Umanità Nova, n 32 del 15 ottobre 2006, anno 86

inform@zione

Trieste: solidarietà ai compagni torinesi!

Sabato 30 settembre si è svolto a Trieste un presidio di solidarietà ai dieci compagni torinesi antifascisti accusati di devastazione e saccheggio. Circa una decina di compagni e compagne del gruppo anarchico Germinal hanno preparato e portato in una delle piazze del centro cartelloni e striscioni per informare la popolazione cittadina sui fatti di Torino e su altre situazioni repressive in diverse città, come a Milano - dov'è stato nuovamente usato dai giudici il reato di devastazione e saccheggio - e a Lecce - dove 5 compagni/e sono accusati/e di diversi reati, tra cui l'art. 270bis (associazione con finalità di terrorismo).
Su un banchetto, oltre ai soliti libri e giornali, c'erano alcuni dossier di approfondimento su tali questioni. Inoltre è stato distribuito in centinaia di copie un volantino informativo.
La giornata è stata più che positiva, molti passanti si sono fermati incuriositi a leggere i cartelloni e a chiedere maggiori informazioni.
Da segnalare la presenza - modello avvoltoi - di quattro agenti della Digos su una panchina vicina, ma parte questo nulla ha turbato la nostra presenza in piazza, che si è protratta per tutto il pomeriggio.
Ribadiamo la nostra solidarietà militante agli antifascisti torinesi!
Venerdì 6 ottobre Abbiamo fatto una cena-benefit al Germinal per le spese processuali dei compagni torinesi.
per info: gruppoanarchicogerminal@hotmail.com
Un compagno del Germinal

Perugia: sagra anticlericale

S'è svolta a Perugia dal 28 settembre al 1 ottobre la 2ª sagra anticlericale Umbra. L'iniziativa è andata bene e i politici non hanno mancato di dichiarare a gran voce la loro contrarietà. In particolare l'onorevole Ronconi dell'U.D.C. ha fatto un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Interno onorevole Amato chiedendo la soppressione dell'iniziativa. Dunque siamo contenti.
I dibattiti del 29 e 30 settembre con Chiara Gazzola e Giuseppe Gurrieri dell'Associazione per lo sbattezzo sono stati molto animati e il sabato s'è sfidata la divina provvidenza: infatti lo Spirito Santo, sotto forma d'energia elettrica, ha dato notevoli problemi ed il dibattito s'è tenuto al buio: quando si dice "oscurantismo". Nonostante questo c'è stata molta partecipazione da parte della cittadinanza perugina che non s'è sentita offesa dalla sagra come sostenuto dal capogruppo della Margherita Roberto Moretti in una lettera aperta al sindaco dove c'era scritto che la sagra offende i valori laici e cattolici (!) di Perugia e se ne domandava il divieto.
Nel dibattito di sabato ci sono state molte testimonianze da parte di insegnanti sulle ingerenze della chiesa cattolica nelle attività scolastiche, ingerenze incoraggiate dall'Ufficio scolastico Regionale e dai "competenti" assessori regionali.
Domenica 1 ottobre c'è stato lo "sbattezzo" in Piazza 4 novembre e Piazza San Francesco animato da Mala Murga & Malo Tango. Pur essendoci state le necessarie autorizzazioni alcuni vigili comunali hanno contestato la diffusione della rivista LiberaMente edita dall'associazione per lo sbattezzo.
Il programma previsto per i concerti e gli spettacoli teatrali è stato rispettato e molta è stata l'affluenza del pubblico.
Il premio "corvo nero" è stato consegnato a Umberto Pediconi direttore dell'azienda ospedaliera di Perugia per aver cambiato il nome del polo unico ospedaliero da "Silvestrini" a quello di "Santa Maria della Misericordia" che è stato il 1° ospedale perugino nel XIV secolo.
C'è stato pure chi ha proposto il nome di San Nicolò degli Incurabili!
L'iniziativa s'è tenuta nei locali del centro sociale autogestito Ex Mattatoio e ha visto la partecipazione dell'associazione culturale civiltà laica, del Circolo Unione atei agnostici razionalisti di Roma, del Circolo Anarchico Sana Utopia e dei gestori del circolo A.R.C.I. ISLAND di Perugia.
Anticlericali Umbri

Il 7 ottobre in occasione della giornata internazionale di lotta dei migranti si sono svolte iniziative in varie località: di seguito i resoconti di Gradisca e Bologna.

Gradisca: doppia iniziativa contro il Cpt

La scorsa settimana si sono svolte due iniziative contro il Centro di permanenza temporanea di Gradisca d'Isonzo (in Friuli-Venezia Giulia) aperto ormai da sette mesi e oggetto di una lunga mobilitazione che continua ormai da quasi tre anni.
Mercoledì 4 ottobre un presidio di circa venti attivisti ha contestato la visita della commissione ministeriale voluta dal ministero dell'interno Amato e guidata dall'ambasciatore dell'ONU Staffan De Mistura. I manifestanti hanno ribadito l'inutilità di tale commissione e la sua funzione di copertura alle manovre ministeriali riguardo all'immigrazione. Manovre tutt'altro che umanitarie. De Mistura ha cercato un dialogo con i manifestanti, affermando però che il suo lavoro dovrà essere giudicato solo alla fine; gli è stato risposto che il fatto che i Cpt siano galere inumane è risaputo ed i migranti hanno tutto il diritto di evadere e fuggire. Quando la commissione si è avviata verso il centro sono stati scanditi slogan contro il Cpt e contro le politiche razziste del governo.
Le laconiche dichiarazioni di De Mistura al termine della visita sono state: "In questo momento non possiamo dare giudizi. Ciò che possiamo dire è che il centro di Gradisca è una struttura moderna e molto grande (seconda solo a quella di Roma) che ieri ospitava 51 immigrati (su 247 posti letto)".
Sabato 7 ottobre si è svolto un nuovo presidio davanti al Cpt, in occasione della terza giornata di mobilitazione per i diritti dei migranti. In tutta Europa, ed in diverse parti del mondo, i gruppi e le associazioni che si battono contro il razzismo istituzionale e per la libertà di movimento, hanno dato vita a manifestazioni ed iniziative nello stesso giorno. A Gradisca circa 50 persone hanno srotolato uno striscione, distribuito volantini e scandito slogan contro le politiche governative e contro il presidente-padrone della Minerva, cooperativa sociale "rossa" che gestisce il Cpt.
Sappiamo bene che qualsiasi commissione ministeriale è unicamente fumo negli occhi per nascondere la reale politica di questo governo: repressione ed esclusione sociale dei migranti.
La nostra unica arma è la mobilitazione dal basso, autorganizzata, orizzontale.
La lotta contro i Cpt continua!
R. V.

Bologna: migranti in lotta

Anche a Bologna il 7 ottobre ha visto diverse iniziative di lotta. Alla mattina alcune centinaia di persone, in gran parte migranti, ha tenuto un presidio davanti alla prefettura. La manifestazione era organizzata dal Coordinamento Migranti della provincia di Bologna. Erano presenti comunità Rumene, Peruviane, Algerine, Egiziane, Marocchine, Senegalesi, Nigeriane, inoltre diverse decine dei compagni e compagne del movimento antirazzista.
Dopo gli interventi dal microfono una delegazione è stata ricevuta in prefettura per portare al rappresentante del governo le rivendicazioni della piazza.
Nel primo pomeriggio un nutrito presidio ha salutato i reclusi nel CPT di via Mattei; nella giornata precedente un altro presidio aveva contestato gli "umanizzatori" dei CPT che entravano in via Mattei con le targhette del Ministero degli Interni: erano rappresentanti delle forze di sinistra del governo (Verdi, Arci, Ds) che fino a pochi mesi fa gridavano per la chiusura dei CPT.
Nel tardo pomeriggio un corteo ha attraversato il centro di Bologna come conclusione della giornata di lotta. Anche in quest'occasione le parole d'ordine erano: chiudere i CPT, abrogare le leggi razziste, libertà di circolazione, contro le politiche segregazioniste, per l'autorganizzazione dei migranti.
In tutte e tre le occasioni vi è stata una significativa presenza anarchica.
Redb

home | sommario | comunicati | archivio | link | contatti