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Umanità Nova, n 26 del 3 settembre 2006, anno 86

Rimini: sapore di sale, sapore di repressione
Rivolta sulla spiaggia


Nella tarda mattinata di venerdì 18 agosto, durante una delle consuete azioni "dissuasive" di una pattuglia di vigili urbani nel contrasto del cosiddetto "abusivismo commerciale", un gruppo di turisti si è nettamente schierato a favore degli abusivi, arrivando anche a frapporsi fisicamente fra vigili e migranti in fuga con le loro merci. Alcuni turisti del bagno 108, zona Rimini sud, hanno cercato di impedire ai vigili di identificare ed inseguire i migranti, anche sgambettando i tutori dell'"ordine commerciale", inveendo contro gli stessi, insultandoli ed invitandoli a dedicarsi al contrasto della criminalità "vera". Dopo aver ripiegato sull'arenile in attesa dei rinforzi dalla questura, i vigili sono tornati fra gli ombrelloni teatro dei fatti: identificati due turisti, uno di Napoli ed un livornese. La caccia ai turisti "ribelli" è proseguita anche nei giorni successivi, sia in spiaggia che per gli alberghi vicini, senza dare però frutti. Per i due identificati è stata formalizzata la denuncia penale per favoreggiamento, adunata sediziosa, resistenza a pubblico ufficiale, ingiuria e minacce.

Il fenomeno non è nuovo: quotidianamente alcuni bagnanti, riminesi e non, prendono le parti degli ambulanti durante i pattugliamenti dei vigili urbani, anche se solitamente si limitano a nascondere sotto brandine e ombrelloni le borse con la mercanzia in attesa che i vigili se ne vadano.

Il piccolo scontro fisico ha però in questo caso scatenato i peggiori istinti – peraltro sempre malcelati...- del legalitarismo a senso unico con annessi appelli alla repressione da parte degli amministratori locali e delle categorie commerciali.

"Adesso basta. Questo tipo di turista può anche andare su qualche altra spiaggia, noi non lo vogliamo più. E si sappia che d'ora in poi chi ostacolerà l'operato della polizia municipale contro l'abusivismo commerciale, risponderà di ciò che fa", ha dichiarato l'assessore alla Polizia municipale di Rimini, Roberto Biagini (Ds). Questa la dichiarazione rimbalzata su tutti i rotocalchi nazionali e che ha destato tanto scalpore. Inevitabili gli strascichi sulle relazioni politiche all'interno della giunta comunale. Oltre alla ovvia richiesta di rinforzi e quindi di maggiore presenza di forze dell'ordine in spiaggia, con anche una proposta di postazioni fisse sull'arenile per vigilare sull'ordine pubblico, il dibattito partitico sull'abusivismo commerciale (ormai divenuto la piaga criminale numero 1) si è concentrato sulla sottile distinzione fra intervento repressivo, dissuasivo, preventivo. Un consigliere di An ha proposto di dotare i vigili di bastone estensibile, bomboletta spray antiaggressione e di un sano, virile manganello, mentre a sinistra si dibatte tutt'ora fra Ds, Rifondazione e Pdci sulla opportunità della presenza di forze dell'ordine in spiaggia, sul danno all'immagine turistica, su interventi a monte alla ricerca della cupola dell'abusivismo e dei veri responsabili.

Un dubbio sorge, a chi vive in questa contrada e si ostina a voler dubitare, a fronte di tanto scatenarsi di supereroi della legalità e della giustizia fiscale contro l'abusivismo commerciale degli ambulanti migranti. Fa davvero sorridere la dichiarazione del sindaco: "La cosa importante è puntare sulle regole e insistere con la prevenzione e la comunicazione in modo che si sappia che qui può venire solo chi è rispettoso delle regole del corretto vivere civile". 

Bagnini che acquistano licenze che costano milioni di euro presentano denunce dei redditi di poche migliaia. Fra le migliaia di esercizi commerciali della riviera, l'evasione fiscale è altissima e stimata in cifre da capogiro. Il lavoro nero, da sempre una abitudine dei commercianti ed albergatori della zona, è notevolmente aumentato e peggiorato negli ultimi anni, e spesso apertamente praticato alla luce del sole. Quanto ai "turisti che rispettano le regole", è davvero singolare che si taccia delle cifre agghiaccianti di feriti giunti ai pronto soccorso di Rimini, Riccione e Cattolica durante il ferragosto - e non solo - per risse, accoltellamenti, aggressioni e simili; delle allegre compagnie di giovani camerati ultrà di varie fazioni e città che passeggiano esibendo simboli nazifascisti, gioiosi "sieg heil" e saluto romano; dei bigliettai degli autobus notturni letteralmente terrorizzati dalle minacce e dalle aggressioni dei branchi di ragazzi e ragazze alla caccia di qualche ora di trasgressione a buon mercato... A fronte di tanta diffusa illegalità, l'accanimento nei confronti dei migranti ambulanti abusivi e di chi li difende ha una probabile spiegazione. La si rintraccia in alcune dichiarazioni della Polizia Municipale che hanno ribadito il valore insostituibile della legge Bossi-Fini, dipinta come indispensabile e necessaria per contrastare la "marea criminale montante", e nell'invito del Prefetto alla cittadinanza a collaborare e denunciare situazioni di illegalità: servirà qualche centinaio di sportelli aperti 24 ore su 24, se ogni riminese deciderà di diventare delatore e denunciare le infrazioni alle leggi dello Stato italiano. A meno che non ci si riferisse solo al denunciare migranti abusivi...

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