Bologna, 5 Ottobre 2006
Elio ha concluso la sua difficile
malattia lasciando in noi un grande vuoto per l'onestà,
dignità e autorevolezza con la quale ha condotto tutta la sua
vita scevra da volgarità e mediocrità.
Amici e compagni lo salutano venerdì 6 Ottobre alle ore 14 al Pantheon della Certosa di Bologna.
Silva e Luca
Il Circolo Anarchico Camillo Berneri,
P.zza di P.ta S.Stefano 1, sarà aperto per le compagne, compagni
e amici dalle 11 della mattina del 6 Ottobre e resterà aperto
fino a sera, per continuare la giornata ricordando Elio.
Con questo comunicato abbiamo annunciato la morte del nostro compagno e
amico Elio. Compagne, compagni ed amici lo hanno salutato prima della
sua partenza per Ravenna dove è stato tumulato. Un saluto
è stato portato dai Gruppi Anarchici Imolesi, dalla Federazione
Anarchica Milanese, dalla Federazione Anarchica di Reggio Emilia, dallo
spazio sociale anarchico "Libera" di Modena. Tanti compagni (da Torino,
da Venezia, da Firenze e tante altre località) che non hanno
potuto partecipare hanno mandato messaggi di saluto. Un telegramma
è stato spedito alla famiglia dalla Commissione di
Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana.
I compagni e le compagne a lui più vicini (tanti a Bologna e
fuori) sapevano della sua malattia già da quel fatidico 22
dicembre 2005 in cui, lui stesso, ci informò del cancro che
aveva nella testa. Da subito una sentenza inequivocabile: non
operabile. Eppure Elio, con la sua innata smemoratezza che si era
aggravata con la malattia, ha saputo alleviarci la sofferenza che
accompagna l'ultima fase della vita delle persone a noi più
care. Gli siamo stati vicini è più di ogni altro e
più delle umane forze la sua compagna di una vita: Silva.
Elio è stato per noi, per il movimento anarchico di Bologna, una
figura importante. Attivo fin dalla metà degli anni '60,
esponente di quella generazione che dalle rivolte giovanili aveva
trovato nel solco della migliore tradizione del movimento operaio la
pienezza delle proprie aspirazioni: la libertà, l'uguaglianza e
la solidarietà.
Elio è stato anche il precursore di quella precarietà che
è oggi istituita: per lui una scelta di libertà, una
consapevole ricerca di autonomia. Aveva lavorato come annunciatore alla
RAI regionale (e pur avendo superato il concorso non venne assunto per
mancanza di santi in paradiso) e come giornalista alla BBC a Londra (se
ne andò perché gli avevano tagliato un pezzo), aveva
lavorato nel teatro, poi aveva fatto anche il casellante
dell'autostrada, poi, per oltre vent'anni, è stato l'animatore,
il curatore ed il gestore del centro di documentazione anarchico "Il
Picchio" in via Mascarella 24/b, a Bologna. Ultimamente lavorava come
precario nella scuola pubblica, insegnando inglese.
Ma è sicuramente "Il Picchio", l'opera della sua vita. Aperto a
metà degli anni '70, "Il Picchio", si collegava ai "cento fiori"
delle librerie di movimento in cui tutta la stampa sovversiva ed in
particolare quella anarchica e autonoma trovava ampia diffusione. Con
Primo Moroni e tanti altri compagni e compagne che avevano condiviso lo
stesso impegno e lo stesso progetto, aveva dato vita alla "Punti
Rossi", una rete di distribuzione autonoma dai circuiti commerciali che
permetteva alla stampa del movimento rivoluzionario di circolare
liberamente senza soggiacere alle regole del mercato e spesso eludendo
il controllo poliziesco. Questo aveva provocato ad Elio ed ai compagni
del "Picchio", fra i quali anche la sua compagna Silva, i "soliti
fastidi" questurineschi soprattutto nei così detti "anni di
piombo". Ma Elio era fermo nel ribadire che la libertà di stampa
e di espressione non poteva essere negoziata.
Elio era un compagno della Federazione Anarchica Italiana fin dai primi
anni '70. Con tanti altri compagni e compagne aveva contribuito alla
vita dei circoli anarchici bolognesi: il Cafiero, l'Onagro, la Talpa,
il Punkreas, il Berneri. Negli anni del "riflusso" e della repressione
il Picchio non era solo una libreria, era diventato un insostituibile
punto di organizzazione per il movimento anarchico bolognese e per
tanti altri che pur anarchici non erano ma non avevano patrocini
politici di sorta. Con altri e altre aveva partecipato a innumerevoli
iniziative di propaganda e di lotta: dall'antimilitarismo
all'antifascismo, dalle lotte contro il nucleare a quelle contro i CPT.
Accanto a queste azioni "militanti" Elio sosteneva con convinzione e
determinazione tutte le iniziative culturali del movimento. Negli
ultimi anni era nel gruppo di sostegno della rivista ApArte, nel gruppo
organizzatore delle vetrine dell'editoria anarchica.
Così come era sempre stato uno fra i tanti che avevano condotto le lotte degli anni '60 e '70.
Gli accadde anche di dover assistere l'agonia di Francesco Lo Russo, il
compagno di Lotta Continua che venne ucciso, con un colpo alla schiena,
dai carabinieri l'11 marzo del 1977 in quella via Mascarella dove il
Picchio era il primo posto in cui un compagno in difficoltà
sarebbe andato a chiedere aiuto.
I suoi 62 anni di vita sono stati troppo pochi per contenere
l'umanità che Elio esprimeva. Pochi per lui, pochi per noi,
pochi per Silva, pochi per Luca il suo giovane figlio. Le belle parole
di Francesca Esposito ce lo hanno ricordato l'altro giorno al Pantheon,
Francesca ha detto: per me Elio era l'anarchia, così come me la
immaginavo da piccola, una cosa bella.
Ciao Elio.
Le compagne ed i compagni del circolo anarchico "Camillo Berneri" di Bologna