Nello stato di Oaxaca c'è una località, nota anche in
Italia, si tratta di Puerto Escondido, meta di una malinconica fuga
raccontata in un libro e in un film. Una storia che si incastrerebbe
benissimo con quanto accaduto (vedi UN n. 35 e n. 36 del 2006) in
queste ultime settimane. Gli ultimi sono stati giorni molto diversi da
quelli precedenti, così densi di avvenimenti, e sebbene lontani
hanno trovato una eco anche da noi grazie soprattutto alle reti
dell'informazione indipendente.
Dopo la straordinaria manifestazione di domenica 5, la mobilitazione
è proseguita, seppure in tono minore, ma non per questo meno
significativo.
Gli avvenimenti di quest'ultima settimana hanno mostrato da una parte
una diminuzione dei momenti di lotta di strada, cosa facilmente
prevedibile e dall'altra il passaggio ad una fase di lotta politica.
Lunedì 6 alcune migliaia di insegnanti (provenienti da diverse
località), quelli che hanno dato inizio alla lotta, hanno fatto
un corteo chiedendo ancora una volta la partenza delle forze di
occupazione poliziesche e le dimissioni del Governatore. Nel pomeriggio
ha avuto termine lo sciopero della fame, durato 3 settimane, che alcuni
militanti della APPO stavano facendo a Città del Messico.
Martedì 7 le strade cittadine sono state percorse da un corteo
di sostenitori del "Partito Revolucionario Institucional" che
marciavano dietro uno striscione che chiedeva "Fuori la APPO dalla
Università". Mentre si svolgeva questa manifestazione gli
studenti hanno occupato la Facoltà di Medicina, indicendo un
blocco delle attività per 24 ore in sostegno alla lotta. Nel
pomeriggio sono le donne a manifestare nel centro di Oaxaca, la
manifestazione è costretta a subire continue provocazioni dalla
polizia.
Mercoledì 8 è iniziato con i colpi sparati da
"sconosciuti" contro una delle barricate che sono ancora in piedi in
città. Nella mattinata una manifestazione partita dalla
Città Universitaria raggiunge il centro. Alcuni dirigenti della
APPO chiedono ospitalità alla Chiesa per evitare di essere fatti
oggetto di violenza o di arresto.
Giovedì 9 ancora spari contro le barricate e manifestazioni di solidarietà di insegnanti.
Alcune scuole hanno riaperto e gli studenti tornano in classe sotto la
"protezione" della polizia. Il Rettore ha annunciato che
l'Università riaprirà i battenti lunedì 13
novembre. Ancora arresti e violenze, sebbene si tratti di casi isolati,
da parte della polizia.
Venerdì 10 inizia il Congresso costitutivo della APPO. I media
ufficiali riportano la notizia che la polizia ha deciso di cambiare
tattica, passando dalla "contenzione delle proteste" al "controllo
della città". A Città del Messico e in altre
località continuano le manifestazioni in appoggio alla lotta.
Arriva ad Oaxaca una carovana solidale partita dal Chiapas. Proseguono
gli arresti.
Sabato 11 secondo giorno del Congresso della APPO. In città si
svolge anche un incontro nazionale studentesco. Una carovana di 800
persone parte da Città del Messico in direzione di Oaxaca, il
presidio permanente nella capitale messicana si sposta davanti al
Senato.
Domenica 12 si conclude il Congresso e arriva in città la
carovana di appoggio partita dalla capitale federale. In mattinata
corteo.
L'arcivescovo di Oaxaca dichiara che la chiesa non darà rifugio
ai militanti della APPO in quanto è lo Stato il garante (sic!)
della loro sicurezza; nella capitale la polizia presidia la Cattedrale.
Questa scarna cronaca, è stata ripresa principalmente dai siti
web, in quanto "Radio Universidad" ha avuto diversi problemi con le
trasmissioni via Internet ed ha dato, ovviamente, il massimo spazio
alla trasmissione dei lavori del Congresso della APPO.
Negli ultimi giorni è stata anche diffusa, dai media ufficiali,
la notizia che il Governatore era intenzionato a presentare una
proposta di "riforma", per risolvere (bontà sua) alcuni dei
problemi presenti nel paese. A quanto è dato sapere, durante lo
svolgimento del Congresso della APPO, la proposta è stata
rifiutata. Il movimento comunque non demorde: questa settimana sono
previste una mobilitazione di massa per lunedì 13, un corteo
degli studenti per martedì 14 ed una marcia regionale dei
lavoratori della scuola per mercoledì 15.
È ancora presto per conoscere i risultati del Congresso nel
quale la APPO prova a diventare un movimento politico e, con tutta
probabilità, sarà da questi che si capirà se, ed
in che modi, la lotta di Oaxaca avrà un seguito.
Pepsy