Umanità Nova, n 32 del 15 ottobre 2006, anno 86

Ricordando... Elio Xerri



Bologna, 5 Ottobre 2006
Elio ha concluso la sua difficile malattia lasciando in noi un grande vuoto per l'onestà, dignità e autorevolezza con la quale ha condotto tutta la sua vita scevra da volgarità e mediocrità.
Amici e compagni lo salutano venerdì 6 Ottobre alle ore 14 al Pantheon della Certosa di Bologna.
Silva e Luca

Il Circolo Anarchico Camillo Berneri, P.zza di P.ta S.Stefano 1, sarà aperto per le compagne, compagni e amici dalle 11 della mattina del 6 Ottobre e resterà aperto fino a sera, per continuare la giornata ricordando Elio.

Con questo comunicato abbiamo annunciato la morte del nostro compagno e amico Elio. Compagne, compagni ed amici lo hanno salutato prima della sua partenza per Ravenna dove è stato tumulato. Un saluto è stato portato dai Gruppi Anarchici Imolesi, dalla Federazione Anarchica Milanese, dalla Federazione Anarchica di Reggio Emilia, dallo spazio sociale anarchico "Libera" di Modena. Tanti compagni (da Torino, da Venezia, da Firenze e tante altre località) che non hanno potuto partecipare hanno mandato messaggi di saluto. Un telegramma è stato spedito alla famiglia dalla Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana.
I compagni e le compagne a lui più vicini (tanti a Bologna e fuori) sapevano della sua malattia già da quel fatidico 22 dicembre 2005 in cui, lui stesso, ci informò del cancro che aveva nella testa. Da subito una sentenza inequivocabile: non operabile. Eppure Elio, con la sua innata smemoratezza che si era aggravata con la malattia, ha saputo alleviarci la sofferenza che accompagna l'ultima fase della vita delle persone a noi più care. Gli siamo stati vicini è più di ogni altro e più delle umane forze la sua compagna di una vita: Silva.
Elio è stato per noi, per il movimento anarchico di Bologna, una figura importante. Attivo fin dalla metà degli anni '60, esponente di quella generazione che dalle rivolte giovanili aveva trovato nel solco della migliore tradizione del movimento operaio la pienezza delle proprie aspirazioni: la libertà, l'uguaglianza e la solidarietà.
Elio è stato anche il precursore di quella precarietà che è oggi istituita: per lui una scelta di libertà, una consapevole ricerca di autonomia. Aveva lavorato come annunciatore alla RAI regionale (e pur avendo superato il concorso non venne assunto per mancanza di santi in paradiso) e come giornalista alla BBC a Londra (se ne andò perché gli avevano tagliato un pezzo), aveva lavorato nel teatro, poi aveva fatto anche il casellante dell'autostrada, poi, per oltre vent'anni, è stato l'animatore, il curatore ed il gestore del centro di documentazione anarchico "Il Picchio" in via Mascarella 24/b, a Bologna. Ultimamente lavorava come precario nella scuola pubblica, insegnando inglese.
Ma è sicuramente "Il Picchio", l'opera della sua vita. Aperto a metà degli anni '70, "Il Picchio", si collegava ai "cento fiori" delle librerie di movimento in cui tutta la stampa sovversiva ed in particolare quella anarchica e autonoma trovava ampia diffusione. Con Primo Moroni e tanti altri compagni e compagne che avevano condiviso lo stesso impegno e lo stesso progetto, aveva dato vita alla "Punti Rossi", una rete di distribuzione autonoma dai circuiti commerciali che permetteva alla stampa del movimento rivoluzionario di circolare liberamente senza soggiacere alle regole del mercato e spesso eludendo il controllo poliziesco. Questo aveva provocato ad Elio ed ai compagni del "Picchio", fra i quali anche la sua compagna Silva, i "soliti fastidi" questurineschi soprattutto nei così detti "anni di piombo". Ma Elio era fermo nel ribadire che la libertà di stampa e di espressione non poteva essere negoziata.
Elio era un compagno della Federazione Anarchica Italiana fin dai primi anni '70. Con tanti altri compagni e compagne aveva contribuito alla vita dei circoli anarchici bolognesi: il Cafiero, l'Onagro, la Talpa, il Punkreas, il Berneri. Negli anni del "riflusso" e della repressione il Picchio non era solo una libreria, era diventato un insostituibile punto di organizzazione per il movimento anarchico bolognese e per tanti altri che pur anarchici non erano ma non avevano patrocini politici di sorta. Con altri e altre aveva partecipato a innumerevoli iniziative di propaganda e di lotta: dall'antimilitarismo all'antifascismo, dalle lotte contro il nucleare a quelle contro i CPT. Accanto a queste azioni "militanti" Elio sosteneva con convinzione e determinazione tutte le iniziative culturali del movimento. Negli ultimi anni era nel gruppo di sostegno della rivista ApArte, nel gruppo organizzatore delle vetrine dell'editoria anarchica.
Così come era sempre stato uno fra i tanti che avevano condotto le lotte degli anni '60 e '70.
Gli accadde anche di dover assistere l'agonia di Francesco Lo Russo, il compagno di Lotta Continua che venne ucciso, con un colpo alla schiena, dai carabinieri l'11 marzo del 1977 in quella via Mascarella dove il Picchio era il primo posto in cui un compagno in difficoltà sarebbe andato a chiedere aiuto.
I suoi 62 anni di vita sono stati troppo pochi per contenere l'umanità che Elio esprimeva. Pochi per lui, pochi per noi, pochi per Silva, pochi per Luca il suo giovane figlio. Le belle parole di Francesca Esposito ce lo hanno ricordato l'altro giorno al Pantheon, Francesca ha detto: per me Elio era l'anarchia, così come me la immaginavo da piccola, una cosa bella.
Ciao Elio.

Le compagne ed i compagni del circolo anarchico "Camillo Berneri" di Bologna

home | sommario | comunicati | archivio | link | contatti