Umanità Nova, n 33 del 22 ottobre 2006, anno 86

inform@zione

Per uno spazio anarchico in Versilia

La ricerca di una sede, di uno spazio che divenga punto anarchico di riferimento e attività in Versilia, si è concretizzata sabato 7 ottobre a Querceta, nel comune di Seravezza (LU), con l'occupazione e la liberazione, purtroppo temporanea, di uno stabile abbandonato da diversi anni. Un sentito ringraziamento ai compagni massesi, carrarini e spezzini che sono venuti a darci una mano. Di seguito riportiamo il volantino che, come Gruppo anarchico versiliese, abbiamo diffuso nei giorni successivi all'iniziativa.
"Apriamo spazi di libertà! Nella mattina di sabato 7 ottobre siamo entrati all'interno di uno stabile situato nelle vicinanze del sottopassaggio ferroviario di Querceta (LU), stabile di proprietà comunale e da anni in stato di abbandono. Abbiamo iniziato a pulire il posto da sporcizia, erbacce, rovi e pattume vario.
Dopo poco tempo, mentre eravamo all'opera con falce, pennato, rastrelli e sacchi neri, contradaioli inviperiti, vigili, cc ed assessori comunali ci "informano" che lo stabile è stato ceduto in comodato alla contrada "La Quercia" (che dispone già di spazi pubblici presso la sala Cope a Querceta) con deliberazione della giunta comunale di Seravezza del 21 settembre. Decidiamo di uscire, ma torneremo.
Perché abbiamo bisogno di uno spazio in cui realizzare una sala di lettura, consultazione e diffusione di libri e riviste del movimento anarchico e libertario.
Non è tollerabile che spazi ed edifici pubblici marciscano e cadano a pezzi mentre le associazioni del nostro territorio non hanno punti di ritrovo.
Più decisi di prima, con la pratica della libertà e dell'autogestione, noi continueremo a lottare per raggiungere il nostro obiettivo. A presto."
L'incaricato

Venezia: In piazza la complicità tra migranti e precari

Sabato 14 ottobre, si è svolta a Venezia una manifestazione indetta dalla Rete Antirazzista, contro la legge Bossi-Fini e la precarietà sociale.
La situazione veneziana, oltre alle preoccupazioni conseguenti alle poco rassicuranti prospettive legislative del governo di centro-sinistra in materia di immigrazione, vede sia l'Amministrazione regionale (di centrodestra) che quella comunale (di centrosinistra) responsabili di politiche discriminanti e vessatorie nei confronti dei migranti che vivono svolgendo l'attività di venditori ambulanti.
Recentemente, a riguardo, l'illuminato sindaco Cacciari ha dichiarato compiaciuto che "lo sforzo per contrastare il commercio abusivo da parte di polizia municipale, questura, carabinieri, guardia di finanza si sta sviluppando con grande intensità e i risultati lo dimostrano".
Evidentemente, per il noto filosofo il fatto che la caccia agli "abusivi" e agli "irregolari" comporti il fatto che, ogni mese, decine di esseri umani finiscano reclusi nei Cpt o vengano espulsi a forza, è un problema del tutto irrilevante.
Al corteo -un po' troppo condito di uniformi statali e municipali varie- hanno partecipato diverse centinaia di migranti e soggetti solidali, tra i quali gli/le aderenti al centro sociale Zona Bandita (sotto sgombero), gli occupanti kurdi di Casa Newroz e gli anarchici, presenti con lo striscione "Spazi sociali per l'autogestione - Nessuno spazio al razzismo" .
Red-VE

Il Papa contro Indymedia II

Più di un anno fa (vedi UN n.16 dell'8/05/05, "Il Papa contro Indymedia") fu diffusa la notizia dell'avvio di un procedimento giudiziario contro Indymedia basato su una presunta offesa al pontefice pubblicata da qualche anonimo utente sulle pagine web del sito italiano.
Ragionevolmente si pensava che l'iniziativa fosse stata lasciata cadere in quanto era un palese tentativo di colpire un mezzo di comunicazione, uno tra i tanti, che aveva salutato l'elezione di J. Ratzinger facendo leva sulla satira e sull'ironia. Nelle settimane successive alla proclamazione si erano infatti susseguiti, in Italia ed all'estero, una serie di articoli e di vignette basate spesso sull'equazione "papa tedesco" = "papa nazista" e persino "il manifesto" aveva titolato la prima pagina - "Il pastore tedesco" - una scelta decisamente pesante.
La scorsa settimana è arrivata notizia che la Corte Superiore di Giustizia brasiliana (il nome di dominio "indymedia.org" è registrato in quel paese) ha accolto la rogatoria internazionale contro Indymedia partita dalla Procura della Repubblica di Roma. È questo il primo passo verso una possibile richiesta di oscuramento o di sequestro del sito.
I mesi trascorsi dall'avvio del procedimento hanno visto un altro episodio che fa assumere all'attacco portato contro un media indipendente una importanza particolare; ci riferiamo, ovviamente, alla nota questione delle "vignette sataniche". Tutto il "mondo occidentale" ha bollato come estremamente pericolose le pretese di chi voleva vietare la pubblicazione di vignette che offendevano l'Islam e, soprattutto i commentatori più reazionari, hanno strillato a lungo contro questo tentativo di limitare la libertà di espressione e di critica.
Tutti questi paladini stanno osservando, almeno per il momento, il più tombale silenzio, come se un conto fossero le vignette contro Maometto ed un altro quelle contro il Papa. La cosa non ci meraviglia, ne ci lamentiamo di tale ipocrisia in quanto sappiamo che, parafrasando Orwell, "tutte le religioni sono uguali ma alcune religioni sono più uguali delle altre".
Pepsy

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