Umanità Nova, n 39 del 3 dicembre 2006, anno 86

inform@zione


Terni: nasce il circolo libertario "Carlotta Orientale"

Dopo alcune riunioni preliminari, svolte nelle settimane precedenti, si è costituito, giovedì 16 novembre, il Circolo Libertario Ternano "Carlotta Orientale".
La scelta di dare al circolo il nome di questa militante anarchica, operaia e poi tessitrice presso lo iutificio, militante dell'Unione Sindacale Italiana e promotrice delle prime esperienze di organizzazione autonoma delle lavoratrici e dei lavoratori ternani, poi rivoluzionaria presidentessa della Camera del Lavoro negli anni della grande guerra, e infine esule in varie città d'Europa durante il fascismo, intende segnalare il nostro interesse per la riscoperta e la valorizzazione, a livello locale e globale, di una consapevolezza della storia di conflitti sociali da cui è emersa la fisionomia del mondo che abitiamo, e di una capacità di sperimentare forme di vita più degne e più libere di quelle vigenti, senza le quali anche le lotte sociali del presente, difficilmente, possono radicarsi ed ottenere risultati duraturi.
Il circolo è orientato a rielaborare, liberamente e autonomamente, le idee, le forme di lotta, le modalità di autoorganizzazione dell'anarchismo sociale, e di altre correnti o individualità che hanno espresso una ricerca orientata a principi antiautoritari e libertari, mettendo a confronto tale patrimonio culturale e politico con le problematiche sociali e ambientali, locali e globali, poste dal nostro tempo, dai mutamenti che caratterizzano il presente storico, dalla diversità e complessità delle comunità umane.
Il bisogno di libertà e il bisogno di cooperazione sociale sono entrambi radicati in ogni essere umano.
Nella memoria e nelle esperienze, coscienti o rimosse, di ogni persona, e di ogni comunità, è inscritta una storia di conflitti tra la repressione e l'espressione di tali esigenze.
L'anarchismo sociale è lotta per affermarle entrambe pienamente, e congiuntamente, in modo non cieco e non autodistruttivo: esso rifiuta il modello, oggi dominante, di organizzazione e sviluppo delle società, fondato sul dominio dell'uomo sull'altro uomo e sulla natura, e afferma un progetto sociale basato sulla libertà per ognuno di maturare le proprie scelte e i propri stili di vita, sostenuta  da una cooperazione sociale egualitaria, e da una formazione culturale all'esercizio critico di tale libertà.
Circolo Libertario Ternano "Carlotta Orientale"

Benevento: presidio contro il militarismo e la repressione

Lo scorso 4 novembre (cfr. UN 36 pag. 7 "4 novembre antimilitarista") piazza "Martiri di Nassiriya" venne rinominata alla memoria del disertore anarchico "Augusto Masetti". In quell'occasione i compagni del "Gruppo Antagonista Antiautoritario" vennero fermati e trattenuti in caserma oltre tre ore. Nei giorni successivi si sono moltiplicate le attenzioni delle forze del disordine statale nei confronti degli anarchici beneventani. Due compagni sono stati fermati ed accusati del reato di "stampa clandestina" perché i loro volantini mancavano delle indicazioni prescritte dalla legge, una delle tante leggi fatte per rendere carta straccia la libera espressione del pensiero, tanto sbandierata in teoria quanto vilipesa nei fatti.
Ampia è stata la solidarietà agli anarchici beneventani che si è concretizzata nella partecipazione di circa 150 persone al presidio svoltosi a Benevento il 21 novembre.
In quell'occasione i compagni hanno ribadito le ragioni del loro antimilitarismo e dimostrato la chiara volontà di rispedire al mittente i tentativi di intimidazione di polizia e magistratura.
Scrivevano in un comunicato fatto girare dopo il presidio: "La nostra avversione verso la guerra non è una bandiera arcobaleno, come quella sventolata da alcuni "sinistri" per accalappiarsi qualche voto in più, ma un impegno concreto affinché non si verifichi mai più che un uomo venga ingoiato dalla macchina del militarismo. Non sono solo le guerre in Iraq ed in Afganistan a non piacerci. Nessuna guerra ci piace, perché tutte le guerre sono state fin ora combattute dagli sfruttati per i soli interessi degli sfruttatori. Nostro malgrado, l'unica guerra che riteniamo necessaria è quella degli oppressi contro gli oppressori, quella per la libertà vera e non per la libertà di scegliere da chi essere comandato." E più oltre rimarcavano la volontà di stare in piazza "per dire ‘no' alla repressione, perché non possa più succedere che compagni vengano aggrediti dalla polizia, denunciati perché in possesso di manifesti, perseguitati perché anarchici."
Eufelia

Torino: presidio per Oaxaca

Al presidio del 9 novembre (cfr. Inform@zione in Umanità Nova n. 37) indetto dalla FAI torinese di fronte al consolato del Messico in via S. Quintino, era emersa la necessità di un'iniziativa in un luogo più centrale in solidarietà al popolo di Oaxaca. La gente di Oaxaca è da settimane vittima di una dura repressione, dopo mesi di aperta rivolta contro il governatore dello Stato, Ulyses Ruiz, che nel mese di giugno aveva ordinato il fuoco contro i maestri in sciopero. Dal quel 14 giugno di fatto i popoli di Oaxaca, uno degli stati più meridionali e poveri del Messico, erano insorti, occupando edifici pubblici, radio, tv e università ed erigendo barricate un po' ovunque. Ci era voluto l'assassinio del mediattivista statunitense Brad Will, ucciso mentre filmava l'attacco di forze paramilitari ad una barricata, perché la rivolta di Oaxaca bucasse il silenzio dei media. La repressione purtroppo continua e si intensifica (cfr. "La rivolta e la politica a pag. 3) mietendo nuove vittime. Sempre più importanti le iniziative di solidarietà come quella indetta venerdì 24 novembre in piazza Castello da un cartello di gruppi solidali "Torino per Oaxaca".
Durante il presidio sono stati scanditi slogan, distribuiti volantini e fatti interventi informativi, mentre i pink della "Torino Samba band" percorrevano la piazza e la limitrofa via Garibaldi ritmando "Oaxaca Libera". Nel volantino distribuito dalla FAI torinese si leggeva: "Il silenzio e la disinformazione dei media messicani e di quelli di casa nostra mettono la sordina o distorcono volutamente il senso delle lotte del popolo di Oaxaca. Criminalizzano gli insorti per avallare il comportamento del presidente Fox e del governo federale i quali, per continuare a esercitare la loro oppressione, preferiscono ridurre le rivendicazioni popolari a una questione di ordine pubblico.
Le assemblee popolari esprimono la volontà di l'autogoverno dal basso di gente che, stanca di soprusi, ingiustizie e vessazioni ha ripreso in mano il proprio destino e per questo sta pagando un duro tributo di sangue."
Mort.

Torino: due giorni antirazzista

La due giorni antirazzista promossa dalla FAI torinese il 24 e 25 novembre si è articolata in una serata informativa venerdì 24 e in un presidio di piazza sabato 25. All'assemblea del 24 hanno preso parte Gianluca Vitale, avvocato dell'Asgi, in prima fila nella difesa dei migranti e Federico Denitto della Commissione Antirazzista della FAI. Molto interessanti ed articolati gli interventi dei due relatori che hanno illustrato le diverse politiche nei confronti dell'immigrazione adottate dei governi di centro destra e da quelli di centro sinistra, che al di là degli slogan, si sono caratterizzate per una chiara matrice razzista. Purtroppo all'ottima qualità delle relazioni non è corrisposta una partecipazione adeguata all'importanza del tema.
Il giorno successivo si è tenuto un presidio con banchetti striscioni e interventi dal microfono. È stata scelta la piazza del Municipio perché in quello stesso luogo nel novembre di sei anni prima si era svolta un'iniziativa contro il Cpt di corso Brunelleschi. In quell'occasione 9 antirazzisti, entrati nella sala riservata al pubblico della Sala del consiglio comunale, esposero uno striscione con la scritta "chiudere i lager, aprire le frontiere". In quel momento parlava il nazileghista Borghezio, che solo pochi mesi prima aveva dato fuoco ad un ricovero per migranti senza tetto sotto il ponte Mosca a Torino: solo per un caso non ci scappò anche il morto. Il prossimo 11 dicembre i 9 antirazzisti verranno processati di interruzione di pubblico servizio.
Mort.

Terni: comitato contro gli inceneritori

Si è svolta il 23 novembre presso i locali della "Siviera" l'assemblea pubblica, convocata dal Circolo Libertario Ternano "Carlotta Orientale", per lanciare la proposta di un comitato cittadino contro gli inceneritori.
L'iniziativa, seguita alla decisione dell'amministrazione comunale di introdurre, per diciotto mesi, la sperimentazione di un terzo camino per l'incenerimento dei rifiuti, affidandone la gestione all'impianto privato di proprietà della Printer, in zona Maratta, rilancia una tematica che, già pochi anni fa, era stata oggetto di forti conflitti sociali nel ternano, data la inoppugnabile documentazione relativa ai danni per la salute e l'ambiente arrecati dagli impianti esistenti.
La discussione, concepita dagli organizzatori come un primo momento di confronto con le diverse posizioni presenti nell'ambito delle associazioni ambientaliste e della cittadinanza, è stata introdotta da una relazione in cui si evidenziava l'inconsistenza delle motivazioni addotte dalla giunta comunale, e dalla ASM, ditta incaricata del servizio rifiuti, per l'aggiunta di questo nuovo impianto di incenerimento, contrabbandata come misura ecologicamente ed economicamente conveniente.
Nonostante l'ampio spazio concesso per motivare le loro scelte, alla maggioranza dei presenti non sono sembrate convincenti le posizioni espresse dai rappresentanti di Lega Ambiente, unica associazione ambientalista che, anche attraverso le interviste concesse ai giornali da alcuni suoi rappresentanti locali, ha dato un sostanziale avallo all'operazione.
Tutte le altre persone e associazioni presenti, valutati i dati e le documentazioni sottoposti alla loro attenzione, hanno convenuto sulla necessità di opporsi a tale progetto, pur nella consapevolezza delle difficoltà, già in passato incontrate, dai movimenti locali su questo terreno.
Dalla discussione è emersa, in primo luogo, la necessità di diffondere, nella cittadinanza, la consapevolezza dell'incompatibilità tra incremento dell'incenerimento e avvio di una seria raccolta differenziata, e di un efficace processo di smistamento e riciclaggio dei rifiuti.
Si è quindi decisa la formazione di un comitato contro gli inceneritori, orientato a promuovere soluzioni alternative alla combustione dei rifiuti, a radicare e diffondere il più possibile la consapevolezza della rilevanza e urgenza di questo problema, nella popolazione locale, a costruire una rete di connessioni con le altre realtà che, sul territorio nazionale, conducono lotte analoghe.
Il comitato si dà una struttura orizzontale ed egualitaria, in cui tutte le persone seriamente e coerentemente interessate ad una lotta contro l'inquinamento e i danni provocati dall'incenerimento hanno pari dignità, e uguale diritto di parola e decisione.
La metodologia di lavoro scelta prevede di sviluppare, articolandoli tra loro, sia incontri di approfondimento critico e scientifico sui temi inerenti alla questione, sia iniziative di controinformazione e di pubblica protesta.
Sul piano propositivo, ovvero, dell'individuazione di alternative all'incenerimento, si è discusso dei processi di lavorazione a freddo di rifiuti e prodotti di scarto, tecnica innovativa che sembra dare risultati molto promettenti. Il comitato si è impegnato ad approfondire adeguatamente questo punto attraverso la raccolta di un dossier, e il confronto con abitanti ed esponenti di altre realtà locali in cui questa tecnica di trattamento rifiuti è stata adottata.
L'assemblea ha inoltre deciso di proseguire e approfondire il lavoro di indagine e di controinformazione sui danni alla salute e all'ambiente, già prodotti dagli inceneritori esistenti nel ternano, e sull'impatto ambientale che l'accensione del camino Printer potrebbe avere, attraverso:
- la raccolta e messa a confronto di dati già esistenti sui danni dell'incenerimento nel ternano, sul progetto triennale ASM che include l'accensione del nuovo camino, e sull'esito di analoghe sperimentazioni in altre zone del mondo in cui i termovalorizzatori, di nuova e vecchia generazione, avendo provocato gravi danni, sono attualmente in via di dismissione;
- la promozione di pubblici incontri con esperti del settore;
- la somministrazione di un questionario agli abitanti della zona di Maratta, in cui si concentrano i due inceneritori già in funzione e il camino Printer;
- il tentativo di avviare, cercando la collaborazione di università, associazioni e studiosi del settore, test scientifici sull'acqua e, ove possibile, sull'aria, e sul cuoio capelluto di un campione significativo di volontari, per ottenere un monitoraggio, scientificamente rigoroso e indipendente da ogni manipolazione speculativa o politica, degli effetti prodotti, negli anni passati, dall'incenerimento dei rifiuti, sugli abitanti del circondario, sul bestiame, sui prodotti agricoli. A sostegno di tali attività, il comitato si propone di organizzare iniziative di autofinanziamento, che siano nel contempo momenti per diffondere controinformazione e per allargare il confronto su questi temi.
Prese le suddette decisioni, il Comitato si è dato appuntamento per giovedì 30 novembre.
M@rcos

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