Umanità Nova, n 37 del 19 novembre 2006, anno 86

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L'Aquila: Assemblea studentesca indipendente

Giovedì 9 novembre, all'Aula F di Palazzo Camponevskij si è tenuto il primo incontro del ciclo "Precariare ingrassa". Organizzato dal Collettivo Studentesco Indipendente, dai Comitati di Base Studenti Libertari, dal Coordinamento Libertario lavoratori immateriali della conoscenza e con l'intervento di Giordano Cotichelli è stato affrontato il fenomeno precarietà. Formazione, ricerca, sanità, lavoro, migrazioni; una panoramica critica a livello globale e locale su questa condizione di subordinazione e controllo sociale. Un problema reale che coinvolge milioni di individui, una condizione materiale con la quale confrontarsi e scontrarsi quotidianamente. Non prendendo in considerazione il lavoro in nero e i nuovi fenomeni di schiavitù lavoratori precari in Italia sono oltre 4milioni e con la finanziaria 2007 la musica non cambia: precarietà, stretta sul personale, privatizzazioni ed esternalizzazioni sono i cardini su cui è stato riorganizzato il sistema dei servizi pubblici e del pubblico impiego, con le evidenti disastrose conseguenze in termini di riduzione dei salari, della quantità e qualità dei servizi primari, di continuo trasferimento di ingenti risorse pubbliche ai privati. Capire la precarietà, riuscire a vedere quel filo che lega politiche globalizzanti e neo-liberiste alle politiche locali e ai sindacati di stato, aiuta a tracciare insieme nuovi percorsi di resistenza e di affermazione per una nuova lotta autorganizzata e dal basso, ed un nuovo modo di fare sindacato. Una lotta che parta dalle coscienze di ciascuno e dal rifiuto condiviso delle logiche precarizzanti e di subordinazione sociale, contro la corruzione ed il ricatto politico, per l'autorganizzazione e l'emancipazione sociale.
Edo

Torino: solidarietà con i ribelli di Oaxaca

Giovedì 9 novembre si è tenuto un presidio di solidarietà con gli insorti di Oaxaca al consolato messicano di via S. Quintino 32 a Torino.
Al presidio, indetto dalla FAI torinese hanno preso parte anche esponenti del Comitato Chiapas, del Prc e del Comitato Internazionalista.
Si sono appesi striscioni e bandiere e scanditi slogan per la libertà dall'oppressione e dallo sfruttamento del popolo di Oaxaca e di denuncia della violenta repressione attuata dalla polizia federale messicana contro un'esperienza di autogoverno popolare quale l'APPO – assemblea dei popoli di Oaxaca.
Durante il presidio i presenti hanno deciso di effettuare iniziative di solidarietà in contemporanea con lo sciopero generale proclamato per il 20 novembre in Messico, dandosi appuntamento per un'assemblea organizzativa il 15 novembre successivo.
Riportiamo alcuni stralci dell'appello alla solidarietà diffuso in questi giorni.
"Continua la brutale repressione dello Stato federale messicano contro le popolazioni di Oaxaca. (…) Il silenzio e la disinformazione dei media messicani e di quelli di casa nostra mettono la sordina o distorcono volutamente il senso delle lotte del popolo di Oaxaca. Criminalizzano gli insorti per avallare il comportamento del presidente Fox e del governo federale i quali, per continuare a esercitare la loro oppressione, preferiscono ridurre le rivendicazioni popolari a una questione di ordine pubblico.
Solo l'informazione indipendente ha saputo rompere il cerchio dei media di regime e proprio ad Oaxaca è stata colpita violentemente con l'uccisione di Brad Will, mediattivista newyorkese caduto sulle barricate della città.
La Resistenza a Oaxaca continua: sgomberata una piazza ne è stata occupata un'altra, persa una barricata ne sono state erette di nuove.
Le assemblee popolari sono l'autogoverno dal basso di gente che, stanca di soprusi, ingiustizie e vessazioni ha ripreso in mano il proprio destino e per questo sta pagando un duro tributo di sangue.
Occorre allargare la solidarietà. La lotta dei ribelli di Oaxaca è la nostra lotta."
Foto del presidio: http://italy.indymedia.org/news/2006/11/1180495.php
Eufelia

Torino: va avanti il processo ad antirazzisti e antifascisti

Il 6 novembre al processo a carico di antifascisti e antirazzisti torinesi sono sfilati i testimoni per l'accusa relativamente al troncone di processo relativo al presidio tenutosi il 19 maggio scorso di fronte al Cpt di Corso Brunelleschi a Torino.
In quell'occasione la polizia intervenne per bloccare un gruppo di antirazzisti che stavano praticando un buco nel muro del Cpt: ci furono alcuni affrontamenti e una breve sassaiola. Nel Cpt, in quel momento c'era una rivolta dei migranti reclusi che andrà poi avanti per giorni sino alla deportazione dei prigionieri più determinati.
Ne è scaturita un'accusa di resistenza per la quale un primo gruppo di antirazzisti è già stato condannato con rito abbreviato a pene comprese tra i sei mesi e l'anno. Contro i tre che invece hanno scelto di andare in dibattimento sono sfilati numerosi poliziotti che hanno testimoniato in merito alla dinamica degli scontri avvenuti quel giorno, quando la polizia venne sorpresa dall'elevato numero di partecipanti alla protesta ed ebbe difficoltà a fronteggiarla.
La prossima udienza del processo è stata fissata per il 30 gennaio.
Euf.

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