittoria franchista, la sua famiglia è costretta a vivere nella clandestinità. Nel 1948, Vicente e la sua famiglia attraversano a piedi i Pirenei in pieno inverno e si rifugiano in Francia. Vicente va a vivere ad Avignone dove lavora come tornitore.
Molto presto aderisce al movimento libertario in esilio: CNT, FAI, ed in particolare FIJL (Federazione iberica delle gioventù libertarie). All'inizio degli anni '60, partecipa ad azioni clandestine contro il regime franchista: invio di veicoli ed armi, attentati mirati contro gli interessi turistici spagnoli. Nel 1963 Delgado e Granado, due anarchici spagnoli emigrati in Francia, vengono condannati a morte e garotati con l'accusa inconsistente di aver fatto un attentato con vittime a Madrid. Fino alla fine Vicente ed altri compagni spagnoli si batteranno per la loro riabilitazione, per altro non ancora avvenuta.
Gli impegni di Vicente non sono rivolti esclusivamente verso la Spagna. Sul luogo di lavoro è un sindacalista attivo; nel maggio del '68 è uno dei promotori degli scioperi e delle occupazioni ad Avignone e nelle regioni circostanti.
Tra il 1961 ed il 1976, Vicente partecipa all'organizzazione dei campeggi libertari nel sud della Francia. Prima dell'arrivo dei campeggiatori è necessario dissodare, pulire, installare impianti sanitari... Luoghi d'incontro per giovani e meno giovani di tutta l'Europa, i campeggi vengono gestiti collettivamente.
Alla fine del 1976, il re Juan Carlos visita per la prima volta la Francia. Per l'occasione, diversi militanti antifranchisti vengono confinati su un'isola della Bretagna. Conosciuto per il suo attivismo, Vicente fa parte dei "prigionieri". Un film narra questo avvenimento, non privo di lati divertenti (Vacances royales, realizzato da Gabriel Auer nel 1980).
Una volta in pensione, Vicente è attivo più che mai. Percorre i mari dalla Grecia all'Eritrea accompagnando giovani in difficoltà. Mette le sue conoscenze di operaio al servizio del CIRA di Losanna, della Comunidad del Sur di Montevideo o della Cooperativa Tipolitografica di Carrara. E nel suo giardino di Le Pontet, nei pressi di Avignone, costruisce un  battello...
Parte dei suoi ricordi sono narrati in un libro intitolato La saveur des patates douces (Il sapore delle patate dolci) edito da Atelier de crèation libertaire (1998).
CIRA di Marsiglia e CIRA di Losanna

Ho conosciuto Vicente all'inizio degli anni 80. Stavo facendo un giro per la Francia con mia zia Emiliana e un altro compagno, e su indicazione di mio zio Alfonso siamo passati da Avignone. Siamo stati accolti da lui e la sua compagna Maruja con entusiasmo. La sua splendida casa era stata costruita quasi tutta da lui. Nel giardino stava costruendo un battello di cemento.
Alfonso mi aveva parlato di Vicente e mi aveva raccontato di quando durante il franchismo si è rifugiato in Francia con la famiglia ed alcune delle sue vicende.
Conoscerlo e parlare con lui è stato entusiasmante.
Tutte le volte che lo ho rincontrato è stato sempre in Italia. Più di una volta è venuto con Maruja, eccellente cuoca e subito organizzavano momenti conviviali. Era un uomo dalllo spiccato spirito di collettivismo e molto senso pratico. Sapeva fare di tutto e si ingegnava immediatamente in costruzioni, riparazioni, disponibile in ogni cosa ci fosse bisogno.
In Tipografia ha dato un grande contributo mettendo le canale di scolo dell'acqua sul tetto, e riparandone anche delle parti rotte, ha costruito la scaletta per accedere al giardino, ha portato l'elettricità ai piani soprastanti e ha fatto un sacco di piccole e grandi riparazioni.
Durante le feste di Umanità Nova a Gragnana, quando era presente si dava sempre un gran da fare, sia nell'allestimento e poi in cucina. Girava quasi sempre con la sua "paella".
Lo ho visto nelle stesse vesti in altre occasioni di feste, anche alla fiera dell'autogestione a Padova.
Uomo libertario e libero, era di grandissima compagnia e i suoi racconti affascinanti. Una volta raggiunta l'età della pensione ha cominciato ha girare per i mari, che amava moltissimo, con dei gruppi di ragazzi disadattati con problemi di vario tipo.
Da qualche anno non vedevo più Vicente, avevo saputo dei suoi problemi di salute ed apprendere della sua morte è stato un grande dolore.
I compagni di Carrara ancora addolorati per la prematura scomparsa di Alfonso si stringono con affetto a Maruja e alle figlie Carmen e Primavera, consapevoli di aver perduto un grande uomo, un grande compagno.
Ciao Vicente
Raffaella

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