Sabato 30 settembre si è svolto a Trieste un presidio di
solidarietà ai dieci compagni torinesi antifascisti accusati di
devastazione e saccheggio. Circa una decina di compagni e compagne del
gruppo anarchico Germinal hanno preparato e portato in una delle piazze
del centro cartelloni e striscioni per informare la popolazione
cittadina sui fatti di Torino e su altre situazioni repressive in
diverse città, come a Milano - dov'è stato nuovamente
usato dai giudici il reato di devastazione e saccheggio - e a Lecce -
dove 5 compagni/e sono accusati/e di diversi reati, tra cui l'art.
270bis (associazione con finalità di terrorismo).
Su un banchetto, oltre ai soliti libri e giornali, c'erano alcuni
dossier di approfondimento su tali questioni. Inoltre è stato
distribuito in centinaia di copie un volantino informativo.
La giornata è stata più che positiva, molti passanti si
sono fermati incuriositi a leggere i cartelloni e a chiedere maggiori
informazioni.
Da segnalare la presenza - modello avvoltoi - di quattro agenti della
Digos su una panchina vicina, ma parte questo nulla ha turbato la
nostra presenza in piazza, che si è protratta per tutto il
pomeriggio.
Ribadiamo la nostra solidarietà militante agli antifascisti torinesi!
Venerdì 6 ottobre Abbiamo fatto una cena-benefit al Germinal per le spese processuali dei compagni torinesi.
per info: gruppoanarchicogerminal@hotmail.com
Un compagno del Germinal
S'è svolta a Perugia dal 28 settembre al 1 ottobre la 2ª
sagra anticlericale Umbra. L'iniziativa è andata bene e i
politici non hanno mancato di dichiarare a gran voce la loro
contrarietà. In particolare l'onorevole Ronconi dell'U.D.C. ha
fatto un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Interno onorevole
Amato chiedendo la soppressione dell'iniziativa. Dunque siamo contenti.
I dibattiti del 29 e 30 settembre con Chiara Gazzola e Giuseppe
Gurrieri dell'Associazione per lo sbattezzo sono stati molto animati e
il sabato s'è sfidata la divina provvidenza: infatti lo Spirito
Santo, sotto forma d'energia elettrica, ha dato notevoli problemi ed il
dibattito s'è tenuto al buio: quando si dice "oscurantismo".
Nonostante questo c'è stata molta partecipazione da parte della
cittadinanza perugina che non s'è sentita offesa dalla sagra
come sostenuto dal capogruppo della Margherita Roberto Moretti in una
lettera aperta al sindaco dove c'era scritto che la sagra offende i
valori laici e cattolici (!) di Perugia e se ne domandava il divieto.
Nel dibattito di sabato ci sono state molte testimonianze da parte di
insegnanti sulle ingerenze della chiesa cattolica nelle attività
scolastiche, ingerenze incoraggiate dall'Ufficio scolastico Regionale e
dai "competenti" assessori regionali.
Domenica 1 ottobre c'è stato lo "sbattezzo" in Piazza 4 novembre
e Piazza San Francesco animato da Mala Murga & Malo Tango. Pur
essendoci state le necessarie autorizzazioni alcuni vigili comunali
hanno contestato la diffusione della rivista LiberaMente edita
dall'associazione per lo sbattezzo.
Il programma previsto per i concerti e gli spettacoli teatrali è
stato rispettato e molta è stata l'affluenza del pubblico.
Il premio "corvo nero" è stato consegnato a Umberto Pediconi
direttore dell'azienda ospedaliera di Perugia per aver cambiato il nome
del polo unico ospedaliero da "Silvestrini" a quello di "Santa Maria
della Misericordia" che è stato il 1° ospedale perugino nel
XIV secolo.
C'è stato pure chi ha proposto il nome di San Nicolò degli Incurabili!
L'iniziativa s'è tenuta nei locali del centro sociale
autogestito Ex Mattatoio e ha visto la partecipazione dell'associazione
culturale civiltà laica, del Circolo Unione atei agnostici
razionalisti di Roma, del Circolo Anarchico Sana Utopia e dei gestori
del circolo A.R.C.I. ISLAND di Perugia.
Anticlericali Umbri
Il 7 ottobre in occasione della
giornata internazionale di lotta dei migranti si sono svolte iniziative
in varie località: di seguito i resoconti di Gradisca e Bologna.
La scorsa settimana si sono svolte due iniziative contro il Centro
di permanenza temporanea di Gradisca d'Isonzo (in Friuli-Venezia
Giulia) aperto ormai da sette mesi e oggetto di una lunga mobilitazione
che continua ormai da quasi tre anni.
Mercoledì 4 ottobre un presidio di circa venti attivisti ha
contestato la visita della commissione ministeriale voluta dal
ministero dell'interno Amato e guidata dall'ambasciatore dell'ONU
Staffan De Mistura. I manifestanti hanno ribadito l'inutilità di
tale commissione e la sua funzione di copertura alle manovre
ministeriali riguardo all'immigrazione. Manovre tutt'altro che
umanitarie. De Mistura ha cercato un dialogo con i manifestanti,
affermando però che il suo lavoro dovrà essere giudicato
solo alla fine; gli è stato risposto che il fatto che i Cpt
siano galere inumane è risaputo ed i migranti hanno tutto il
diritto di evadere e fuggire. Quando la commissione si è avviata
verso il centro sono stati scanditi slogan contro il Cpt e contro le
politiche razziste del governo.
Le laconiche dichiarazioni di De Mistura al termine della visita sono
state: "In questo momento non possiamo dare giudizi. Ciò che
possiamo dire è che il centro di Gradisca è una struttura
moderna e molto grande (seconda solo a quella di Roma) che ieri
ospitava 51 immigrati (su 247 posti letto)".
Sabato 7 ottobre si è svolto un nuovo presidio davanti al Cpt,
in occasione della terza giornata di mobilitazione per i diritti dei
migranti. In tutta Europa, ed in diverse parti del mondo, i gruppi e le
associazioni che si battono contro il razzismo istituzionale e per la
libertà di movimento, hanno dato vita a manifestazioni ed
iniziative nello stesso giorno. A Gradisca circa 50 persone hanno
srotolato uno striscione, distribuito volantini e scandito slogan
contro le politiche governative e contro il presidente-padrone della
Minerva, cooperativa sociale "rossa" che gestisce il Cpt.
Sappiamo bene che qualsiasi commissione ministeriale è
unicamente fumo negli occhi per nascondere la reale politica di questo
governo: repressione ed esclusione sociale dei migranti.
La nostra unica arma è la mobilitazione dal basso, autorganizzata, orizzontale.
La lotta contro i Cpt continua!
R. V.
Anche a Bologna il 7 ottobre ha visto diverse iniziative di lotta.
Alla mattina alcune centinaia di persone, in gran parte migranti, ha
tenuto un presidio davanti alla prefettura. La manifestazione era
organizzata dal Coordinamento Migranti della provincia di Bologna.
Erano presenti comunità Rumene, Peruviane, Algerine, Egiziane,
Marocchine, Senegalesi, Nigeriane, inoltre diverse decine dei compagni
e compagne del movimento antirazzista.
Dopo gli interventi dal microfono una delegazione è stata
ricevuta in prefettura per portare al rappresentante del governo le
rivendicazioni della piazza.
Nel primo pomeriggio un nutrito presidio ha salutato i reclusi nel CPT
di via Mattei; nella giornata precedente un altro presidio aveva
contestato gli "umanizzatori" dei CPT che entravano in via Mattei con
le targhette del Ministero degli Interni: erano rappresentanti delle
forze di sinistra del governo (Verdi, Arci, Ds) che fino a pochi mesi
fa gridavano per la chiusura dei CPT.
Nel tardo pomeriggio un corteo ha attraversato il centro di Bologna
come conclusione della giornata di lotta. Anche in quest'occasione le
parole d'ordine erano: chiudere i CPT, abrogare le leggi razziste,
libertà di circolazione, contro le politiche segregazioniste,
per l'autorganizzazione dei migranti.
In tutte e tre le occasioni vi è stata una significativa presenza anarchica.
Redb