Lo sciopero generale del 17 novembre è un momento di lotta
importantissimo che avviene in una fase in cui la vita di tutti
è segnata dalla precarietà e dall'incertezza.
I padroni e lo stato basano sull'inquietudine e su una dilagante paura
del futuro il loro dominio e il loro controllo sulla società.
La Finanziaria del governo Prodi attacca in maniera subdola e invadente
i già vacillanti diritti della classe lavoratrice colpendo
direttamente i salari e le pensioni.
Questa Finanziaria:
- impone ai lavoratori di scegliere se consegnare il TFR ai fondi
pensione gestiti da banche, compagnie assicurative e CGIL, CISL e UIL
– oggi più che mai fiancheggiatori dei padroni – che
li daranno in pasto al mercato azionario, oppure all'INPS che lo
trasferirà allo stato per finanziare le opere di devastazione
ambientale;
- diminuisce i trasferimenti agli enti locali tagliando ulteriormente
servizi essenziali (asili, trasporti pubblici, assistenza) scaricando
le spese sui lavoratori;
- diminuisce il costo del lavoro a favore delle imprese che godranno di
cospicui finanziamenti a copertura di quanto perso con il trasferimento
del TFR.
E poi ancora tagli alla scuola pubblica, alla ricerca, alla
sanità: tutti soldi scippati al benessere collettivo e dirottati
nel finanziamento delle missioni militari nei tanti fronti di guerra
(Afganistan, Iraq, Libano, ecc.).
Questo sciopero generale è essenziale perché costituisce
la prima vera risposta autonoma e intransigente al progetto politico
che sta dietro la manovra del governo: l'opposizione sociale deve
essere capace di legare il rifiuto di questa Finanziaria al rifiuto del
governo Prodi che scippa i soldi ai lavoratori a beneficio del capitale
e delle politiche di guerra.
Scioperare il 17 novembre diventa fondamentale per opporsi radicalmente
alla precarietà, arma di ricatto costante che il sistema
politico ed economico agita per tenere sotto scacco più di una
generazione di persone alle quali il potere vuole negare il futuro.
Facciamo appello a tutti i lavoratori, i precari, i disoccupati, gli
studenti, i senza casa, gli immigrati e tutti i soggetti colpiti
dall'abuso e dall'arroganza di questo governo a scioperare e
manifestare non solo per rivendicare il giusto diritto a un salario, a
una pensione, a un lavoro dignitosi, ma soprattutto per cominciare a
costruire ovunque percorsi alternativi di organizzazione del lavoro,
delle lotte e dell'esistenza: non ci sono né mai ci saranno,
governi amici.
Contro la finanziaria di guerra, contro il governo Prodi!
Contro lo stato e il capitale!
Autorganizzazione delle lotte, autogestione della società, azione diretta!
Commissione di corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana – FAI
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