Ultimamente, quando organizziamo iniziative pubbliche a Parma, siamo
colpiti da nevicate epocali, solleoni da record o acquazzoni
equatoriali. Questa volta, però, la pioggia non ha impedito che
le iniziative organizzate dal gruppo anarchico Antonio Cieri in
collaborazione con l'Ateneo Libertario, su incarico della Federazione
Anarchica Italiana, ottenessero un ottimo e confortante (finalmente!)
risultato, sia in termini quantitativi che qualitativi.
Venerdì 20 ottobre, presso il circolo Argonne, dopo il consueto
incontro con la stampa locale, è stata inaugurata l'importante e
completa mostra dei manifesti antifascisti stampati in Spagna durante
la rivoluzione, che ha riscosso notevoli apprezzamenti. A seguire,
davanti a più di un centinaio di persone, è stato
proiettato il filmato di Paco Rios "Vivir la utopia!":
professionalmente curato dai compagni dell'Archivio Storico della FAI
di Imola, che non smetteremo mai di ringraziare, il documentario ha
riproposto immagini d'epoca ed interviste a militanti rivoluzionari
direttamente coinvolti negli avvenimenti rivoluzionari, riuscendo ad
informare ed ad emozionare allo stesso tempo tutti i convenuti. Quindi,
una cena con un menù derivato dai ricettari dei miliziani
spagnoli (anche con qualche sana reinterpretazione...) ha allietato la
serata.
Sabato 21 ottobre, presso i locali dell'Istituto Storico della
Resistenza, si è invece tenuta la prevista giornata di studi, a
cui hanno assistito, nell'arco della giornata, almeno 150 persone, che
hanno seguito con grande attenzione.
Dopo una veloce presentazione di Massimiliano Ilari, del comitato
organizzatore, è stato proiettato l'intervento di Claudio Venza,
Professore presso l'Università di Trieste, che purtroppo, a
causa di problemi di salute, non ha potuto partecipare direttamente ai
lavori: per questa ragione, si era provveduto precedentemente a filmare
il suo intervento, incentrato sulla storia dell'anarchismo spagnolo dal
1868 agli anni '30. La comunicazione appassionante ha toccato tutte le
tappe salienti dello sviluppo del pensiero libertario in terra iberica,
evidenziando anche i nodi critici sia interno al movimento stesso che
rispetto all'impatto con la realtà spagnola più generale.
Marco Minardi, ricercatore dell'Istituto Storico della Resistenza, ha
delineato il profilo degli antifascisti parmensi che combatterono in
Spagna, utilizzando allo scopo, in modo molto attento e consapevole,
anche fonti particolari come le lettere personali. Renato Simoni,
docente presso il liceo cantonale di Mendrisio, ha spiegato la
realtà delle collettizzazioni rurali compiute durante la guerra
civile, approfondendo in particolare l'esperienza di Cretas, piccolo
paese aragonese al confine con la Catalogna, e riuscendo quindi a
soddisfare in modo documentato ed esauriente l'interesse dei convenuti
su un tema tanto importante.
Prima della pausa-pranzo, è stato trasmesso il filmato "Italiani
in Spagna", curato da C. Venza e P. Gobetti, e contenente sei
interviste ad antifascisti italiani combattenti durante la rivoluzione,
che ha letteralmente inchiodato tutti alle seggiole.
La sessione pomeridiana, preceduta dalla visione di altri filmati di
repertorio, è iniziata con l'intervento di Walter Siri,
redattore della rivista "Liberamente", che ha spiegato l'importanza
dell'anticlericalismo nella Spagna degli anni '30, essendo questo un
tema imprescindibile nell'analisi di quegli avvenimenti. Massimiliano
Ilari, dottore di ricerca presso l'Università di Trento, ha
invece illustrato la pesantissima repressione che subirono i libertari,
così come l'intera popolazione spagnola, a seguito della
vittoria di Franco, cercando di evidenziare i punti focali della
questione. Fulvio Abbate, noto scrittore e commentatore su alcuni
giornali nazionali, ha tracciato l'itinerario esistenziale di Garcia
Oliver, raccontando in modo estremamente interessante i motivi e le
modalità che lo hanno portato a "riscoprire" una figura in un
certo senso "scomoda" della storia anarchica. Alfredo Gonzales,
redattore della rivista spagnola "Germinal", ha invece spiegato, in un
lungo e stimolante intervento, la natura assolutamente particolare che
ha legato le idee libertarie, da sempre, al popolo spagnolo. Alfredo,
in particolare, con la sua eloquenza brillante (e compiuta tutta in
lingua italiana!) ed allo stesso tempo estremamente chiara, ha
appassionato il pubblico presente, con un intervento che, partito dal
tempo della Prima Internazionale, è arrivato fino ai giorni
nostri, evidenziando ogni aspetto problematico.
Domenica 22 ottobre, una delegazione di compagni si è recata a
Baganzola, piccola frazione di Parma nella quale l'amministrazione
comunale, negli anni '80, ha intitolato una piazzetta ad Antonio Cieri,
anarchico originario di Vasto, che morì sul fronte di Huesca
(Spagna) nell'aprile del 1937. Nonostante la scelta compiuta dal Comune
di Parma, che ha relegato in periferia una personalità di
così grande importanza nella storia locale, ugualmente i
compagni hanno ritenuto di porre un ricordo floreale in ricordo.
Successivamente, la delegazione si è trasferita in città,
nel popolare e centrale Borgo del Naviglio, dove almeno una ottantina
di persone ha potuto assistere all'inaugurazione della lapide, scoperta
dal piccolo Sebastian Ilari, in memoria di Cieri, che proprio in quella
zona si distinse nell'agosto del 1922, comandando gli Arditi del Popolo
durante le Barricate antifasciste. Precedentemente, Massimo Franzoni,
del gruppo FAI di Parma, ha spiegato l'importanza dell'iniziativa,
nell'ambito del riconoscimento della memoria storica dei libertari che
deve tornare ad essere riscoperta e valorizzata. Massimo Ortalli,
dell'Archivio Storico della FAI di Imola, ha invece fatto
un'interessantissima comunicazione proprio su Antonio Cieri,
ricordandone le gesta e l'importanza. Da segnalare la presenza di una
delegazione dell'amministrazione comunale di Vasto, che con nostro
grande piacere ha voluto partecipare al ricordo del loro concittadino,
dimenticato per decenni anche dalla storiografia ufficiale abruzzese.
I compagni organizzatori tendono a ringraziare sentitamente tutti i
partecipanti all'iniziativa; l'Istituto Storico della Resistenza; il
Circolo Argonne; tutti i relatori, davvero encomiabili; L'Archivio
Storico della FAI; Lorenzo il cuoco provetto; Claudio Venza per i
continui suggerimenti e consulenze; i compagni Piero Pollutri , robusto
ponte con l'Abruzzo e Fabio Dolci per la veste grafica delle locandine,
tutti coloro dei quali ci stiamo adesso dimenticando, e che ci
perdoneranno.
In particolare, però, una menzione va fatta per Claudio
Mazzolani di Imola, Alfredo Gonzales di Madrid, e... per noi stessi:
concedetecelo!
Massimiliano Ilari