Umanità Nova, n.40 del 10 dicembre 2006, anno 86

Le amicizie pericolose di Legambiente


"Il rischio vero è che ci siano meno rigassificatori di quelli che servono. La scommessa è invece farne di più" ha dichiarato con una faccia tosta degna di miglior causa Ermete Realacci, deputato della Margherita e presidente onorario di Legambiente (Il velino, 22/8/2006). La posizione di questa tristemente famosa associazione ambientalista è fin troppo chiara: in un comunicato dell'11 giugno 2006 la sua Direzione nazionale "rifiuta radicalmente l'idea di una opposizione generalizzata contro i rigassificatori" e richiama all'ordine i circoli e gruppi locali "che non possono in alcun modo prestare il fianco a iniziative di questo tipo, dannose per l'immagine e gli obiettivi dell'associazione, né tanto meno assecondare forme pericolose di disinformazione che esagerando oltre ogni decenza i rischi potenziali dei nuovi impianti, alimentano allarmismi e catastrofismi del tutto impropri". Parole durissime e insultanti verso tutti quei comitati che sul territorio si battono contro la realizzazione di progetti inutili e pericolosi, adoperandosi in una logorante campagna di controinformazione rispetto alle "verità ufficiali" senza godere delle protezioni e degli appoggi di cui gode Legambiente. Fra l'altro i suoi dirigenti dovrebbero rendere conto di certe loro amicizie, francamente un po' pericolose, come quella con la Edison Spa che finanzia molte iniziative di Legambiente: Treno verde, Ecoludobus, Nontiscordardimé. La Edison Spa è impegnatissima a vincere le resistenze della popolazione per la realizzazione del rigassificatore off shore di Porto del Levante, Rovigo. Solo un caso?

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