Umanità Nova, n 32 del 15 ottobre 2006, anno 86

Messico
Oaxaca sotto assedio



Le istituzioni governative messicane non riescono a venire politicamente a capo della resistenza popolare nella città di Oaxaca e nelle regioni dell'omonimo stato. Per questo motivo, nelle ultime settimane le autorità hanno militarizzato massicciamente la zona, dislocando contingenti dell'Esercito e della Policía Federal Preventiva che assediano la capitale oaxaqueña, pronti ad intervenire con mezzi di terra e di aria e diverse migliaia di militari. Come ha affermato Hermann Bellinghausen, giornalista de "La Jornada", si tratta della «più grande operazione militare nel paese dalla mobilitazione zapatista in Chiapas nel 1994». Secondo lo stesso giornalista sarebbero già più di 20.000 le unità militari mobilitate. La APPO (Asamblea Popular del Pueblo de Oaxaca, che riunisce 360 organizzazioni) e la Sección 22 del Sindicato Nacional de Trabjadores de la Enseñanza (Sezione 22 del Sindacato Nazionale degli Insegnanti) si rifiutano di sedersi al tavolo delle trattative con le autorità statali e federali, le quali negano la destituzione del governatore Ulises Ruiz Ortiz del PRI (Partido Revolucionario Insitucional) e mirano a ripristinare la governabilità chiedendo la "restituzione" della città gestita dalle organizzazioni della resistenza popolare.
Il primo negoziato si sarebbe dovuto svolgere la scorsa settimana: alle trattative avrebbero dovuto prendere parte, tra gli altri, anche «i grandi imprenditori e le alte gerarchie ecclesiastiche, ma ci si era "dimenticati" di convocare i rappresentanti dei 16 popoli indigeni (più della metà della popolazione)». Per gli oaxaqueños, la destituzione del governatore rimane sempre un obiettivo non negoziabile. Nel frattempo, migliaia di insegnati proseguono lo sciopero che dura ormai da maggio e si sono rifiutati di cedere alle intimidazioni di Ruiz Ortiz che aveva ordinato il rientro nelle aule, dando come ultimatum il 25 di settembre, provvedendo alla cancellazione dei salari, minacciando inoltre licenziamenti e assunzioni tra insegnanti in pensione e militari allo scopo di riprendere l'attività scolastica.
Sono migliaia le barricate che vengono erette dalla popolazione nella città che si trova in stato di allerta rossa a causa di una probabile imminente aggressione militare.
La mattina del 2 ottobre, tre esplosioni sono avvenute all'interno di altrettante succursali di istituti bancari, e una quarta ha colpito una concessionaria della Volkswagen. Questi attacchi, accompagnati da scritte in supporto alla APPO, sono stati rivendicati con un comunicato firmato "Organizacion Revolucionaria Armada del Pueblo de Oaxaca" (ORAPO), in cui si dichiara guerra al governo statale e federale. La APPO ha subito dichiarato che chi ha compiuto gli attacchi lo ha fatto con l'intendo di dare una giustificazione al probabile intervento militare da parte delle autorità.
Intanto, proseguono le spedizioni punitive di poliziotti in borghese, pistoleros e paramilitari, soprattutto contro i militanti più in vista delle organizzazioni popolari. Gli agguati, le sparatorie, gli omicidi, i sequestri e le torture rientrano nella "normalità" quotidiana di questa città sotto assedio.
Sempre la scorsa settimana, la APPO ha fatto sapere di essere entrata in possesso di un documento denominato «Plan Hierro», preparato dalla "Dirección General de Seguridad Pública del Estrado", che prevederebbe l'intervento di forze di polizia (con oltre 2.000 unità) per prendere possesso di alcune strutture strategiche (tra cui televisioni e radio) occupate dai resistenti. Tale piano, elaborato sotto il controllo dell'esecutivo di Ruiz Ortiz, dovrebbe essere messo in atto nel caso in si decidesse di non far intervenire l'Esercito e Polizia Federale, e verrebbe messo da parte qualora si raggiungessero degli accordi per una soluzione che faccia rientrare la situazione in un quadro di compatibilità istituzionale e governativa.
Intanto, sono ormai giunte a Città del Messico, capitale federale, le migliaia di oaxaqueños che hanno partecipato alla "Marcha caminata por la Dignidad de los Pueblos de Oaxaca" iniziata il 21 settembre.

Silvestro

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