Umanità Nova, n 34 del 29 ottobre 2006, anno 86

70mo Rivoluzione spagnola - La tre giorni di Parma
Vivere l'utopia!


Ultimamente, quando organizziamo iniziative pubbliche a Parma, siamo colpiti da nevicate epocali, solleoni da record o acquazzoni equatoriali. Questa volta, però, la pioggia non ha impedito che le iniziative organizzate dal gruppo anarchico Antonio Cieri in collaborazione con l'Ateneo Libertario, su incarico della Federazione Anarchica Italiana, ottenessero un ottimo e confortante (finalmente!) risultato, sia in termini quantitativi che qualitativi.
Venerdì 20 ottobre, presso il circolo Argonne, dopo il consueto incontro con la stampa locale, è stata inaugurata l'importante e completa mostra dei manifesti antifascisti stampati in Spagna durante la rivoluzione, che ha riscosso notevoli apprezzamenti. A seguire, davanti a più di un centinaio di persone, è stato proiettato il filmato di Paco Rios "Vivir la utopia!": professionalmente curato dai compagni dell'Archivio Storico della FAI di Imola, che non smetteremo mai di ringraziare, il documentario ha riproposto immagini d'epoca ed interviste a militanti rivoluzionari direttamente coinvolti negli avvenimenti rivoluzionari, riuscendo ad informare ed ad emozionare allo stesso tempo tutti i convenuti. Quindi, una cena con un menù derivato dai ricettari dei miliziani spagnoli (anche con qualche sana reinterpretazione...) ha allietato la serata.
Sabato 21 ottobre, presso i locali dell'Istituto Storico della Resistenza, si è invece tenuta la prevista giornata di studi, a cui hanno assistito, nell'arco della giornata, almeno 150 persone, che hanno seguito con grande attenzione.
Dopo una veloce presentazione di Massimiliano Ilari, del comitato organizzatore, è stato proiettato l'intervento di Claudio Venza, Professore presso l'Università di Trieste, che purtroppo, a causa di problemi di salute, non ha potuto partecipare direttamente ai lavori: per questa ragione, si era provveduto precedentemente a filmare il suo intervento, incentrato sulla storia dell'anarchismo spagnolo dal 1868 agli anni '30. La comunicazione appassionante ha toccato tutte le tappe salienti dello sviluppo del pensiero libertario in terra iberica, evidenziando anche i nodi critici sia interno al movimento stesso che rispetto all'impatto con la realtà spagnola più generale. Marco Minardi, ricercatore dell'Istituto Storico della Resistenza, ha delineato il profilo degli antifascisti parmensi che combatterono in Spagna, utilizzando allo scopo, in modo molto attento e consapevole, anche fonti particolari come le lettere personali. Renato Simoni, docente presso il liceo cantonale di Mendrisio, ha spiegato la realtà delle collettizzazioni rurali compiute durante la guerra civile, approfondendo in particolare l'esperienza di Cretas, piccolo paese aragonese al confine con la Catalogna, e riuscendo quindi a soddisfare in modo documentato ed esauriente l'interesse dei convenuti su un tema tanto importante.
Prima della pausa-pranzo, è stato trasmesso il filmato "Italiani in Spagna", curato da C. Venza e P. Gobetti, e contenente sei interviste ad antifascisti italiani combattenti durante la rivoluzione, che ha letteralmente inchiodato tutti alle seggiole.
La sessione pomeridiana, preceduta dalla visione di altri filmati di repertorio, è iniziata con l'intervento di Walter Siri, redattore della rivista "Liberamente", che ha spiegato l'importanza dell'anticlericalismo nella Spagna degli anni '30, essendo questo un tema imprescindibile nell'analisi di quegli avvenimenti. Massimiliano Ilari, dottore di ricerca presso l'Università di Trento, ha invece illustrato la pesantissima repressione che subirono i libertari, così come l'intera popolazione spagnola, a seguito della vittoria di Franco, cercando di evidenziare i punti focali della questione. Fulvio Abbate, noto scrittore e commentatore su alcuni giornali nazionali, ha tracciato l'itinerario esistenziale di Garcia Oliver, raccontando in modo estremamente interessante i motivi e le modalità che lo hanno portato a "riscoprire" una figura in un certo senso "scomoda" della storia anarchica. Alfredo Gonzales, redattore della rivista spagnola "Germinal", ha invece spiegato, in un lungo e stimolante intervento, la natura assolutamente particolare che ha legato le idee libertarie, da sempre, al popolo spagnolo. Alfredo, in particolare, con la sua eloquenza brillante (e compiuta tutta in lingua italiana!) ed allo stesso tempo estremamente chiara, ha appassionato il pubblico presente, con un intervento che, partito dal tempo della Prima Internazionale, è arrivato fino ai giorni nostri, evidenziando ogni aspetto problematico.
Domenica 22 ottobre, una delegazione di compagni si è recata a Baganzola, piccola frazione di Parma nella quale l'amministrazione comunale, negli anni '80, ha intitolato una piazzetta ad Antonio Cieri, anarchico originario di Vasto, che morì sul fronte di Huesca (Spagna) nell'aprile del 1937. Nonostante la scelta compiuta dal Comune di Parma, che ha relegato in periferia una personalità di così grande importanza nella storia locale, ugualmente i compagni hanno ritenuto di porre un ricordo floreale in ricordo. Successivamente, la delegazione si è trasferita in città, nel popolare e centrale Borgo del Naviglio, dove almeno una ottantina di persone ha potuto assistere all'inaugurazione della lapide, scoperta dal piccolo Sebastian Ilari, in memoria di Cieri, che proprio in quella zona si distinse nell'agosto del 1922, comandando gli Arditi del Popolo durante le Barricate antifasciste. Precedentemente, Massimo Franzoni, del gruppo FAI di Parma, ha spiegato l'importanza dell'iniziativa, nell'ambito del riconoscimento della memoria storica dei libertari che deve tornare ad essere riscoperta e valorizzata. Massimo Ortalli, dell'Archivio Storico della FAI di Imola, ha invece fatto un'interessantissima comunicazione proprio su Antonio Cieri, ricordandone le gesta e l'importanza. Da segnalare la presenza di una delegazione dell'amministrazione comunale di Vasto, che con nostro grande piacere ha voluto partecipare al ricordo del loro concittadino, dimenticato per decenni anche dalla storiografia ufficiale abruzzese.
I compagni organizzatori tendono a ringraziare sentitamente tutti i partecipanti all'iniziativa; l'Istituto Storico della Resistenza; il Circolo Argonne; tutti i relatori, davvero encomiabili; L'Archivio Storico della FAI; Lorenzo il cuoco provetto; Claudio Venza per i continui suggerimenti e consulenze; i compagni Piero Pollutri , robusto ponte con l'Abruzzo e Fabio Dolci per la veste grafica delle locandine, tutti coloro dei quali ci stiamo adesso dimenticando, e che ci perdoneranno.
In particolare, però, una menzione va fatta per Claudio Mazzolani di Imola, Alfredo Gonzales di Madrid, e... per noi stessi: concedetecelo!

Massimiliano Ilari

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