7 AGOSTO: le truppe russe intervengono per respingere un gruppo di
estremisti islamici capeggiati da Bassaiev e Khatab che si erano
impossessati di quattro villaggi del sud del Daghestan, alla frontiera
con la Cecenia.
9 AGOSTO: Vladimir Putin è nominato primo ministro ad interim
31 AGOSTO – 13 SETTEMBRE un'ondata di atti terroristici mortali
in Russia. Il governo attribuisce le responsabilità agli
indipendentisti ceceni.
1 OTTOBRE: le truppe russe entrano in Cecenia. Gli accordi di
Khasaviourt del 1996 che avevano concluso la prima guerra cecena
vengono considerati nulli dal governo Putin.
31 DICEMBRE: mentre la battaglia sconvolge Grozny, capitale cecena,
Eltsin si dimette da presidente della repubblica e Putin viene nominato
presidente ad interim.
6 FEBBRAIO: Grozny cade. Putin dichiara la fine della guerra.
19 FEBBRAIO: migliaia di persone manifestano a Mosca contro la guerra in Cecenia
14 GIUGNO: il mufti Akhmad Kadyrov è nominato dai russi capo dell'esecutivo provvisorio ceceno.
20 APRILE: la Commissione dei diritti umani dell'ONU condanna per il
secondo anno consecutivo la Russia per la brutalità delle sue
forze di sicurezza.
17 SETTEMBRE: i separatisti occupano la seconda città cecena, ma i russi la riconquistano dopo 24 ore
10 GENNAIO: lo stato maggiore russo dichiara la vittoria in Cecenia
19 MARZO: ucciso il comandate ceceno Khatab
23/26 OTTOBRE: diverse centinaia di persone vengono prese in ostaggio
da un commando ceceno in un teatro di Mosca. L'azione si conclude con
l'assalto delle forze speciali: uccisi tutti i membri del commando e un
numero notevole di ostaggi
23 MARZO: referendum costituzionale senza la presenza di osservatori internazionali
11 APRILE: filtrano notizie su eccidi di massa in Cecenia effettuati
dai russi che trovano larga eco nella stampa internazionale.
MAGGIO / AGOSTO: una serie di attentati kamikaze provocano centinaia di morti in Cecenia
5 OTTOBRE: elezioni presidenziali con un unico candidato, Akhmad Kadyrov
13 FEBBRAIO: viene ucciso in attentato nel Qatar Zelimkhan
Iandarbiev, che era stato presidente ad interim della repubblica cecena
dopo l'uccisione del primo presidente Doudaiev e capeggiava
l'opposizione alla politica di Maskadov.
9 MAGGIO: in un attentato perisce Akhamad Kadyrov
21 GIUGNO: un commando ceceno forte di 200 uomini attacca il ministero dell'interno della repubblica russa di Inguscezia.
22 AGOSTO: poche ore prima di una visita lampo di Putin, un commando
ceceno forte di circa 300 uomini fa irruzione a Grozny. Per ore si
combatte nelle strade della capitale.
1 – 3 SETTEMBRE: un commando ceceno irrompe in una scuola di
Beslan, Ossezia del nord; la successiva reazione delle forze russe
provoca 332 morti.
8 MARZO: ucciso Aslam Masckhadov, presidente della repubblica cecena
29 AGOSTO: Bassaiev è nominato vice-primoministro del governo indipendentista.
27 NOVEMBRE: elezioni legislative vinte da Russia Unita di Karzam Kadyrov, figlio del presidente ucciso, con il 60% dei voti.
4 MARZO: Karzam Kadyrov è nominato primo ministro
17 GIUGNO: Abdoul-Khalim Saidoullaiev, successore di Maskadov, è assassinato durante uno scontro a fuoco.
10 LUGLIO: eliminazione in Inguscezia del Chamil Bassaiev che era stato nominato vicepresidente della repubblica cecena.
7 OTTOBRE: Anna Politkovskaia, giornalista conosciuta per le sue
denuncie sulle atrocità perpetrate da russi e collaborazionisti
in Cecenia, viene uccisa nella sua abitazione di Mosca. Putin accusa i
suoi nemici politici (gli "oligarchi") di aver organizzato l'assassinio
per metterlo in cattiva luce a livello internazionale.