Che in questo paese si parli contemporaneamente di servizi segreti
"deviati" e di brogli elettorali dà la misura dello scontro al
calor bianco in atto tra poteri. E lo scontro non passa solo tra i due
poli, ma all'interno di entrambi gli schieramenti che si affrontarono
il 9 e 10 aprile. Le notizie si accumulano con tale velocità che
non si riesce a starci dietro. I prodi servitori dello stato "deviati"
sono stati coinvolti nello "scandalo" delle intercettazioni telefoniche
Telecom, dal quale è emerso, se ve ne era bisogno, che le
comunicazioni di tutti possono essere intercettate e che sono all'opera
organizzazioni costituite da dipendenti pubblici e privati che usano a
loro piacimento reti telefoniche, strutture aziendali, informazioni
contenute in banche dati non accessibili a tutti, per creare fascicoli
personali, raccogliere informazioni che verranno poi usate dopo tempo,
magari non nell'immediato. Spiare, ricattare, intimidire. Non è
solo questione di controllo sociale, ma anche spesso e volentieri di
lotta di potere, politico ed economico. Le informazioni non devono
necessariamente essere usate e rese pubbliche: spesso basta che
l'avversario sappia che sono in nostro possesso. Così diventa
più morbido, più remissivo. Altre volte "i servizi" si
comportano proprio come vediamo fare nei film: collaborano al rapimento
di un "sospetto" da parte di agenti CIA e poi ai relativi depistaggi e
a negare ogni collaborazione ad altri pezzi dell'apparato statale che
indagano su quel rapimento, anche grazie alle informazioni che
giornalisti "bene informati" hanno pubblicato. Pensiamo al "caso Abu
Omar". Ci sono proprio tutti: pezzi in contrasto tra loro di "servizi
segreti" e di apparati di polizia; magistrati; giornalisti che
pubblicano rivelazioni "ad orologeria" fornite dagli apparati "di
intelligence" in lotta tra loro. Sullo sfondo, ma neanche troppo, le
operazioni della CIA per la cattura, trasporto e detenzione in carceri
segrete sparse per tutto il mondo di "sospetti terroristi". E poi
partiti politici e grandi gruppi economici, con i loro "amici" e
"nemici" dentro gli apparati dello stato. Ad onor del vero, per non
gettar la croce addosso ai contemporanei, bisogna dire che la storia di
questo paese dagli anni '60 in avanti è grandemente segnata da
"scandali" che coinvolgono "i servizi", normalmente "deviati" e sempre
"golpisti". Ricordiamoci del generale dei carabinieri De Lorenzo nel
1964 e del suo piano "Solo" con liste di leader politici di sinistra da
internare. Non c'è poi, da Piazza Fontana in avanti, episodio
della strategia della tensione che non abbia visto come protagonisti
operativi e depistatori uomini dei "servizi", sempre sottobraccio a
fascisti e nazisti nostrani, sempre coordinati dagli agenti CIA
operanti in Italia. E ricordiamoci pure della P2 di Licio Gelli e del
suo "piano di rinascita democratica" di cui pezzi interi sono finiti
nei programmi politici e nelle "riforme" degli ultimi anni (di entrambi
gli schieramenti...). Oggi il governo Prodi ha nominato i nuovi vertici
dei vari "servizi" ed è in cantiere una "riforma" dei servizi
stessi che sarà presentata entro l'inizio di dicembre. Una delle
norme che potrebbero essere introdotte prevede il potere del primo
ministro di autorizzare operazioni "sporche" tipo quella del rapimento
di Abu Omar. Interessante. Anche i muri sanno che l'operazione fu
autorizzata dalla presidenza del consiglio, che il capo del Sismi non
agì certo di testa sua nell'affiancare carabinieri ecc. agli
agenti CIA, che tutto questo avvenne fuori da qualunque norma italiana.
Ma se si rende tutto questo conforme ad una procedura prevista dalla
legge, il gioco è fatto... Se è la stessa legge che
prevede lo stato di eccezione in cui il governo può fare un po'
come gli pare, è tutto a posto. Per il passato e per il futuro.
Per ora, Berlusconi è meglio che non si agiti, la norma non
c'è ancora. E un'accusa di sequestro di persona (di questo
potrebbero essere imputati tutti i partecipanti all'operazione Abu
Omar) non fa certo piacere. E poi adesso salta pure fuori questa storia
delle schede bianche taroccate... Insomma, caro Berlusca, tu sai che
noi sappiamo. E quindi stai tranquillo al tuo posto all'opposizione,
fai le tue "piazzate" tipo il 2 dicembre e nulla più. Infatti:
non sentite "che silenzio c'è stasera?"...
W. B.