Quello che segue è il ricordo
di un amico e compagno di Brad Will, il mediattivista ammazzato il 27
ottobre Oaxaca mentre riprendeva l'assalto a mano armata di
paramilitari al servizio di Ulises Ruiz, il governatore dello stato, il
cui palazzo del governo è stato occupato dagli insorti dal 14
giugno, giorno della strage dei maestri, al 29 ottobre, quando le
truppe federali hanno attaccato "La Comune di Oaxaca". Un
ringraziamento a TAZ per la traduzione in "tempo reale" realizzata per
UN.
New York City, Usa
Bradley Roland Will 1970-2006 - La storia più difficile da scrivere.
Stavo organizzando una serata in preparazione della Critical Mass di
Halloween, quando un mio amico infilato in un costume da drago mi
diceva che c'era della gente che mi cercava, e che il mio amico di
vecchia data nonché compagno di stanza Brad Will forse era stato
ammazzato da uomini armati a Oaxaca, in Messico.
Ok, sapevo bene che almeno nove persone erano già morte da
quando l'Assemblea Popolare del Popolo di Oaxaca (APPO) aveva preso il
controllo della città negli ultimi mesi, ma Brad non poteva
essere stato ammazzato sul serio. Non potevano aver sparato a Brad.
Dopo tutto era un giornalista, un giornalista "gringo" più che
altro. E per di più conoscevo Brad e mi aspettavo di vederlo
domani al suo ritorno a casa. E allora, come poteva essere morto?
C'erano molte persone alla festa che conoscevano Brad e non ebbero
più voglia di divertirsi. L'orribile notizia era stata
confermata, c'erano anche delle foto in rete, che non avrei mai e poi
mai voluto vedere.
Quando i paramilitari sono arrivati alla barricata tre a Santa Lucia
del Camino, Brad era pronto, videocamera alla mano. Quando i
paramilitari hanno cominciato a fare fuoco sui manifestanti, questi
hanno risposto con pietre, fionde e petardi. Brad era armato solo della
sua videocamera, dritto davanti a loro, finché dopo un breve
momento di calma tra uno sparo e l'altro, è stato colpito due
volte al petto. È morto mentre lo portavano all'ospedale.
Esteban Zurita Lopez e un insegnante, Emilio Alonso Fabianuntil, sono
stati ammazzati anche loro, sulle barricate, venerdì.
La presenza di Brad la si avvertiva ovunque nel giro dell'attivismo
newyorkese. Aveva un sacco di energia e partecipava a molte lotte.
Quando un piccolo collettivo no-profit con cui lavoro cominciò a
cercare un locale, dopo averne perso uno in affitto, Brad si
offrì di mettere una grossa somma di denaro per sostenere il
progetto. Nessuno glielo aveva chiesto o lo aveva preteso, né
lui aveva interesse a dire la sua in merito al nostro progetto. Il
fatto è che Brad era semplicemente una persona generosa alla
quale stava a cuore il cambiamento e che voleva vedere più spazi
di aggregazione in città.
Brad era uno che si sentiva tranquillamente a suo agio nelle situazioni
più diverse: facendo yoga a Central Park con i suoi amici
crudisti, cantando ai falò con gli eco-hippy e gli attivisti di
Earth First! in mezzo alla natura selvaggia, oppure pogando a un
concerto punk in uno dei più sgangherati e un tempo illegali
luoghi di ritrovo di New York: il C-Squat. Era un performer che amava
esibirsi con una chitarra acustica o facendo il mangiafuoco. Brad era
anarchico, dalla testa ai piedi: lui credeva nella possibilità
di rendere il mondo un posto giusto, senza gerarchia e oppressione. La
sua morte è stata tanto politica quanto la vita che ha vissuto.
"Perché il popolo lotta per la libertà mentre gli sbirri
combattono solo per soldi / E finché la verità è
nei nostri cuori siamo sicuri che un giorno vinceremo / Non
tremerò quando il guanto di ferro spunterà da quello di
velluto / Ti starò accanto, fratello, e difenderò questa
terra che amo".
(di Desert Rat e Brad)
Tratto da:
http://www.ainfos.ca:81/en/ainfos18716.html
Traduzione:
TAZ - laboratorio di comunicazione libertaria