Umanità Nova, n 39 del 3 dicembre 2006, anno 86

Servizi segreti
Normalmente deviati


Che in questo paese si parli contemporaneamente di servizi segreti "deviati" e di brogli elettorali dà la misura dello scontro al calor bianco in atto tra poteri. E lo scontro non passa solo tra i due poli, ma all'interno di entrambi gli schieramenti che si affrontarono il 9 e 10 aprile. Le notizie si accumulano con tale velocità che non si riesce a starci dietro. I prodi servitori dello stato "deviati" sono stati coinvolti nello "scandalo" delle intercettazioni telefoniche Telecom, dal quale è emerso, se ve ne era bisogno, che le comunicazioni di tutti possono essere intercettate e che sono all'opera organizzazioni costituite da dipendenti pubblici e privati che usano a loro piacimento reti telefoniche, strutture aziendali, informazioni contenute in banche dati non accessibili a tutti, per creare fascicoli personali, raccogliere informazioni che verranno poi usate dopo tempo, magari non nell'immediato. Spiare, ricattare, intimidire. Non è solo questione di controllo sociale, ma anche spesso e volentieri di lotta di potere, politico ed economico. Le informazioni non devono necessariamente essere usate e rese pubbliche: spesso basta che l'avversario sappia che sono in nostro possesso. Così diventa più morbido, più remissivo. Altre volte "i servizi" si comportano proprio come vediamo fare nei film: collaborano al rapimento di un "sospetto" da parte di agenti CIA e poi ai relativi depistaggi e a negare ogni collaborazione ad altri pezzi dell'apparato statale che indagano su quel rapimento, anche grazie alle informazioni che giornalisti "bene informati" hanno pubblicato. Pensiamo al "caso Abu Omar". Ci sono proprio tutti: pezzi in contrasto tra loro di "servizi segreti" e di apparati di polizia; magistrati; giornalisti che pubblicano rivelazioni "ad orologeria" fornite dagli apparati "di intelligence" in lotta tra loro. Sullo sfondo, ma neanche troppo, le operazioni della CIA per la cattura, trasporto e detenzione in carceri segrete sparse per tutto il mondo di "sospetti terroristi". E poi partiti politici e grandi gruppi economici, con i loro "amici" e "nemici" dentro gli apparati dello stato. Ad onor del vero, per non gettar la croce addosso ai contemporanei, bisogna dire che la storia di questo paese dagli anni '60 in avanti è grandemente segnata da "scandali" che coinvolgono "i servizi", normalmente "deviati" e sempre "golpisti". Ricordiamoci del generale dei carabinieri De Lorenzo nel 1964 e del suo piano "Solo" con liste di leader politici di sinistra da internare. Non c'è poi, da Piazza Fontana in avanti, episodio della strategia della tensione che non abbia visto come protagonisti operativi e depistatori uomini dei "servizi", sempre sottobraccio a fascisti e nazisti nostrani, sempre coordinati dagli agenti CIA operanti in Italia. E ricordiamoci pure della P2 di Licio Gelli e del suo "piano di rinascita democratica" di cui pezzi interi sono finiti nei programmi politici e nelle "riforme" degli ultimi anni (di entrambi gli schieramenti...). Oggi il governo Prodi ha nominato i nuovi vertici dei vari "servizi" ed è in cantiere una "riforma" dei servizi stessi che sarà presentata entro l'inizio di dicembre. Una delle norme che potrebbero essere introdotte prevede il potere del primo ministro di autorizzare operazioni "sporche" tipo quella del rapimento di Abu Omar. Interessante. Anche i muri sanno che l'operazione fu autorizzata dalla presidenza del consiglio, che il capo del Sismi non agì certo di testa sua nell'affiancare carabinieri ecc. agli agenti CIA, che tutto questo avvenne fuori da qualunque norma italiana. Ma se si rende tutto questo conforme ad una procedura prevista dalla legge, il gioco è fatto... Se è la stessa legge che prevede lo stato di eccezione in cui il governo può fare un po' come gli pare, è tutto a posto. Per il passato e per il futuro. Per ora, Berlusconi è meglio che non si agiti, la norma non c'è ancora. E un'accusa di sequestro di persona (di questo potrebbero essere imputati tutti i partecipanti all'operazione Abu Omar) non fa certo piacere. E poi adesso salta pure fuori questa storia delle schede bianche taroccate... Insomma, caro Berlusca, tu sai che noi sappiamo. E quindi stai tranquillo al tuo posto all'opposizione, fai le tue "piazzate" tipo il 2 dicembre e nulla più. Infatti: non sentite "che silenzio c'è stasera?"...

W. B.

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