L'11 dicembre inizierà il
processo contro 9 antirazzisti accusati di interruzione di pubblico
servizio per aver manifestato contro il CPT-lager di Corso Brunelleschi.
Di seguito il comunicato emesso dalla Commissione di Corrispondenza della FAI.
Il 20 novembre del 2000 un nutrito gruppo di antirazzisti
manifestò di fronte al municipio di Torino per la chiusura del
centro di permanenza temporanea di Corso Brunelleschi. Quel giorno al
consiglio comunale la questione del CPT era all'ordine del giorno.
Mentre alcuni volantinavano all'esterno, a nove compagne e compagni,
dopo oltre un'ora di attesa, venne concesso dalla digos di godere del
diritto di assistere alla seduta del consiglio comunale. Previa
identificazione e perquisizione, i nove poterono accedere al loggiato
riservato al pubblico.
Durante un'interrogazione del leghista Borghezio gli antirazzisti
aprirono uno striscione con la scritta "Chiudere i lager, aprire le
frontiere". Ricordiamo che Borghezio è lo stesso losco figuro
che spruzza il disinfettante addosso agli immigrati su autobus e treni,
lo stesso, che nel luglio di quel medesimo anno, a capo di un manipolo
di camicie verdi, diede fuoco a un ricovero per immigrati sotto un
ponte di Torino.
I vigili urbani aggredirono gli antirazzisti strappando loro lo
striscione, mentre i volantini venivano gettati oltre il loggione.
L'aspro confronto che si aprì nel consiglio comunale mentre i
nove compagni vennero buttati fuori determinò una breve
sospensione dei lavori.
Qualche giorno fa, dopo ben sei anni, i nove antirazzisti - tra loro
due aderenti alla Federazione Anarchica Torinese - FAI - sono stati
rinviati a giudizio per interruzione di pubblico servizio, e il
processo a loro carico inizierà il prossimo 11 dicembre. A
firmare questo insulso provvedimento giudiziario è il solito
Maurizio Laudi, quel pubblico ministero che ha fatto della repressione
e delle montature per stroncare ogni opposizione sociale un obiettivo
politico imprescindibile: ogni scusa è buona per criminalizzare
e trascinare nelle aule dei tribunali tutti quelli che non si piegano
alla barbarie dello stato. Si cerca di colpire per via giudiziaria chi
si batte contro i CPT, contro le leggi razziste, contro la repressione
e la devastazione ambientale.
Non è un caso che la repressione torni a colpire proprio a
Torino abbattendosi anche sugli anarchici. Ci rendiamo conto di come il
Potere tema più di ogni altra cosa la forza di chi non rinuncia
ad esprimere il proprio pensiero manifestando apertamente il proprio
dissenso. Chi lotta contro ingiustizie e abusi, chi ha scelto di
battersi ogni giorno per la libertà di ogni individuo e per una
società fondata sull'autogestione e la solidarietà entra
automaticamente nel mirino della repressione anche con i motivi
più pretestuosi.
Esprimiamo massima solidarietà alle compagne e ai compagni
torinesi colpiti dalla repressione convinti del fatto che l'unica
risposta possibile è continuare a lottare coinvolgendo tutta la
società e smascherando apertamente i tentativi che le
istituzioni attuano per spegnere le lotte e le rivendicazioni per un
mondo più equo, più giusto e più vivibile.
Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana - FAI
cdc@federazioneanarchica.org
www.federazioneanarchica.org
per info: 338 6594361