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Umanità Nova, n 25 del 16 luglio 2006, anno 86

Livorno 1 e 2 luglio 2006: convegno nazionale della FAI
Guerra, repressione, ambiente, razzismo, lavoro...



Il primo fine settimana di luglio si è svolto nella sede della Federazione Anarchica Livornese un convegno con un fitto ordine del giorno. Si è parlato di grandi opere e delle lotte delle popolazioni contro le scempio del territorio, lo spreco di risorse pubbliche e la salvaguardia dei beni comuni. I compagni e le compagne hanno relazionato sui movimenti delle varie località: dai no-Tav di Torino e Val Susa a quelli che si battono contro il corridoio 5 in Veneto e Friuli, a chi si oppone, in varie località, agli inceneritori e rigassificatori.
Si sono poi affrontati i temi dell'immigrazione alla luce della relazione presentata dalla Commissione antirazzista con un'attenzione particolare alle sinistre politiche governative nei confronti dei CPT.
I compagni di Parma hanno relazionato sul convegno per i 70 anni dalla rivoluzione spagnola che si svolgerà nella loro città il 21 e 22 ottobre.
Ampio il dibattito sulla guerra, il militarismo, la repressione e il lavoro. In merito vi riportiamo le mozioni approvate dal convegno.

GUERRA E MILITARISMO
Il convegno della federazione riunito a Livorno nei giorni 1-2 luglio 2006 in merito al punto sulle proposte di iniziativa antimilitarista:
Riteniamo importante una ripresa dell'iniziativa antimilitarista diffusa sul territorio.
Ribadiamo la centralità strategica del teatro di guerra afgano, un conflitto occultato dalle forze di centrosinistra e fino a ieri dimenticato dalla quasi totalità del movimento contro la guerra.
Ricordiamo il valore della campagna d'informazione svolta negli ultimi anni da U.N.
Ulteriore e prezioso strumento sarà il libro, di prossima pubblicazione da ZIC, a potenziamento di questa campagna.
Se ne promuove la diffusione e l'utilizzo su tutto il territorio, anche con iniziative pubbliche ad hoc.
Assumiamo la proposta della Federazione Anarchica Torinese di promuovere una mobilitazione antimilitarista incentrata sull'analisi e sulla critica radicale al paradigma della "guerra umanitaria" e a tutte le organizzazioni civili che accettano e/o supportano questo meccanismo.
Nello specifico si lancia una campagna di informazione, critica e boicottaggio delle imprese (in primis quelle italiane) che si spartiscono la grande torta della ricostruzione e di quelle ONG che accettando la presenza ed il patrocinio militare, si pongono come strumento oggettivo di legittimazione dei conflitti in corso.
La FAI si impegna inoltre a promuovere mobilitazioni e a partecipare alle prossime scadenze di lotta con le proprie parole d'ordine: ritiro immediato delle truppe italiane e della NATO dall'Iraq, dall'Afganistan e da tutti i teatri di guerra, nonché la smilitarizzazione di tutti i territori.

REPRESSIONE
I compagni e le compagne riuniti in convegno a Livorno in data 1-2 luglio '06 sulla stretta repressiva che nell'ultimo periodo ha caratterizzato il panorama politico e sociale della penisola, esprimono le seguenti valutazioni e proposte:
Le politiche disciplinari che hanno caratterizzato l'ultimo periodo si stanno inasprendo, evidenziando la tendenza, del governo prodi come quello precedente, a trattare le questioni politiche e sociali in termini di ordine pubblico. Chi sostiene questo governo è corresponsabile della sua politica repressiva.
È la guerra interna: ne sono vittime immigrati, lavoratori e tutti coloro che quotidianamente sono costretti a ad opporsi e sfuggire alla precarietà della vita.
A ciò si accompagna la criminalizzazione di ogni forma di opposizione sociale. Siamo di fronte ad una torsione del diritto. Applicare un reato da tempi di guerra come: "Devastazione e saccheggio" per manifestazioni di piazza, implica il rischio di pene gravissime sulla base di una presunta responsabilità collettiva. La continua riproposizione di reati associativi (270-270 bis) per sanzionare azioni di lotta sociale e politica quali autoriduzioni, espropri, picchetti, lotte di sostegno agli immigrati è il segnale dell'acuirsi della repressione. A questo si aggiunge in maniera non secondaria l'applicazione di reati amministrativi che prevedono dure sanzioni economiche a carico dei compagni. Ultimo ma non meno importante il continuo ricatto e repressione nei confronti dei lavoratori che lottano per il salario, la sicurezza, la libertà.
Riteniamo indispensabile proseguire la campagna iniziata oltre un anno fa contro l'utilizzo del reato di devastazione e saccheggio, del quale sono accusati gli antifascisti torinesi e milanesi e gli antiTAV della Val Susa.
In vista dell'apertura del processo degli antifascisti torinesi prevista per il 2 ottobre 2006, promuoviamo lo svolgimento di iniziative di solidarietà articolate sul territorio per le giornate tra il 30 settembre ed il 2 di ottobre.
Diamo mandato alla commissione di corrispondenza di coordinare le iniziative e la preparazione del manifesto.

LAVORO
Il convegno della federazione riunito a Livorno nei giorni 1-2 luglio '06 in merito al punto sul mondo del lavoro ha ribadito la valutazione di un progressivo deteriorarsi delle condizioni di vita e di lavoro della maggior parte della popolazione: tale tendenza non è stata minimamente influenzata dal cambio di governo.
Alla luce di questi elementi ritiene probabile una ripresa della conflittualità sociale che coinvolga gli operai, i settori precarizzati, emarginati ed i migranti.
Sono stati letti e discussi i documenti presentati dai diversi gruppi e nel dibattito è emersa la valutazione negativa della pratica di risolvere i principali problemi sociali con proposte di legge di iniziativa popolare; gli anarchici non possono fare a meno di sottolineare come in sessanta anni di vita della repubblica mai nessuna legge di iniziativa popolare è stata discussa dal parlamento. Il rischio è che i promotori di tale iniziativa usino i temi drammatici della vita quotidiana di milioni di lavoratori per i loro giochi di potere nella maggioranza di governo. Il convegno della FAI ha invece affrontato le iniziative concrete di lotta portate avanti sul tema dell'immigrazione e su quelle del precariato come ad esempio quelle dei compagni di Bologna e dell'Aquila. Il convegno rilancia il dibattito affinché le realtà federate producano documenti da inviare alla failist, B.I, CdC, che serviranno da base per la ripresa dell'iniziativa fra i lavoratori.

Il prossimo convegno della Federazione è fissato per il 10 e 11 novembre 2006.

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